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Germania: salvataggio Grecia sotto processo

Mentre Bruxelles si strugge per affrontare la crisi del debito greco, in Germania si apre un nuovo fronte. I maggiori esponenti del sistema giudiziario tedesco stanno processando i salvataggi di Grecia, Irlanda e Portogallo, effettuati nell’ultimo anno, per verificarne l’aderenza alle leggi costituzionali sia della Germania sia dell’Unione europea.
La Corte costituzionale di Karlsruhe inizia oggi a considerare un processo basato su 15 reclami presentati da diversi accademici e politici del Paese (in origine le querele erano circa 50, ma si è deciso di prenderne in considerazione solo alcune). I querelanti sostengono principalmente che il pagamento dei pacchetti per Grecia, Irlanda e Portogallo eseguiti nell’ultimo anno violano la clausa di non salvataggio dell’Unione, secondo la quale né l’Ue né alcun altro membro può farsi carico delle responsabilità dei singoli governi. Di questo gruppo fa parte Peter Guaweiler, un parlamentare del Csu, la diramazione bavarese della Cdu, il partito di maggioranza del cancelliere Angela Merkel. Un altro querelante, il professore di diritto Karl-Albrecht Schachtschneider, ha dichiarato che l’euro ha fallito e che spera che la Corte rifiuterà un sistema “che porterà non solo al disastro economico, ma anche all’instabilità politica in Germania e in tutta Europa”.
“A Karlsruhe non si discuterà del futuro dell’Europa nè della bontà o meno della strategia economica adottata per superare la crisi del debito greco”, ha dichiarato il giudice presidente Andreas Vosskuhle. “E’ compito dei politici non dei giudici. Ma la Corte Costituzionale Federale deve considerare i limiti imposti dalla costituzione al regno della politica”, ha aggiunto.
Secondo gli esperti legali, è poco probabile che la Corte bloccherà la partecipazione del governo tedesco a tutti i salvataggi o che costringa il Governo a venire meno agli impegni presi. Ma in molti si aspettano l’imposizione di condizioni più restrittive per gli aiuti futuri.
In segno del fatto che il Governo tedesco ha preso sul serio il processo, il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble è presente alla sessione, che è cominciata alle 8 di stamane. Prima del’udienza Shaeuble ha detto che la decisione del Governo di impegnare i fondi di salvataggio “era necesaria e giusta” e uno strumento per salvaguardare l’euro. “Non stiamo solo difendendo l’unità europea, il mercato e la moneta comune, ma il benessere e la sicurezza sociale delle persone che vi fanno parte”, ha aggiunto. Inoltre ha dichiarato di non riuscire “a vedere in alcun modo come la Germania abbia potuto violare la costituzione.”
Insieme al fondo monetario internazionale, l’Ue ha approvato pacchetti di salvataggio verso Grecia, Irlanda e Portogallo, dall’anno scorso, per un totale di 273 miliardi di euro.
Non si sa quanto tempo impiegherà la Corte a prendere una decisione.

Euobserver.com

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