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Generali chiude il trimestre e guarda al Piano: “Sarà ambizioso”

Un piano “interessante e ambizioso” che avrà un “salto di discontinuità”. Così il Cfo delle Generali, Alberto Minali, ha definito il nuovo piano triennale del Leone che verrà presentato il prossimo 27 maggio a Londra.  “Sarà interessante e ambizioso. Daremo nuovi obiettivi – ha detto Minali, che è intervenuto in occasione della presentazione dei conti trimestrali durante una conference call con le agenzie di stampa – e indicazioni molto chiare su come saranno le Generali nei prossimi tre anni. C’è un salto di discontinuità forte anche per il nostro business model”. “Dopo maggio – ha aggiunto – ci sarà tutta un’attività per travasare le forti indicazioni strategiche in piani operativi per tutte le realtà del gruppo”.

La discontinuità è figlia di un percorso di rinnovamento e riorganizzazione che il gruppo ha intrapreso con l’arrivo, nel 2012, del nuovo amministratore delegato Mario Greco. E gli obiettivi dell’attuale piano al 2015 sono stati raggiunti con un anno di anticipo.
I conti del primo trimestre dell’anno, diffusi questa mattina e accolti bene dal mercato (+1,10% il titolo a fronte del +0,3% del Ftse Mib), hanno indicato profitti per 682 milioni (+3,3%), sopra le attese degli analisti, e un utile operativo in aumento del 6% a 1,32 miliardi di euro. Si tratta della migliore performance da 7 anni, sulla spinta del vita (823 milioni, +8,2%), mentre nel danni l’operativo è calato a 505 milioni (-4,6%), a causa dell’impatto di eventi catastrofali in Italia e Centro Europa.
 
A fronte della prevista ripresa del Pil delle economie avanzate ma in un contesto caratterizzato da tassi di interesse ai minimi storici, ha precisato il gruppo nel comunicato sui conti, “l’andamento della raccolta vita continuerà a riflettere un’attenta politica sottoscrittiva e un maggiore focus su prodotti a basso assorbimento di capitale e a più elevato valore”.

IL NODO DELLE POLIZZE GARANTITE
VERSO LE UNIT LINKED

In questo contesto di tassi molto bassi, le polizze vita con minimi garantiti rappresentano un elemento di difficoltà per le compagnie assicurative. Il livello di minimo garantito medio nelle polizze vita che presentano questa caratteristica per le Generali “è attorno al 2%, quindi sotto il rendimento corrente degli attivi che è attorno del 3,5% medio – ha spiegato il Cfo Minali –  Quindi c’è sempre uno spread molto significativo tra il rendimento che generiamo dagli asset e il minimo garantito”. D’altra parte il business sta andando verso prodotti diversi. “Nel corso dell’ultimo anno e in particolare in questo trimestre – ha detto Minali – abbiamo continuamente spostato la nuova produzione verso le unit linked e quindi in termini relativi, il business savings che è quello che ha garanzie di rendimento sta diminuendo nel portafoglio”.

Infine, oltre a un’evidente massa di riserve con minimi garantiti nei diversi territori di operatività, ha rassicurato Minali, la nuova produzione “sta avendo un minimo garantito che nell’area euro e’ sceso allo 0,75% e in Italia è allo 0,5%”. Il che significa che si sta verificando un effetto diluvio positivo sullo stock dei minimi garantiti.

TELECOM ITALIA E INGOSSTRAKH,
ANCORA NESSUNA DECISIONE

Per capire quale sarà il futuro della quota Telecom è ancora presto. Se è ormai chiaro che per il Leone si tratta di una quota finanziaria, e non strategica, tuttavia sui tempi di dismissione non è ancora possibile fare previsioni perché non ci sono ancora indicazioni sulla tempistica del perfezionamento della scissione di Telco, la holding tramite cui le Generali detengono la partecipazione in Telecom (mancano ancora le decisioni dell’autorità argentina). Generali, infatti, deciderà solo quando avrà la disponibilità tecnica dei titoli. “Ora è prematuro dire cosa faremo – ha detto Minali – vedremo le condizioni di mercato, del titolo e l’asset allocation. E’ una quota finanziaria, non strategica e sarà oggetto della normale attività di investimento”. Nessuna novità anche per la compagnia assicurativa russa Ingosstrakh: non è strategica, ma il Leone non ha ancora preso alcuna decisione, “né di venderla o di fare alcunché”.

VERSO SOLVENCY 2,
CAPITALE “PIU’ CHE ADEGUATO”

Per quanto riguarda i ratio di solvibilità, è in atto la fase di transizione a Solvency 2. “Abbiamo cambiato completamente le metriche di valutazione, siamo entrati nel nuovo schema – ha detto Minali – Il nostro modello verrà pubblicato durante lo strategy day. In questo momento la posizione di capitale di gruppo è più che adeguata”. Minali ha ricordato che la nuova metrica di Solvency 2 rappresenta un salto di discontinuità rispetto al passato e che quindi bisogna abbandonare ogni riferimento al vecchio modello.

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