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Francia-Romania apre l’Europeo più ricco di sempre: ecco quanto vale

Con la partita inaugurale Francia-Romania si apre la terza edizione degli Europei di calcio ospitata in Francia, dopo quelle del 1960 e del 1984 (vinte rispettivamente dall’Urss e dai padroni di casa). Questa volta l’evento arriva in uno dei momenti più complicati della storia recente transalpina, segnata dall’allarme terrorismo dopo gli attentati di Parigi a novembre e dalle forti tensioni sociali delle ultime settimane, con duri scontri in piazza in seguito all’approvazione del Jobs Act. In più, soprattutto nella capitale, nell’ultimo periodo ci si è messo anche il maltempo, che ha condizionato un altro grande evento sportivo come il Roland Garros e messo in pericolo gli argini della Senna e le opere conservate al Louvre e al Musée d’Orsay.

Tutto questo non impedirà però a questo Europeo di essere il più ricco della storia: innanzitutto perchè è il primo con la nuova formula, che prevede 24 nazionali partecipanti e non più solo 16, il che significa due gironi e un turno a eliminazione diretta in più (per la prima volta ci saranno gli ottavi di finale, come ai Mondiali). Ma soprattutto perchè la manifestazione, che sarà trasmessa da 130 reti televisive di tutto il mondo per una media attesa di 150 milioni di telespettatori a partita, frutta all’Uefa (che detiene il 95% della società che organizza l’evento, il restante 5% è della federazione francese) 1,9 miliardi di euro, più del doppio degli 850 milioni dell’edizione 2004 (nel 2012 gli introiti furono quasi 1,4 miliardi). Nel dettaglio, secondo i dati ufficiali pubblicati da Les Echos, i soldi arrivano per 1 miliardo dai diritti tv, per mezzo miliardo dalla vendita dei biglietti e per 400 milioni dagli sponsor.

Naturalmente anche la martoriata Francia, che ha dovuto sostenere costi per oltre 1,6 miliardi per mettere a disposizione 10 stadi (di cui 9 sono stati oggetti di interventi di ristrutturazione) e un sistema di sicurezza a prova di attentato, avrà i suoi benefici. Alcuni studi hanno stimato in 1,266 miliardi il valore aggiunto della manifestazione, derivante dai consumi dei tifosi dentro e fuori dagli stadi. A questi vanno aggiunti anche 180 milioni di introiti fiscali supplementari per l’erario transalpino. In tutto i tifosi attesi sono quasi 10 milioni, di cui 2,4 milioni dentro gli stadi (il 38% stranieri). La spesa media giornaliera per spettatore è stimata in 353 euro per chi va allo stadio (incluso dunque il biglietto) e in 108 euro per chi bazzica nelle fan zone. La città che più trarrà benefici è ovviamente Parigi, che contando anche quello di Saint Denis (teatro di uno degli attentati dello scorso novembre) mette a disposizione due stadi e otterrà un indotto di quasi 400 milioni di euro. 

Per quanto riguarda i costi, come detto quelli per le strutture sono stati calcolati in oltre 1,6 miliardi, di cui il 38% di investimenti pubblici e il 62% da parte di privati. L’intervento più caro è stato quello per lo stadio di Lione (dove l’Italia giocherà la prima partita col Belgio), che da solo è costato quasi mezzo miliardo. Poi ci sono i costi organizzativi: ufficialmente 835 milioni, quasi tutti a carico dell’Uefa che ha anche stanziato 20 milioni di fondi per le città ospitanti. Sul totale dei costi organizzativi, solo 40 milioni risultano a carico della Federazione francese, mentre 19 sono i milioni spesi in tutto dalle nazionali partecipanti. L’Uefa ha fatto la sua parte anche per quanto riguarda il budget destinato alla sicurezza: il rischio attentati ha fatto sì che in tutto, tra polizia, gendarmi, sicurezza locale e esercito saranno mobilitati quasi 100.000 uomini. Costo totale 24 milioni, di cui 4 stanziati dall’Uefa, 8 dallo Stato francese e 12 dalle città ospitanti (che però come detto hanno ricevuto un aiuto dall’ente europeo).

Ma da questa sera parla il campo: apre le danze la nazionale di Deschamps, che contro la Romania è intenzionato a schierare un 4-3-3 con Lloris; Sagna, Mathieu, Koscielny, Evra; Pogba, Diarra, Matuidi; Griezmann, Giroud, Martial. Tra gli avversari da segnalare la presenza nell’11 titolare del fiorentino Tatarusanu e del napoletano Chiriches.

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