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Fase 2, Enea e Fratello Sole contro la povertà energetica

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Il Covid 19 ha fatto emergere le difficoltà della povertà digitale o meglio della divisione digitale tra le aeree italiane dotate di Internet veloce e quelle che, invece, ne sono prive. Ma ora Enea e Fratello Sole, società consortile i cui soci sono gli enti no-profit del Terzo settore che si occupano prevalentemente del tema energetico, accendono un faro sulla povertà energetica in epoca da Coronavirus, a sostegno dei soggetti economicamente svantaggiati e resi ancora più fragili dalle difficoltà legate al lockdown. Insieme, in un documento congiunto, chiedono al governo di inserire fra le misure post-emergenza COVID-19 interventi a sostegno dei soggetti più fragili e, in particolare, contro la povertà energetica, per ridurre i consumi, la spesa per le bollette e migliorare la qualità abitativa. Enea e Fratello Sole chiedono in sostanza di estendere al Terzo Settore l’accesso agli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici adibiti ad attività ad alto impatto sociale, come leva strategica con forti ricadute sociali, economiche, ambientali e di occupazione. E propongono un piano articolato di misure da sottoporre all’attenzione del governo.

A giudizio di Enea e Fratello Sole, infatti, rimuovere le barriere all’utilizzo degli incentivi consentirebbe non soltanto di diminuire i costi di gestione delle attività non profit – siano esse di enti del terzo settore che di Enti religiosi impegnati in attività sociali e caritative – ma anche di produrre benefici in termini ambientali e di migliorare il comfort e la fruizione delle strutture e l’utilizzo degli spazi da parte delle persone ospitate, generando occupazione nel settore edile e impiantistico nella fase di ripartenza post-coronavirus. Ad oggi, invece, la normativa in tema di efficientamento energetico e sostenibilità fornisce indicazioni puntuali per i condomini, le Pmi e le scuole, ma è deficitaria quanto a norme applicabili agli immobili gestiti dal Terzo Settore in cui si svolgono attività ad alto impatto sociale.

“Il Green Deal di cui tutti oggi parliamo come motore per la ripresa dovrà essere necessariamente un Social Green Deal, un insieme di azioni per contrastare l’emergenza climatica e promuovere sviluppo e benessere anzitutto a favore delle persone più fragili”, afferma il presidente dell’Enea Federico Testa. 

“Lo shock dell’emergenza che stiamo affrontando porta ad una presa di coscienza importante sulla necessità di sostenere, ora più che mai, i soggetti più fragili. Allo stesso tempo servono azioni che possano agire da leva per la ripresa. Da qui la nostra proposta che, oltre a colmare un vuoto normativo, consentirebbe di fare in modo che il mondo del non profit possa contribuire alla transizione energetica, ambito per cui ha una vocazione naturale essendo l’attenzione all’ambiente una tematica ad impatto sociale”, sottolinea il presidente di Fratello Sole Fabio Gerosa. 

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