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Etf: i migliori e i peggiori di febbraio secondo MorningStar

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Come sono andati gli Etf nel mese di febbraio? MorningStar ha stilato una classifica relativa ai migliori e ai peggiori Etf del mese scorso sulla base dei rendimenti.

Ricordiamo che gli Etf, acronimo di Exchange Traded Funds, sono fondi o Sicav negoziati in Borsa che hanno la particolarità di replicare l’andamento e il rendimento degli indici azionari, obbligazionari o di materie prime. 

I MIGLIORI ETF DI FEBBRAIO

Al primo posto in classifica tra i migliori Exchange Traded Product (ETP) di febbraio, MorningStar piazza l’Invesco Elwood Global Blockchain Ucits Etf che il mese scorso ha garantito un rendimento pari al 27,38%. Si tratta di un prodotto lanciato esattamente 2 anni fa al fine di “generare le performance dell’Elwood Blockchain Global Equity Index investendo fisicamente nelle componenti dell’indice”, spiega la società di servizi finanziari, e di evolversi in base alla crescita della tecnologia blockchain. 

Sette dei 10 fondi in classifica sono esposti al settore energetico, altri due al settore bancario europeo. Nell’ordine:

2) Invesco Energy S&P US Select Sector Etf: rendimento del 25,66%;

3) XTrackers MSCI Usa Energy Etf 1D: rendimento del 24,72%;

4) iShares S&P 500 Energy Sect Etf Usd Acc: rendimento del 22,76%;

5) SPDR S&P Us energy select sector Etf: rendimento del 22,68%;

6) Invesco Euro Stoxx Optimised Banks UCITS Etf: rendimento del 22,07%;

7) WisdomTree Wti Crude Oil Pre-Roll Etp Etc: rendimento del 22,03%;

8) Lyxor Wuro Stoxx Banks Ucits Etf P Acc (EUR): rendimento del 21,87%;

9) iShare Oil & Gas Explr&Prod Etf Usd Acc: rendimento del 21,51%;

10) WisdomTree Brent Crude Oil Pre-Roll Etc: rendimento del 20,22%.

A spingere al rialzo gli etf “energetici” hanno contribuito da un lato la minor produzione stabilita negli ultimi mesi, dall’altro il freddo polare che ha imperversato in Europa e negli Stati Uniti che hanno fatto impennare il prezzo dell’oro nero oltre i 60 dollari al barile. I bancari hanno invece beneficiato delle buone notizie sui vaccini che hanno spinto al rialzo i settori ciclici nella speranza che, grazie alle somministrazioni, tutto il mondo possa presto mettersi alle spalle il virus e la conseguente crisi economica. “Nel mese di febbraio – sottolineano gli analisti di MorningStar – il comparto è stato trainato in particolare dalle banche italiane, che sulla scia dell’effetto Draghi hanno approfittato della rivalutazione dei Btp in portafoglio grazie allo spread in calo”.

I PEGGIORI ETF DI FEBBRAIO 

Dopo la corsa registrata nel 2020 al primo posto nella classifica dei peggiori troviamo 

Tra i replicanti che hanno sofferto di più, invece, troviamo al primo posto uno dei l’iShares Global Clean Energy Ucits Etf, che proprio a causa del rialzo del prezzo del petrolio che ha favorito molti colleghi, segna -13,37%. Medaglia d’argento per il Lyxor S&P 500 VIX Futures Enhanced Roll Ucits Etf – C-Eur, replicante dello S&P 500 Vix Futures Enhanced Roll Total Return Index basato sulla volatilità di Wall Street, che ha registrato un ribasso pari a -12,24%, scendendo ai minimi da un anno. Terzo posto per il VanEck Vectors Gold Miners Etf che, a causa del ribasso del prezzo dell’oro e del rafforzamento del dollaro innescato dal rialzo dei tassi sui Treasuries ha perso il 9,56%. Seguono:

4) Ubs Etf BlombgBarcl Tips 10+ Usd A dis: -9,47%;

5) iShares Gold Producers Etf Usd Acc: -8,67%;

6) Ubs Etf BlombgBarcl Us 10+Yr TreaBd €H A: -8,62%;

7) Lyxor Core Us Treasury 10+Y(Dist) Ucits: -8,53%;

8) Fst Tr Nasdaq®ClnEg®GrnEyUcits Etf A Acc: -8,52%; 

9) VanEck Vectors Junior Gold Miners Etf: -8,27%;

10) Spdr Blmbrg Bcly 15+ Yr Gilt Etf: -8,01%.

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