Il presidente della Repubblica dell’Algeria, Abdelmadjid Tebboune, ha incontrato lunedì ad Algeri l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, per un confronto sulle attività della società nel Paese, tra cui la produzione e l’export di gas, gli investimenti in corso e futuri e le iniziative legate alla transizione energetica. All’incontro hanno preso parte anche il ministro di Stato e ministro dell’Energia, delle Miniere e delle Energie Rinnovabili Mohamed Arkab, l’amministratore selegato di Sonatrach Rachid Hachichi e l’amministratore delegato di Sonelgaz Mourad Adjal.
Eni: accordo in Algeria da 1,35 miliardi di dollari
In occasione della visita, Eni e il partner Sonatrach hanno firmato un nuovo contratto per l’esplorazione e lo sviluppo di idrocarburi nell’area di Zemoul El Kbar, nell’ambito della legge numero 19-13 che disciplina le attività del settore. Il contratto riguarda un’area situata a circa 300 km a sud-est di Hassi Messaoud e comprende anche asset adiacenti precedentemente gestiti tramite contratti separati. Attraverso questo nuovo accordo, Eni e Sonatrach puntano a valorizzare ulteriormente l’area mediante un piano integrato di esplorazione e sviluppo, facendo leva su tecnologie innovative per ottimizzare i tassi di recupero e sfruttare le infrastrutture già esistenti nei pressi dell’area.
Eni: i dettagli dell’accordo
L’accordo prevede un investimento complessivo di 1,35 miliardi di dollari, di cui 110 milioni destinati alle attività di esplorazione e 1,24 miliardi allo sfruttamento del giacimento. La produzione attesa di gas destinata alla vendita è stimata in 9,3 miliardi di metri cubi l’anno. Il contratto avrà una durata di 30 anni, con una fase iniziale di 7 anni riservata alla ricerca e all’esplorazione.
L’accordo si inserisce nel solco della recente assegnazione a Eni, in partnership con Pttep, del blocco Reggane II, avvenuta nell’ambito della Gara Algeria 2024. Durante l’incontro, le parti hanno inoltre condiviso i programmi congiunti relativi alla produzione di gas e all’export verso l’Europa di gas e Gnl, approfondendo anche le prospettive nel campo delle rinnovabili, dell’idrogeno e del collegamento elettrico tra Algeria ed Europa.
Eni è presente in Algeria dal 1981. Con una produzione netta di circa 137.000 barili di olio equivalente al giorno nel 2024, si conferma la principale compagnia energetica internazionale operante nel Paese.
Eni, cosa ha detto Descalzi
“Il nostro impegno in Algeria è sempre stato molto rilevante, e il Paese è tra i primi al mondo per investimenti di Eni”. Lo ha dichiarato l’amministratore delegato di Enel, Claudio Descalzi in occasione della firma del contratto. “Firmiamo un contratto molto importante con Sonatrach. Si tratta di un progetto strategico che contribuirà presto alla produzione di gas del Paese. Ringrazio Sonatrach, lo Stato e il governo algerino per averci offerto questa importante opportunità di investimento nel Paese”, ha sottolineato ancora.
E poi: “Acquistiamo gas dall’Algeria, che è essenziale per la sicurezza energetica dell’Italia“, ha aggiunto, evidenziando che “i legami, gli accordi e le partnership sono fondamentali. Si tratta di un partenariato di grande valore, non solo dal punto di vista dell’amicizia tra due aziende, ma anche tra due Paesi, sul piano politico e strategico”.