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Enel, Covid non intacca l’utile (+10,5%)

Imagoeconomica

L’effetto coronavirus non ferma Enel che chiude il primo trimestre del 2020 con un utile netto ordinario pari a 1,281 miliardi di euro, in crescita del 10,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Confermato il dividendo che andrà in pagamento a luglio.

Il risultato netto del gruppo si attesta a quota 1,247 (-0,7%), mentre i ricavi calano a 19,985 miliardi di euro, segnando un ribasso del 12,2% rispetto ai primi tre mesi del 2019. Il ribasso del fatturato, spiega il gruppo, “è principalmente attribuibile ai minori volumi delle vendite di energia elettrica in Italia e Spagna e di gas in Spagna, alle attività di Generazione Termoelettrica e Trading in Italia per le minori attività di trading e per gli effetti  connessi all’applicazione delle interpretazioni dell’Ifric, nonché all’effetto cambi negativo in particolare in Brasile, Cile e Colombia”.

In rialzo l’ebitda, che sale del 3,5% da 4,54 a 4,708 miliardi di euro (+6,4% l’ordinario a 4,454 miliardi), mentre l’ebit è pari a 3,109 miliardi di euro (+4,3%). A incidere sull’Ebitda nel primo trimestre 2020 sono state partite straordinarie – rileva la nota di Enel – “connesse all’epidemia da COVID-19 per sanificazioni di ambienti di lavoro, dispositivi di protezione individuale e donazioni per un importo complessivo di 33 milioni di euro”. Sul 2019 aveva invece inciso la plusvalenza per la cessione della Mercure (impianto biomasse in Italia). L’Ebitda ordinario si è invece avvalso delle performance positive dell’Infrastrutture e reti (+132 milioni in rialzo del 7%), della migliorata Generazione termoelettrica e Trading (+194 milioni di cui +165 in Spagna). In crescita anche il margine relativo ai Mercati finali e la performance operativa di Enel Green Power.

Sul fronte finanziario il CfoAlberto De Paoli ha spiegato in conference call che Enel “ha 25,9 miliardi di liquidità disponibile al 30 aprile 2020, di cui 5,8 miliardi di liquidità e 20,1 miliardi di linee di credito” e “un bilancio solido per resistere a scenari volatili”.

L’indebitamento finanziario netto cresce a 47,097 miliardi (+4,3% dai 45,175 miliardi a fine 2019), in aumento, spiega Enel, anche per effetto degli investimenti del periodo.

La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, includendo anche i volumi da capacità gestita, è stata ampiamente superiore rispetto a quella termoelettrica, raggiungendo i 28 TWh (25,6 TWh nel primo trimestre 2019, +9,3%), a fronte di una produzione da fonte termoelettrica pari a 18,8 TWh (29,3 TWh nel primo trimestre 2019, -35,9%). Il mix energetico di Enel è oggi al 64% a zero emissioni.

Non si hanno al momento evidenze di impatti significativi sul gruppo derivanti dallo stato di emergenza connesso all’epidemia da Covid-19″, sottolinea Enel in una nota. La società spiega inoltre di aver avviato “un monitoraggio costante degli impatti che tale stato di emergenza può avere sulle  variabili macroeconomiche e di business al fine di disporre in tempo  reale della migliore stima dei potenziali impatti sul gruppo e  permettere la mitigazione di questi ultimi tramite piani di reazione o contingency”.

Nel giorno della presentazione della trimestrale, avvenuta a Borsa chiusa, il titolo Enel ha chiuso a -0,34% a quota 6,067 euro quando il Ftse Mib ha chiuso in calo dell’1,34%.

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