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Effetto Draghi sui mercati: le Borse si girano in positivo, pioggia di vendite su Bund ed euro

L’EURO FORTE E I BTP FRENANO LA BORSA

Avanzano le Borse Ue, sotto la spinta delle parole di Mario Draghi e la speranza che, alla fine, si troverà “un accordo forte” sulla  Grecia. L’indice Ftse Mib a Milano è salito dello 0,14%. Frenano nel finale anche Parigi, Francoforte e Madrid. Il presidente della Bce ha rivisto al rialzo le stime sulla crescita e sull’inflazione, ma ha messo in guardia contro la prospettiva di una fase di forte volatilità.

In altalena i Bund tedeschi: prima rendimenti al ribasso poi una brusca impennata fino all0 0,88%. Si riduce lo spread di Btp e Bonos. Ma il decennale italiano chiude con uno yield di 2,17%. Riprende la corsa l’eurpo che sfonda il tetto di 1,12 sul dollaro.

La Borsa di Atene ha allungato in rialzo del 4,31% sull’onda delle indiscrezioni sulla proposta presentata ai creditori dal governo Tsipras. Nonostante lo scetticismo di Wolfgang Schaeuble, i mercati fanno affidamento sulle parole di François Hollande: “L’accordo è a qualche ora di distanza”.

A Wall Street l’indice S&P500 è in rialzo dello 0,2%. Il Dow Jones guadagna lo 0,3% ed il Nasdaq lo 0,4%. La Borsa americana, nonostante l’impennata dei Bond (risaliti al 2,44%) è in rialzo grazie alla spinta dei titoli tecnologici e delle banche. Alle 20 ora italiana sarà diffuso il consueto rapporto sulle condizioni dell’economia americana messo dagli uffici periferici della Federal Reserve, la ricerca è basata sulle informazioni raccolte dalle sedi regionali della banca centrale.  

Tra le migliori blue chip di Piazza Affari c’è Finmeccanica +1,42%. Mediobanca Securities ha ribadito la raccomandazione Buy con target price a 13,90 euro. La finanziaria ha avviato la rinegoziazione di linee di credito per 2,2 miliardi di euro con l’obiettivo di abbassare i costi.

Il titolo migliore è stato Mediaset +2,25%, considerato dagli operatori il più adeguato per scommettere sulla ripresa dei consumi. Tra i bancari bene Unicredit +1,55%. Per l’ad Federico Ghizzoni il secondo trimestre si profila “buono”. Il manager ha chiarito che la richiesta di un cuscinetto di capitale addizionale del 3% per le principali banche austriache, tra cui la controllata Bank Austria, non avrà impatti sul gruppo Unicredit, i cui livelli patrimoniali sono già adeguati. Intesa +0,91%.

Telecom Italia +1,1780%. L’offerta pubblica di vendita di Inwit, la controllata attiva nel settore delle torri di trasmissione, dovrebbe partire la prossima settimana, una volta ottenuto il via libera di Borsa Italiana e Consob. Le valutazioni di Inwit si spingono fino a 2,6 miliardi di euro. In tal caso Telecom Italia incasserebbe circa 1 miliardo di euro collocando il 40%. In lieve frenata Eni –0,18%.

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Categories: Finanza e Mercati