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Effetto Draghi sui mercati: crollano banche e Borse. Piazza Affari maglia nera in Europa (-2,7%)

I mercati si devono rassegnare a passare un Natale senza Qe. Nella riunione del board di oggi, che ha lasciato i tassi invariati, il presidente Mario Draghi ha preso tempo e ha rimandato l’intervento all’anno nuovo, quando cioè saranno disponibili nuovi dati economici e si farà il primo bilancio delle attività già varate in questi mesi.

Le Borse non hanno preso bene queste parole, imboccando la via dei ribassi. Milano ha chiuso in calo del 2,7%, maglia nera in Europa, appesantita soprattutto, come prevedibile, dal settore bancario. In fondo al Ftse Mib Mps (-4,55%), Unicredit (-4,08%), Mediobanca (-3,97%), Bper (-3,74%). Peggior titolo in assoluto è però Cnh Industrial (-4,98%). L’unico titolo in rialzo sul Ftse Mib è Telecom italia (+1,58%).

Lo spread Btp-Bund dopo le parole di Draghi si è allargato a 130 punti base e il rendimento sopra il 2% per chiudere a 125 e rendimento all’1,97%. In deciso rosso però anche le altre Borse europee: Parigi -1,55%, Londra -0,55%, Francoforte -1,21%. 

Shanghai ha chiuso in rialzo del 4,1% sull’attesa di un nuovo allentamento monetario da parte della Banca centrale cinese. Tokyo ha invece chiuso a +0,94%, sostenuta anche dai sondaggi dei principali media nipponici secondo cui il premier Shinzo Abe si appresterebbe a conquistare almeno 300 dei 475 seggi della Camera Bassa in occasione delle elezioni anticipate del 14 dicembre.

Il cambio euro dollaro rialza la testa a 1,2434 (+1%), mentre il rublo recupera dopo che la banca centrale ha annunciato di essere “pronta ad intervenire sul mercato valutario se necessario, senza limiti e senza annunci preliminari”.

Il petrolio Wti perde ancora terreno: -1,54%, a 66,34 dollari al barile, dopo che l’Arabia Saudita ha deciso di tagliare i prezzi sulle proprie consegne di greggio negli Usa. Per alcuni l’intento dell’Opec, che sarebbe confermato da questa mossa, è quello di mettere in difficoltà la produzione americana di shale gas, che ha costi maggiori di estrazione rispetto a quella dei paesi arabi.

Wall Street viaggia in deciso territorio negativo appesantita dai titoli energetici, oltreché dalle parole di Draghi. Negli Usa le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono calate di 17mila unità a quota 297.000 nel corso dell’ultima settimana terminata il 29 di novembre, sotto le attese degli analisti che si attendevano una flessione a 295mila.

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Categories: Finanza e Mercati