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Educazione finanziaria: tutti la vogliono, ma cosa si fa?

FIRSTonline

Gli italiani sono, a livello europeo, nel gruppo di coda quanto a grado di competenze economico finanziarie. Lo testimoniano i casi di cronaca (numerosi quelli recentissimi legati alle banche come Etruria, banche venete, ecc. e lo testimoniano anche le ricerche campionarie da cui prende spunto ogni anno il Rapporto Consob sulle scelte di investimento delle famiglie italiane. Ne dà poi vivida rappresentazione la lettura dei “ricorsi” portati di fronte all’Arbitro bancario finanziario, e quelli di fronte al più recente Arbitro delle controversie finanziarie.

Fiducia mal riposta e fiducia carpita, tra intermediari e consumatori, non sono però un male incurabile. Come dimostrano analisi approfondite che incrociano dati delle controversie, ambiti geografici, efficienza della giustizia ordinaria, laddove la consapevolezza e il grado di comprensione delle regole dell’economia e della finanza sono più profondi i casi si riducono.

Che dunque serva lavorare sul fronte dell’educazione finanziaria, sono tutti d’accordo. E le iniziative non sono mancate. Banca d’Italia coltiva un filone di interventi (formativi per gli insegnanti; di divulgazione sui media, ecc.) che va avanti da tempo; la Consob ha promosso già dal 2104 un progetto Carta dell’investitore; la recentissima settimana dell’educazione finanziaria promossa dalla Iosco a livello mondiale è stata celebrata anche da noi. E la nomina della professoressa Annamaria Lusardi alla presidenza del nuovo comitato per l’educazione finanziaria presso il Mef è senz’altro l’apertura di una nuova stagione.

Ma la “cultura del fare” spesso in questo paese fatica a imporsi. Invitando voi tutti oggi qui ci proponiamo il semplice obiettivo di rendere un piccolo servizio alla causa dell’educazione finanziaria. Come? Parlando del realizzato, ma anche mettendo a fuoco quello che, nelle iniziative già avviate, non è ancora andato a segno. Quello che si potrebbe migliorare. Quello che non è ancora stato messo a fuoco, e che una nuova policy dell’argomento potrebbe affrontare più efficacemente.

Minerva bancaria ha già promosso un approfondimento sul tema con un convegno sull’Abf prima dell’estate (gli atti sono stati appena pubblicati nel Quaderno di Minerva Bancaria, I metodi alternativi dirisoluzione delle controversie – ADR). Ora Fchub, ilsito della casa editrice,sostiene questo dibattito pubblico, con lo stesso spirito di servizio.

FCHub – Financial Community HUB
Convegno – L’ EDUCAZIONE FINANZIARIA: Tutti la vogliono, ma che cosa si fa?
27 novembre 2017, ore 15,00
Gruppo Intesa Sanpaolo
Via del Corso 226- Roma

15.00 Registrazione
15.20 Apertura dei lavori:
Gruppo Intesa Sanpaolo
15.30 Introduzione
Giovanni Parrillo, Rivista Bancaria – Minerva Bancaria e Assonebb
15.40 Relazioni
Magda Bianco, Capo del Servizio Tutela dei clienti e anti-riciclaggio, Banca d’Italia
Nadia Linciano, Responsabile dell’Ufficio Studi Economici, CONSOB
16.20 Tavola Rotonda (modera Paola Pilati, direttore FCHub)
Giovanni Ferri, LUMSA e Assonebb
Jonathan Figoli, Ceo di Professione Finanza
Fabrizio Ghisellini, economista comportamentale, CASMEF (LUISS)
Giovanna Paladino, Gruppo Intesa Sanpaolo e Assonebb
Marco Tofanelli, segretario generale Assoreti
17.30 Chiusura dei lavori
Raffaele Lener, Università di Tor Vergata, presidente comitato scientifico FCHub

La partecipazione è libera previa conferma a: redazione@editriceminervabancaria.it

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