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Draghi sull’orlo della crisi: Lega e Forza Italia chiedono discontinuità

Imagoeconomica

 Le parole del capogruppo della Lega al Senato prima e la risoluzione presentata dai partiti del centrodestra di maggioranza poi aprono le porte alla crisi di governo. Lega e Forza Italia vanno alla resa dei conti: “Siamo disponibili a un nuovo patto di governo, guidato ancora da Mario Draghi, senza il Movimento 5 Stelle e profondamente rinnovato“, si legge nel documento presentato dal vicepresidente Calderoli.

La fermezza con la quale il Premier ha parlato in Senato sulla crisi di governo e sulle condizioni per risolverla ha spiazzato Lega e Forza Italia. Conte, da parte sua, sembra aver perso la partita comunque vada a finire. I riflettori sono dunque puntati sul centrodestra, dato che dal centrosinistra, Pd, Renzi e Calenda si dicono convintamente con Draghi.

Centrodestra a Draghi: “Nuovo Governo rinnovato o voto”

Nel corso di un intervento in Aula dai toni duri, il capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo, anticipa la linea del centrodestra di Governo: “Noi ci siamo se si tratta di fare una nuova maggioranza senza M5s s – ha detto il senatore leghista – e se serve a ricostituire un nuovo governo“. Romeo però dà a Draghi anche un’alternativa, cioè rimanere in carica fino alla formazione di un nuovo governo dopo le elezioni. Ovviamente resta da vedere quali potrebbero essere le scelte del presidente della Repubblica. 

“Come ha correttamente sottolineato il presidente Mario Draghi nel corso del suo intervento, la decisione del Movimento 5 stelle ha rotto il patto di fiducia che era alla base del governo di unità nazionale, che pure ha affrontato – con successo e ha avviato con il nostro leale contributo – gravi emergenze e avviato un lavoro prezioso sul Pnrr. Il centrodestra di governo è disponibile a un ‘nuovo patto’ di governo e continuerà a dare il suo contributo per risolvere i problemi dell’Italia soltanto con un nuovo governo, guidato ancora da Mario Draghi, senza il M5S e profondamente rinnovato“, si legge poi nella proposta di risoluzione firmata dai senatori Roberto Calderoli e dal capogruppo leghista al Senato, Massimiliano Romeo, dopo le comunicazioni del premier Draghi in Aula.

Parole ribadite anche da Maurizio Gasparri di Forza Italia: “Un nuovo patto di fiducia vuol dire discontinuità con il governo precedente. Non siamo qui per sapere se a Casalino rinnovano il contratto o se pagano i 300mila euro del blog di Grillo. Noi non ci stiamo alle pagliacciate, cari senatori di M5S. Vogliamo la discontinuità rispetto alle sceneggiate”, ha concluso.

Dall’opposizione è sulle barricate, come previsto, Giorgia Meloni: “Draghi arriva in Parlamento e di fatto pretende pieni poteri, sostenendo che glielo hanno chiesto gli italiani. Ma in una democrazia la volontà popolare si esprime solo con il voto, non sulle piattaforme grilline o con gli appelli del Pd». Lo ha scritto su Facebook la leader di FdI, Giorgia Meloni.

Draghi in Senato, arriva il sostegno di Pd, Renzi e Calenda

Matteo Renzi di Italia Viva ha parlato ai microfoni del Tg1: “Draghi ha fatto il discorso che doveva fare, ha detto non voglio una fiducia di facciata, penso che sia un atteggiamento di serietà e della maggioranza che lo sostiene: non avrei apprezzato un Draghi che si mette a fare il suk in Parlamento”.

“Adesso vedremo cosa faranno Conte e Salvini – prosegue il leader di Italia Vita – non abbiamo a che fare con persone lineari e razionali, spesso fanno cose senza senso specialmente in questo periodo, ricordiamo il Papeete. Io voterò congiuntamente la fiducia a Draghi ma bisogna vedere cosa faranno Salvini e Conte. Per me è 1 x 2”.

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