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Draghi, energia, tassi: la Borsa vede rosa anche se Moody’s raccomanda prudenza. Eni e Leonardo in evidenza

Imagoeconomica

Il Toro torna in pista ancora prima di scoprire le carte sul tavolo. Tre, in particolare: la stabilità politica italiana (con la votazione in Parlamento), la decisione sui tassi d’interesse della Bce (attesa per giovedì) e la ripresa della fornitura del gas russo. Dopo i giorni dell’incertezza sui tre fronti si è diffuso l’ottimismo.

A proposito dell’energia, in una corrispondenza da Mosca l’agenzia Reuters dà per certo che Gazprom riprenderà le forniture all’Europa attraverso North Stream. Il flusso sarà ben lontano dai massimi, ma in linea con quanto erogato fino all’11 luglio. Bruxelles, comunque, oggi annuncerà i piani per evitare il black out dell’energia in inverno.

Ottimismo anche per la Bce: scontato l’aumento di 25 punti, non dispiace che si discuta di un rialzo più forte, un segnale a sostegno dell’euro che, parola di Davide Serra di Algebris, “di questo passo rischia la fine della vecchia lira”.

Infine l’Italia: madame Lagarde si augura che domani la Bce possa affrontare il tema dello scudo anti-spread senza fare i conti con una crisi politica devastante. Alle 9 e 30, in contemporanea con l’apertura di Piazza Affari, Mario Draghi prenderà la parola al Senato. E si vedrà se la giocata del Toro avrà fatto saltare il banco.

Le Borse europee dovrebbero aprire in rialzo: future dell’indice EuroStoxx50 +0,4%. Sull’onda del finale record di ieri: Piazza Affari +2,49%.

Lo spread riparte da 208 punti base (-2,54%) con rendimenti in rialzo rispettivamente a +3,3% per il Btp e +1,22% per il Bund.

A predicare cautela sono le agenzie di rating: se anche Draghi restasse premier, scrive Moody’s, “l’attuazione delle politiche sarà più difficile, specie quelle per sbloccare la terza rata del Pnrr”.

Le vicende europee, una volta tanto, rubano i titoli di testa agli altri mercati, peraltro non meno euforici. Wall Street ha vissuto la seduta più brillante dal 24 giugno: Dow Jones +2,4%, S&P 500 +2,8%, Nasdaq +3%.

“Abbiamo perso un milione di clienti, ma pensavamo di perderne due. Lo so, sembra assurdo festeggiare. Ma ora possiamo ripartire alla grande”. Così Reed Hastings, numero uno della piattaforma di streaming Netflix. E la Borsa gli dà credito: +7,4% nel dopo Borsa. Un’iniezione di fiducia (Netflix ha perduto più del 60% da gennaio) che conforta gli ottimisti, che, visti i conti delle trimestrali, non credono alla recessione imminente.

Chi non festeggia è Elon Musk. Il giudice del Delaware ha accolto la richiesta di Twitter di procedere con rito accelerato con la richiesta di danni dopo che il padrone di Tesla ha ritirato la sua offerta sul social media.

Il future del Nasdaq guadagna stamane lo 0,5%.

L’euro/dollaro sale per il quarto giorno consecutivo, +0,2%, a 1,024. La crescita della valuta Usa sta colpendo come un boomerang i profitti delle multinazionali più legate all’export: ieri è stata la volta di Johnson&Johnson (-1,54%). Ibm arretra del 5,3%.

L’ottimismo ha contagiato le Borse asiatiche. Il Nikkei di Tokyo guadagna circa il 2%. Variazione analoga per l’Hang Seng Tech, l’indice dove si trova il meglio dell’high tech cinese. Il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen è in rialzo dello 0,3% dopo la conferma del tasso di interesse di riferimento attuale da parte della Banca centrale della Cina.

Per la prima volta da dieci anni l’ammontare dei T bond posseduti da Pechino è sceso sotto il trilione di dollari. Intanto, continua la protesta della classe media: sono per ora 301 in 91 città le unità immobiliari in cui gli inquilini si rifiutano di pagare il mutuo visto che i lavori non sono finiti.

Il Kospi di Seul è in rialzo dello 0,7%. S&P ASX 200 di Sidney +1,5%. Il governatore della Reserve Bank of Australia, Philip Lowe ha anticipato stanotte l’arrivo di un altro giro di vite sul costo del denaro: i tassi dovrebbero arrivare almeno intorno al 2,5%: oggi sono all’1,35%.

Titoli in evidenza: Eni e Leonardo. Colpo gobbo della Juventus

Eni. La corte d’appello di Milano ha preso atto della decisione della procura generale, all’avvio del processo di secondo grado sulle presunte tangenti Eni e Shell in Nigeria, di rinunciare all’appello contro la sentenza del Tribunale che aveva assolto le due società e tutti gli imputati, fra i quali l’ad Claudio Descalzi.

In vista del Cda previsto per il 4 agosto, Atlantia convocherà nei prossimi giorni il comitato nomine remunerazioni e capitale umano per analizzare un’ipotesi di accordo per la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro con l’ad, Carlo Bertazzo.

Leonardo e BAE Systems annunciano la collaborazione industriale Italia-UK per il programma Future Combat Air System per il velivolo dimostratore, nel quadro di un percorso di cooperazione avviato tra i due Paesi nel settore della Difesa.

La Juventus ha raggiunto l’accordo con il Bayern Monaco per la cessione a titolo definitivo di Matthijs De Ligt per 67 milioni di euro. Una parte dell’introito è stato girato al Torino in cambio di Bremer, soffiato sul filo di lana all’Inter.

Alkemy ha acquisito il 100% di Innocv, società spagnola leader della digital transformation, per un valore dell’operazione (Equity Value) pari a 5 milioni di euro.

Esirdio record all’Esg di Pozzi Milano *100%. Sono 12 le matricole del mercato “leggero” che hanno debuttato nel 2022. Il listino conta 182 società.

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