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Dividendi 2018: le 20 società del Ftse Mib che aumentano la cedola

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La febbre da dividendi continua ad infiammare Piazza Affari. Aprile e maggio, i due mesi in cui per tradizione le principali società della Borsa di Milano staccano la cedola, si avvicinano e per gli investitori è tempo di fare due calcoli.

Il 2018 si preannuncia molto redditizio per tutti coloro che hanno acquistato azioni delle società italiane quotate sul Ftse Mib. Giorno dopo giorno, i consigli di amministrazione delle blue chip approvano i conti 2017, ma soprattutto propongono alle varie assemblee dei soci l’ammontare e la data di erogazione dei dividendi basati sui bilanci dello scorso anno.

L’AUMENTO DEI DIVIDENDI 2018

Ebbene in base ai dati, 20 delle 40 aziende quotate sul paniere principale di Piazza Affari hanno deciso per quest’anno di distribuire una cedola superiore a quella dell’anno precedente.

A livello generale, in Italia l’aumento dei dividendi è del +3,2% a fronte del +7,7% registrato dalle 1.200 società a maggior capitalizzazione al mondo. In soldoni si tratta di circa 12,9 miliardi di dollari in più contro i 1.252 miliardi di dollari di crescita del monte annuo dei dividendi globale.

DIVIDENDI 2018: ECCO AUMENTI PIù ALTI

A fare la parte del leone tra le società del Ftse Mib è Azimut che il prossimo 21 maggio (con pagamento il 23) staccherà ai propri azionisti una cedola pari a 2 euro per azione (di cui 1 euro in contanti e 1 in azioni), una cifra che corrisponde esattamente al doppio rispetto a quanto erogato nel 2017 sui conti dell’anno precedente.  

In termini percentuali segue Moncler, che segna +55,6% con un dividendo nel 2018 in salita a 0,28 euro contro gli 0,18 euro per azione distribuiti nel 2017 (sugli utili 2016).

Aumento da 0,11 euro a 0,14 euro per Cnh Industrial, per un totale di circa 191 milioni di euro da erogare, mentre la cedola di Atlantia sale da 0,97 a 1,22 euro (acconto di 0,57 euro già pagato a novembre). Cresce anche il dividendo di Enel che il 24 gennaio ha distribuito un acconto di 0,105 euro per azione su un totale atteso per il 2018 di 0,23 euro (era 0,18 nel 2017). Su Recordati: da 0,7 a 0,85 (con acconto di 0,42 euro versato quattro mesi fa). In tutti e quattro i casi, i rialzi stabiliti dai cda superano il 20%.

DIVIDENDI 2018: GLI AUMENTI A DOPPIA CIFRA

Cresce del 16% la cedola di Unipolsai, da 0,125 a 0,145 per azione, mentre il cda di Intesa Sanpaolo, che ha un payout molto alto, ha stabilito un rialzo del 14% a 0,203 euro per ogni azione ordinaria (cedola di 0,214 euro per i titoli di risparmio) a fronte dei 0,178 del 2017 (sui conti 2016). Tra le banche da segnalare il ritorno al dividendo di Unicredit, che nel 2018 erogherà ai propri soci un dividendo pari a 0,32 euro per azione, corrispondente ad un monte dividendi di 0,7 miliardi di euro e a un payout del 20% sui profitti. Rimanendo nel comparto, anche altri tre istituti hanno deciso di incrementare la cifra da erogare ai soci:

  • Banca Generali: da 1,07 a 1,25 euro per azione,
  • Bper: da 0,06 a 0,11 euro per azione,
  • Finecobank: da 0,28 a 0,285 euro per azione.

Aumento a doppia cifra sul dividendo 2018 anche per Ferrari (+11,8% da 0,635 a 0,71 euro), Campari (+11,1%, da 0,045 a 0,05) e Brembo (+10%, da 0,2 a 0,22).

DIVIDENDI 2018: GLI ALTRI AUMENTI

Tra le società del Ftse Mib, i dividendi 2018 (sui conti 2017) saliranno anche per:

  • Luxottica: da 0,92 a 1,01 euro per azione,
  • Generali: da 0,8 a 0,85 euro per azione,
  • Poste Italiane: da 0,39 a 0,42 euro per azione.

Segno più anche per Italgas, il cui dividendo salirà da 0,2 a 0,208 euro per azione, un ammontare che in termini percentuali corrisponde a +4%. In salita anche la cedola di Snam che la settimana scorsa ha proposto la distribuzione di un dividendo 2018, relativo all’esercizio 2017, di 0,2155 euro, comprensivo dell’acconto di 0,0862 euro staccato a gennaio 2018. Il saldo della cedola, pari a 0,1293 euro sarà staccato il 18 giugno 2018.

Rimanendo tra le società dei servizi, non c’è ancora un’indicazione definitiva da parte di Terna, ma il gruppo elettrico guidato da Luigi Ferraris, lo scorso novembre ha distribuito un acconto pari a 0,074263 euro per azione a fronte dei 0,0721 euro erogati l’anno precedente (quando la cifra complessiva fu pari a 0,206 euro). Non solo, in base a quanto comunicato attraverso l’Investor Relations “con riferimento alla politica dei dividendi sono state confermate ed estese le ipotesi del Piano Strategico 2016-2019 al più ampio periodo 2017-2021, con una crescita annua del dividendo del 3%, allineata alla prevista evoluzione degli utili e dei principali parametri patrimoniali”.

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