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Debito in calo, resta il Superbonus: ecco i numeri della Nadef

Imagoeconomica

Debito pubblico sotto le attese e crescita maggiore del previsto e maggiori margini di spesa. Sono questi i punti salienti del nuovo programma di finanza pubblica approvato dal consiglio dei ministri di oggi, mercoledì 29 settembre.

LE PREVISIONI ECONOMICHE

La Nota di aggiornamento del Def prevede che nel 2021 il debito pubblico si attesterà al 153,5% del PIL, in discesa di oltre due punti percentuali rispetto al 155,8% del 2020 e di quasi sei punti rispetto alle stime contenute nel Documento di Economia e Finanza rilasciato ad aprile. Un’inversione di rotto tanto poderosa quanto inaspettata possibile anche grazie a una crescita superiore alle attese e a un deficit inferiore alle aspettative.

Il Premier Draghi, d’altronde, lo aveva già anticipato la settimana scorsa: nel 2021 il PIL italiano aumenterà del 6% a fronte del 4,5% previsto nel Def di aprile. Nei prossimi anni invece la crescita sarà pari al 4,7% nel 2022, al 2,8% nel 2023 e all’1,9% nel 2024.

Bene anche il deficit che quest’anno si attesterà al 9,4% contro l’11,8% calcolato in primavera. Nel 2022 il deficit scenderà invece al 5,6% del Pil, un valore più elevato rispetto al tendenziale che è stimato al 4,4%, liberando 1,2 punti di Pil di risorse per la Legge di bilancio. “Vi è una concreta possibilità di recuperare gradualmente normali livelli di apertura nelle attività sociali, culturali e sportive, il che contribuirà a raggiungere il livello di Pil trimestrale precrisi entro la metà del prossimo anno”, indica il ministro dell’Economia, Daniele Franco, nella premessa alla Nadef. “Conseguita questa prima tappa – prosegue Franco – comincerà la fase di vera e propria espansione economica, che porterà la crescita del Pil e dell’occupazione nettamente al disopra dei ritmi registrati nell’ultimo decennio”.

L’inflazione, che per quest’anno è attesa all’1,5%, nel 2022 si attesterà all’1,6% per poi arrivare all’1,5% nel 2023 e all’1,7% nel 2024. Infine, il tasso di disoccupazione salirà dal 9,3 al 9,6% nel 2021 per poi scendere al 9,1% nel 2022, all’8,4% nel 2023 e al 7,7% nel 2024. 

Il documento prevede inoltre che nei prossimi tre anni ci saranno margini per 1 punto di pil, circa 18 miliardi l’anno, per realizzare nuovi interventi.

“Il presente documento prospetta uno scenario di crescita dell’economia italiana e di graduale riduzione del deficit e del debito pubblico. L’intonazione della politica di bilancio rimane espansiva nei prossimi due anni e poi diventa gradualmente più focalizzata sulla riduzione del rapporto debito/Pil”, si legge nella premessa alla Nadef del ministro dell’Economia, Daniele Franco. “La completa realizzazione del Pnrr resta la grande scommessa per i prossimi anni, in un contesto mondiale che è forse il più complesso e articolato della storia recente. E’ una scommessa che l’Italia può vincere con la coesione interna, il buon governo e un forte radicamento europeo”, ha continuato Franco.

FISCO

“Gli interventi di politica fiscale che il governo intende adottare – si legge ancora nel documento – determinano un rafforzamento della dinamica espansiva del Pil nell’anno in corso e nel successivo. Rilevano in particolare la conferma delle politiche invariate e il rinnovo di interventi in favore delle Pmi e per la promozione dell’efficientamento energetico e dell’innovazione. Si avvia inoltre la prima fase della riforma dell’Irpef e degli ammortizzatori sociali e si prevede che l’assegno unico universale per i figli sia messo a regime”.

Nella Nadef il Governo anticipa inoltre che “le entrate derivanti dalla revisione delle imposte ambientali e dei sussidi ambientalmente dannosi andranno utilizzate per ridurre altri oneri a carico dei settori produttivi”. “Le risorse di bilancio – si legge ancora – verranno crescentemente indirizzate verso gli investimenti e le spese per ricerca, innovazione e istruzione”.

SUPERBONUS

Nell’ambito della Nota di aggiornamento del Def, il Governo ha confermato il superbonus 110%, l’incentivo valido per le ristrutturazioni green. La proroga effettiva arriverà poi con la legge di Bilancio. “Il sentiero programmatico per il triennio 2022-2024 – si legge nell’introduzione al documento – consente di coprire le esigenze per le cosiddette politiche invariate e il rinnovo di numerose misure di rilievo economico e sociale, fra cui quelle relative al sistema sanitario, al Fondo di Garanzia per le PMI e agli incentivi all’efficientamento energetico degli edifici e agli investimenti innovativi”, spiega ancora il testo.

PROROGHE

La Nadef è accompagnata da un decreto contenente proroghe molto attese: ci saranno un mese di tempo in più per le domande retroattive dell’assegno unico e nuove scadenze al 31 ottobre 2021 per il pagamento dell’Irap sospesa nel 2020. Proroga di un mese anche per i termini in scadenza per i referendum.

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Categories: Economia e Imprese