X

Dazi e uragani flagellano i mercati e sul Def sale la tensione

Twitter

Dazi e uragani flagellano i mercati in avvio di settimana. Sfugge al maltempo la Borsa di Tokyo, chiusa per una provvidenziale mini-vacanza. Intanto sia in Cina che in Usa si contano le vittime dell’uragano Florence e di Mangkhut, la parallela bufera che ha colpito la Cina meridionale, metafora perfetta della tempesta che, secondo Reuters e il Wall Street Journal, si sta per abbattere sui mercati. Stasera infatti gli Usa imporranno una tariffa del 10 per cento su merci cinesi per 200 miliardi. Scontata la risposta di Pechino, che potrebbe per giunta vietare la vendita di alcuni componenti necessari per i prodotti Usa.

Il braccio di ferro tra le superpotenze condiziona l’avvio della settimana finanziaria.

La Borsa di Hong Kong, aperta nonostante La bufera (l’acqua ha raggiunto i 3,5 metri d’altezza), perde l’1,7%. Soffrono in particolare i titoli delle case da gioco di Macau mentre Tencent, il colosso dei giochi elettronici inviso al presidente Xi, accusa un nuovo calo del 3,1%.

Ribassi superiori all’1,3% anche Shanghai. Mumbai -0,7%.

In ribasso tra le valute la rupia indiana a un passo dal minimo storico nonostante le misure adottate per frenare l’import di “beni non essenziali”.

In ribasso anche la Borsa di Seoul e il won coreano (-0,5%): è cominciato il meeting di tre giorni tra i presidenti delle due Coree per sbloccare i negoziati sul nucleare.

Poco mossi gli altri mercati: il petrolio tratta a 78,06 dollari nella versione Brent, i T-Bond decennali Usa sono tornati sotto il 3 % (2,996) dopo la breve fiammata di venerdì.

La prospettiva di una guerra commerciale è destinata a condizionare sia l’apertura della settimana anche in Europa e Usa. JP Morgan segnala che le ricadute di una guerra commerciale tra le prime due economie del pianeta sta già spingendo le aziende a rallentare o a sospendere gli investimenti.

Nel Vecchio Continente sale intanto la tensione per la Brexit e, soprattutto, si guarda con ansia all’Italia. Il ministro del Tesoro Giovanni Tria è intenzionato a difendere la diga di un deficit dell’1,6%. Ma sul fronte delle coperture per le tante promesse regna ancora una fitta nebbia.

Il Btp comincia la settimana al 2,98% di rendimento contro lo 0,45% del Bund, spread a 253 punti. La quota di debito di titoli di stato italiani in mano a investitori esteri è scesa a giugno al 33,7% dal 35,4% di maggio. Il risultato è il minimo da marzo 2017.

Piazza Affari riparte da 20.885 punti.

Sul fronte delle banche centrali la scena sarà occupata, domani e mercoledì, dal meeting della Bank of Japan, che dovrebbe confermare la politica accomodante dell’istituto. L’andamento dei titoli Usa, specie il 2 anni trattato al 2,77%, sta a confermare che il mercato dà per scontati i prossimi aumenti del costo del denaro Usa. La Fed si riunirà la prossima settimana.

Oggi intanto prende servizio come presidente della Fed di San Francisco Mary Daly, apprezzata economista del lavoro per i suoi studi sulla diseguaglianza, che vanta un curriculum singolare: a 16 anni ha interrotto gli studi per necessità, salvo poi riprendere e meritarsi, dieci anni dopo, on un Phd.

In Piazza Affari il calendario prevede oggi lo stacco del dividendo trimestrale di Stm (0,42 euro).

Giovedì 20 si terrà il consiglio di bilancio di Mediobanca: nello stesso giorno scadranno i termini per l’uscita anticipata dal patto.

Il Financial Times dedica stamane un lungo reportage alla Juventus dal titolo: “Perché la Signora ha scommesso 100 milioni sui guadagni futuri”. Un esame delle prospettive a lungo termine dell’operazione Cristiano Ronaldo. Dichiara Andrea Agnelli: “In futuro i nuovi Ronaldo arriveranno da noi, ma a25 anni”.

A Wall Street l’evento clou della settimana sarà l’assemblea di Nike, l’occasione per fare il punto sugli effetti della sponsorizzazione di Colin Kaepernick, il giocatore che ha dato il via alla protesta degli atleti di colore della Nfl.

Related Post
Categories: Finanza e Mercati