Dobbiamo “preservare le regole condivise che stanno alla base della prosperità mondiale”. Lo afferma Fabio Panetta, governatore della Banca d’Italia, all’inaugurazione della 58ª Riunione Annuale del Consiglio dei Governatori della Banca Asiatica di Sviluppo (ADB), che si svolge per la prima volta nel nostro Paese, a Milano.
“Le tensioni geopolitiche destano grandissima preoccupazione alla Bce – ha sottolineato il numero uno Bankitalia – così come le barriere commerciali”. In questo quadro, ha aggiunto, “preservare l’integrazione economica e rafforzare la cooperazione internazionale è essenziale”.
Un mondo sotto pressione: pace, cooperazione e apertura
Il tema della riunione annuale – “Condividere esperienze, costruire il domani” – è stato al centro dell’intervento di Panetta, che ha evidenziato i successi conseguiti dalle economie asiatiche e il ruolo dell’Europa nel processo di integrazione regionale. “In Asia e nel Pacifico, notevoli progressi nella riduzione della povertà sono stati ottenuti attraverso una maggiore partecipazione al commercio internazionale e una progressiva ascesa lungo la scala del valore aggiunto all’interno delle catene globali del valore – ha spiegato -. La regione ha contribuito per circa il 60% alla crescita globale nel 2024”.
Guardando all’Europa, Panetta ha ricordato che “ha compiuto grandi progressi negli anni nell’integrazione regionale, nello sviluppo dello stato sociale, nell’adozione di standard normativi comuni e nella costruzione di infrastrutture transfrontaliere – compreso il settore dei pagamenti, che è essenziale per il commercio, la crescita e l’inclusione finanziaria”.
Contro il ritorno del protezionismo
Ma gli equilibri globali, ha avvertito, sono oggi minacciati: “In un periodo di crescenti tensioni geopolitiche e conflitti, dobbiamo proteggerci da passi indietro pericolosi che potrebbero compromettere i guadagni faticosamente conquistati negli ultimi decenni. La pace rimane la base indispensabile per il progresso”.
“Le economie moderne sono profondamente interconnesse, e l’apertura al commercio ha giovato sia ai paesi avanzati che a quelli in via di sviluppo, riducendo le disuguaglianze e sollevando centinaia di milioni di persone dalla povertà estrema”. Il governatore ha espresso una chiara preoccupazione verso il ritorno al protezionismo: “Il protezionismo minaccia di annullare questi successi e di indebolire il tessuto stesso della prosperità globale”.
Tecnologia e commercio: il ruolo chiave dell’Asia-Pacifico
Soffermandosi sulla centralità della regione Asia-Pacifico, il numero uno di Via Nazionale ha dichiarato: “La solida crescita delle esportazioni di elettronica dell’anno scorso riflette la sua capacità di capitalizzare la domanda crescente, trainata dall’intelligenza artificiale, supportata dalla sua quota dominante del 75% nella produzione mondiale di semiconduttori”.
Un dinamismo che interessa anche l’Europa, profondamente legata alla domanda estera: “La prosperità di entrambe le regioni è profondamente legata ai flussi commerciali globali e a un ambiente internazionale prevedibile”.
Dazi e incertezza, variabili chiave per la politica monetaria
Sul fronte della politica monetaria, Panetta ha chiarito: “Le barriere commerciali e l’incertezza crescente sono variabili chiave che dobbiamo valutare attentamente quando formuliamo la politica monetaria nell’area dell’euro”.
Di fronte a queste sfide, il ruolo delle istituzioni multilaterali è imprescindibile: “Preservare l’integrazione economica e rafforzare la cooperazione internazionale non sono opzioni – sono essenziali. L’ADB rappresenta un pilastro del sistema multilaterale. Con il suo profondo bagaglio di competenze nello sviluppo, una solida base di capitale e una vasta base di membri, riunisce partner regionali e non, uniti da obiettivi di sviluppo condivisi e dall’impegno per una crescita inclusiva”.
Panetta ha infine richiamato lo storico legame tra Italia e Asia, evocando la figura di Marco Polo: “Era mia volontà scoprire – scrisse – e la volontà era più forte della paura.” E ha concluso con un auspicio: “Anche noi, oggi, continuiamo a scegliere la cooperazione sul conflitto, l’apertura sulle barriere, e il coraggio sull’esitazione – perché il futuro che stiamo costruendo non richiede nulla di meno”.