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Covid, Regioni: Sardegna torna arancione, solo Val d’Aosta in rosso

FIRSTonline

In Italia c’è solo nessuna regione in zona rossa, quindi col livello più alto di restrizioni. Si tratta della Valle d’Aosta e a stabilirlo è il consueto monitoraggio settimanale della Cabina di regia, che in base agli ultimi dati epidemiologici ha espresso il suo verdetto: la Sardegna passa da rossa ad arancione, rimangono arancioni Basilicata, Calabria, Puglia (che ha sfiorato il giallo) e Sicilia. Tutte le altre Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sono in area gialla. I pochi spostamenti degli indicatori sono dovuti a una circolazione del virus in calo, che fa sì che 14 Regioni in giallo, corrispondenti alla gran parte della popolazione nazionale, abbiano confermato la loro presenza in quello scenario.

L’unica Regione che peggiora è appunto la Valle d’Aosta, che torna in rosso a causa dell’incidenza: è l’unica Regione a superare, con 264, la soglia dei 250 casi settimanali per 100mila abitanti. L’indice Rt nazionale risale leggermente, arrivando a 0,85 rispetto a 0,81 della scorsa settimana. Cala invece l’incidenza settimanale, che passa da 159 a 146 casi per centomila abitanti. Ci sono tre Regioni che hanno l’Rt medio superiore o uguale a 1. La Basilicata che ha 1,02 (con i due intervalli che formano la media a 0,87-1,16), la Campania a 1,08 (1,05-1,11), il Molise 1 (0,63-1,44) e la Sicilia 1,05 (1,02-1,08). Basilicata e Molise però hanno l’intervallo più basso dei due che servono a formare la media, che viene preso in considerazione per i cambi di colore, inferiore a 1.

Gli esperti della Cabina di regia scrivono inoltre che scende, pur rimanendo alto, il numero di Regioni “che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica: 8 contro 12 della settimana precedente. Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è uguale alla soglia critica del 30%, con una diminuzione nel numero di persone ricoverate in terapia intensiva, che passa da 3.151 il 20 aprile a 2.748 il 27. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende ulteriormente ed è sotto la soglia critica del 40%, cioè al 32%. Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 23.255 il 20 aprile a 20.312 il 27″.

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