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Commissione Ue: Germania nel mirino per le accuse alla Bce

Imagoeconomica

La Commissione europea ha aperto una procedura d’infrazione contro la Germania. Secondo Bruxelles, Berlino avrebbe violato il principio del primato del diritto comunitario e non avrebbe rispettato la competenza della Corte Ue. Le accuse fanno riferimento a una sentenza del 5 maggio 2020 con cui la Corte costituzionale tedesca si espresse sulla legittimità di uno dei programmi di acquisto titoli dell’Eurotower. Si tratta del Pspp (da non confondere con il Pepp, varato per fronteggiare la crisi innescata dalla pandemia), che esisteva già prima del Covid e che da anni aiuta a tenere bassi i differenziali sui tassi, garantendo una trasmissione omogenea della politica monetaria nell’Unione valutaria.

Nella sentenza contestata, la Corte costituzionale tedesca dichiarava “ultra vires” (cioè che esula dall’ambito delle proprie competenze) sia il Pspp sia una sentenza del 2018 della Corte di giustizia europea, che aveva confermato la legittimità degli acquisti.

Ora, a sua volta, la Commissione ritiene che con questo giudizio i togati di Karlsruhe abbiano violato il campo delle autorità comunitarie.

In particolare, per Bruxelles il tribunale tedesco “ha privato una sentenza della Corte di giustizia dell’Ue dei suoi effetti giuridici in Germania, violando il principio del primato del diritto dell’Ue”.

Oltre a sottolineare l’indipendenza politica della Bce, l’obiettivo della Commissione Ue è ribadire la precedenza del diritto europeo su quello nazionale. Il pronunciamento della Corte costituzionale tedesca rischia infatti di creare un pericoloso precedente, perché potrebbe spingere altri Paesi a ignorare a loro volta le decisioni della Corte di giustizia europea e quindi il diritto comunitario.

Intanto, tra stasera e domani torna a riunirsi il direttorio Bce, che dovrà riesaminare i piani di acquisti di titoli alla luce dei nuovi timori sul possibile ritorno dell’inflazione.

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Categories: Politica