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Chapecoense, era finito il carburante?

C’è anche la tragica ipotesi dell’esaurimento del carburante tra le possibili cause dell’incidente aereo di Medellin, sul volo che l’altra notte stava trasportando la squadra brasiliana della Chapecoense in Colombia e che è costato la vita a 71 persone (tra cui 20 giornalisti, 8 dirigenti, 17 membri dello staff tecnico e 19 giocatori), con soli 6 sopravvissuti (2 membri dell’equipaggio, 3 giocatori e un giornalista).

Ieri sono state recuperate le scatole nere del velivolo, che ora sono al vaglio degli investigatori. La prima ipotesi, tuttora in piedi, è stata quella del guasto all’impianto elettrico, che avrebbe impedito ai piloti di comunicare correttamente con la torre di controllo dello scalo colombiano. Con più probabilità ci sarebbe però anche (e soprattutto) un esaurimento del carburante: in base alle informazioni e ai dati raccolti finora si sa infatti che, dopo aver lanciato un segnale d’emergenza per problemi all’impianto elettrico, il volo 2933 della compagnia Lamia si è visto rifiutare la richiesta di atterraggio prioritario.

Il velivolo che trasportava la Chapecoense potrebbe quindi aver esaurito il combustibile nell’attesa di ricevere l’ok per l’atterraggio. La prolungata rotta circolare effettuata dal velivolo prima dello schianto, la bassa velocità registrata dalla torre di controllo di Medellìn prima di perdere i contatti e la mancata esplosione al momento dell’impatto rafforzano ulteriormente l’ipotesi. L’esame delle scatole nere, comunque, dovrebbe fare chiarezza sulla dinamica della tragedia.

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