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Champions, Villareal-Juve 1-1 con gol lampo di Vlahovic ed errore fatale di Rabiot: occasione persa

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Villarreal-Juve 1-1, tutto rimandato alla gara di ritorno. Il pareggio de La Catedral, al netto delle nuove regole introdotte dalla Uefa sul gol in trasferta, lascia il discorso qualificazione completamente intatto, rinviando ogni sentenza alla sfida di Torino del 16 marzo. Quella sera, infatti, una delle due dovrà necessariamente vincere per andare avanti, a differenza di quanto visto ieri sera, quando il no-contest ha fatto comodo a entrambe.

Villareal-Juve: l’analisi della partita

Alla vigilia avevamo pronosticato una gara tattica, con poco spettacolo e altrettanti gol, ma abbiamo rischiato di essere clamorosamente smentiti dopo meno di un minuto. Già, perché la Juventus ci ha messo 32 secondi per passare in vantaggio e il cartellino, ça va sans dire, l’ha timbrato Vlahovic, per un debutto in Champions da sogno. La rete, nata da un lancio di Danilo e finalizzata alla grande dal serbo, certifica una volta di più il grande acquisto fatto a gennaio, perché all’ex viola basta davvero poco per segnare, alla luce delle sue grandissime doti tecniche unite a un mix di fisicità e cattiveria tipica solo dei campioni.

È giusto però ribadire che un simile talento meriterebbe un gioco costruito su misura, cosa che al momento manca sotto ogni punto di vista. Già, perché anche ieri la Juventus, proprio come nel derby, una volta passata in vantaggio non ha cercato di colpire nuovamente l’avversario, ma ha scelto di arretrare il baricentro e difendere lo 0-1. Tattica del Cortomuso, rispettabile quanto si vuole, però molto pericolosa in una fase storica in cui la solidità del reparto arretrato non è pioggia quella di un tempo, e infatti il Villarreal, da pugile stordito, ha ritrovato coraggio e si è proiettato nella metà campo bianconera. Descrivere un assedio non sarebbe corretto, intanto però gli spagnoli hanno colpito un palo clamoroso con Lo Celso e creato qualche brivido con Danjuma, mentre la Signora s’è limitata a qualche sporadica ripartenza, peraltro mal gestita.

Il muro si è aperto al 66’ quando Rabiot s’è perso Parejo: 1-1 e palla al centro. Il francese ha poi proseguito la sua serataccia facendo un bruttissimo fallo su Chukwueze, punito dall’arbitro con un giallo che sa tanto di grazia, tanto più che il Var, inspiegabilmente, ha deciso di non intervenire. La Juve? Tutta in un tiro di Vlahovic (e chi se no?) parato da Rulli, quasi come se il pareggio fosse l’unico risultato a disposizione. Non che sia da buttare, intendiamoci, ma l’1-1 costringerà i bianconeri ad attaccare di più a Torino, col rischio di scoprirsi e dare al Villarreal quelli spazi a cui ambisce maggiormente. Le vere ombre sulla serata però arrivano dal l’infermeria, in particolare da McKennie che si è fratturato secondo e terzo metatarso del piede sinistro (si temono due mesi di stop) e da Alex Sandro, uscito all’intervallo per un indurimento al polpaccio sinistro (oggi gli esami).

Le voci dagli spogliatoi

“Ora diventa come una finale, non c’è altra soluzione che vincere al ritorno – ha confermato Allegri – Avevamo la partita in pugno e siamo stati leggeri, quando diventiamo bellini poi siamo meno cattivi. Meglio avere una Juve brutta e vincente che bellina e perdente. L’errore sul gol subito è stato decisivo, abbiamo lasciato Parejo in mezzo all’area da solo, il Villarreal cercava sempre le imbucate, eravamo sei contro uno e siamo rimasti fermi. Per il resto abbiamo fatto una buona partita e avuto diverse occasioni”.

Sarà, ma sui social sono in molti, tra i tifosi bianconeri, a non apprezzare questo calcio così scolastico e prevedibile, a maggior ragione ora che là davanti c’è un bomber di razza come Vlahovic.

“Il gol in Champions è un sogno che si avvera, ma non sono contento perché non abbiamo vinto e invece volevamo farlo – il commento del serbo – Guardiamo avanti, abbiamo fatto le cose come ci eravamo detti, ma anche l’avversario ha giocato bene. Io personalmente ho già dimenticato questa partita e guardo solo avanti, sto cercando di migliorare ogni giorno e di stare coi piedi per terra”.

“Abbiamo dimostrato maturità, esperienza come calciatori e gruppo, come collettivo – l’analisi soddisfatta di Emery – Queste ci hanno permesso di capire che con queste squadre può succedere di tutto: siamo stati in grado di non demoralizzarci. La Juve resta favorita, ma vogliamo dimostrare le nostre capacità e provare a passare il turno”.

Tutto rimandato al 16 marzo a Torino, quando un pareggio, qualsiasi esso sia, porterà solo ai supplementari: per andare ai quarti, insomma, non si potranno fare calcoli ma solo vincere.

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