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Borse senza scosse, corrono Leonardo e Atlantia

Wikimedia - Paolobon140

Perdono colpi le Borse europee sotto stress per il pressing di Donald Trump sui dazi. I mercati sono cauti anche in attesa del dato sull’occupazione Usa: il mese scorso l’indicazione sull’aumento dei salari fu la miccia della repentina caduta dei listini. A Milano (-0,3%) l’indice Ftse Mib oscilla attorno a 22.600 punti. Perdita simile per Francoforte, il mercato più sensibile all’export. In lieve ribasso Madrid (-0,07%), Parigi (+0,12%), in pratica piatta Londra.

Poco mossi i bond dell’Eurozona. Il rendimento del Bund sale a 0,64%, da 0,62% di ieri. A inizio febbraio, il rendimento era arrivato a 0,76%. I Btp decennali restano sotto il 2% (1,98%).

Riflettori ancora accesi su Telecom Italia nel giorno dell’incontro tra l’ad Amos Genish e il fondo attivista Elliott. Il rialzo del titolo si sta però spegnendo: da +2% in apertura a +0,2% alle 13. Oltre che lo scorporo della rete e la cessione di una quota di minoranza, i rappresentanti di Elliott potrebbero suggerire operazioni straordinarie in Brasile (vedi fusione con Oì).

Frena intanto Mediaset (-0,8%), ieri in volo sull’onda delle rinnovate ipotesi su una fusione con Tim.

Sale ancora Atlantia (+4,4%) che dovrebbe spartire con ACS le attività di Abertis, in modo da evitare uno scontro a colpi di rilanci. Autogrill +4%,

Deboli le banche: l’indice settoriale è in calo dello 0,8% ( -0,3% il comparto europeo). Unicredit -1,4%, Intesa -0,7%. Banco Bpm -3%.

In netta controtendenza Creval (+11,5%) festeggia l’alto livello di adesioni all’aumento di capitale da 700 milioni, superiore alle attese. Ben comprata anche Carige (+3,5%) in attesa della possibile battaglia in arrivo sulla governance dopo l’ingresso del nuovo investitore rilevante Raffaele Mincione che non ha ottenuto un posto in Cda.

In base ai dati di Banca d’Italia a gennaio i prestiti alle imprese sono cresciuti dell’1,9% su anno, facendo salire la percentuale di aumento del totale dei crediti concessi all’intero settore privato al 2,7%. Le sofferenze nette sono scese a 59,3 miliardi di euro. I tassi sulle nuove erogazioni di credito al consumo svettano all’8,45%.

Il greggio è in rialzo dopo due giorni di calo: il contratto sul Brent avanza di 67 centesimi a 64,28 dollari, il Wti guadagna 51 centesimi a 60,63 dollari.

Sale dello 0,8% Tenaris, che si avvantaggerà dell’esclusione del Messico dai dazi introdotti da Trump su acciaio e alluminio.

Perde l’1% circa Fca che, secondo Mediobanca Securities, ha già scontato l’effetto delle misure di Trump.

Nel lusso patisce Ferragamo (-1,8%) dopo aver annunciato ieri, a mercati chiusi, un forte deterioramento della redditività nel 2017 e un avvio difficile anche per l’inizio del 2018.

Nel resto del listino nuovo passo in avanti di Erg (+3%) dopo il dividendo straordinario.

Aeffe +1,5% dopo che Mediobanca Securities, che ha un giudizio ‘outperform’ sul titolo, ha rivisto al rialzo il target price a 3,3 euro.

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