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Borse: Piazza Affari tra le regine d’Europa grazie all’apertura di Lagarde sullo scudo. Saipem boom

Imagoeconomica

Indici prevalentemente positivi oggi in Europa, in scia ai mercati asiatici e a seguito delle notizie sulla riduzione della quarantena anti-Covid per chi va in Cina. La volatilità si è però affacciata nel pomeriggio a causa del cambio di segno di Wall Street. Piazza Affari guadagna lo 0,79% e chiude a 22.101 punti, in sintonia con Londra +0,97%, Madrid +0,9%, Parigi +0,54%, Francoforte +0,35%. Fanalino di coda è Amsterdam, -0,23% dopo il rally delle vigilia. 

Wall Street, dopo una partenza intonata, ha cambiato invece decisamente passo. Quattro settori su undici sono al momento in calo, con quello dei beni di consumo discrezionali che cede l’1,7%. Il settore migliore è l’energetico e restano ben impostati i titoli dei viaggi (spinti dagli allentamenti cinesi), ma anche quelli delle banche, dopo il superamento degli stress test e la decisione di alcuni istituti di alzare i dividendi. 

Scendono i prezzi dei T-Bond e i rendimenti crescono: +3,22% per il decennale (+0,83%).

Tassi in rialzo dopo Lagarde

Salgono anche i rendimenti dei titoli di Stato della zona euro, con le parole di Christine Lagarde al Forum di Sintra. La presidente della Bce è apparsa più che mai decisa a mettere sotto controllo l’inflazione, a procedere quindi con un rialzo dei tassi di 25 base a fine a luglio, il primo da 11 anni, e a intervenire ancora a settembre, in misura anche più consistente, calibrando l’azione in base al quadro macro economico. Lagarde ha confermato che la Bce potrà lanciare anche nuove iniziative per franare la frammentazione del blocco, cioè lo scudo anti spread e lo strumento “dovrà essere efficace, proporzionato e contenere sufficienti garanzie per preservare lo slancio degli Stati membri verso una sana politica di bilancio”. 

Il secondario italiano la prende bene e lo spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata arretra a 191 punti base (-3,27%), con i tassi in salita: il titoli italiano si ferma a +3,54% (da +3,51% di ieri) e quello tedesco a +1,63% (da +1,54%).

Petrolio in rialzo con il G7

Tra le materie prime il petrolio è in rialzo per il terzo giorno di seguito, a seguito di preoccupazioni sull’offerta globale, viste le nuove restrizioni in Libia ed Equador e il fatto che gli Emirati Arabi Uniti dicono di essere già al massimo della loro capacità produttiva.

Il Brent si apprezza dello 0,9% a 116,22 euro al barile. Il petrolio Wti al Nymex sale dell’1,29% a 110,98 dollari al barile, dopo che il G7 ha riaffermato l’impegno a eliminare gradualmente la dipendenza dall’energia russa e ha dato il via libera all’”esplorazione” di ulteriori misure contro Mosca, in modo da far diminuire i ricavi russi dagli idrocarburi.

Sul tetto del gas l’orientamento non è molto chiaro e ci dovrà pensare l’Europa. “Abbiamo dato mandato ai ministri di lavorare con urgenza a un tetto al prezzo del gas e del petrolio – sostiene il premier italiano Mario Draghi –  La Commissione Ue ha detto che accelererà il lavoro e non possiamo che accogliere con favore questa decisione”.

Le sanzioni Usa colpiranno l’oro russo, come annuncia il dipartimento del Tesoro statunitense. Lo spot gold in Europa si apprezza dello 0,39% a 55,59 dollari al grammo.

Scende l’euro, mentre il pessimismo avanza in Francia e Germania

Sul mercato valutario perde terreno l’euro. Il cambio con il dollaro torna in area 1,053 appesantito dai forti cali della fiducia delle famiglie in Francia e in Germania.

In Francia il pessimismo matura da sei mesi consecutivi, con le famiglie preoccupate, secondo l’Istituto di statistica Insee, per la loro situazione finanziaria e sull’evoluzione del loro terrore di vita.  L’indicatore perde tre punti e scende a 82, sotto la media di lungo periodo che è di 100 e contro attese a 85.

Il sentiment dei consumatori tedeschi raggiungerà invece probabilmente il minimo storico a luglio a causa della guerra in Ucraina e del conseguente balzo dei prezzi. L’istituto Gfk prevede per il mese prossimo un indice di -27,4 punti, il più basso dall’inizio della serie nel 1991.

Piazza Affari positiva con Leonardo e utility

Numeri pazzi anche oggi per Saipem, con l’aumento di capitale che manda in orbita le azioni di un teorico +69,64% e a picco i diritti -43,37%. “Si è creato il collo di bottiglia fra il titolo ordinario che è richiesto, ma ce ne sono pochi in giro, e il diritto che scende perché gli investitori se ne vogliono liberare, ma non riescono”, osserva un trader interpellato da Reuters.

La società si è aggiudicata inoltre contratti di perforazione su terra (Drilling onshore) e di costruzione su acque profonde (E&C offshore) in Medio Oriente per un valore di circa 1.250 milioni di dollari (1,18 mld euro). 

Al netto di Saipem il listino è guidato da Leonardo +3,68%. Si apprezzano i titoli oil a partire da Tenaris +2,49%, mentre recuperano le utility con Terna +2,42% e Italgas +2,37%

Nel risparmio gestito si mette in luce Poste +2%. Le riaperture cinesi danno una mano a Moncler +1,83% e più in generale ai titoli del lusso in Europa.

In fondo al listino finiscono Inwit -1,64%, Amplifon -2,01%, Stm -1,27%, Banca Generali -0,47.

Rialzano la testa i titoli che orbitano nella sfera Delfin, traumatizzati ieri dalla morte di Del Vecchio: Mediobanca +1,23%; Generali +1,19%.

Fuori dal paniere principale è affascinante la parabola di Ovs pronta a comprare la sua ex azionista. Il titolo si apprezza del 2,59%, dopo la  lettera d’intenti per la possibile acquisizione del 100% di Coin, ex casa madre, entro novembre prossimo. La società ha anche esteso il piano di buyback per altri 10 milioni di euro.

I colloqui con la svizzera Dufry, per una possibile integrazione industriale, hanno dato la carica ad Autogrill, che chiude con un rialzo del 3,76%.

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