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BORSE OGGI 20 DICEMBRE – Il rally di Natale non ci sarà ma salgono i rendimenti dei bond e dei Btp

Pixabay

Ormai ci sono pochi dubbi: il rally di Natale quest’anno non ci sarà o si ridurrà a poca cosa. Dopo la nuova seduta negativa di Wall Street (la quarta di fila) i future sugli indici europei e quelli Usa segnalano una partenza in rosso. L’Eurostoxx dovrebbe aprire a -0.9%, così come il tedesco Dax.

La Bank of Japan possiede più di metà dei titoli di Stato

Intanto anche la Bank of Japan sta cominciando a piegarsi all’offensiva delle altre banche centrali: stanotte, grande sorpresa, l’istituto ha annunciato che consentirà una maggiore fluttuazione dei rendimenti obbligazionari a 10 anni (da 0,25 a 0,50%). Una mossa che ha favorito il rimbalzo dello yen sul dollaro a 133,3 (+2,7%) e il parallelo calo della Borsa di Tokyo, sempre del 2,7%.

In rosso anche gli altri mercati asiatici: l’Hang Seng di Hong Kong perde l’1,8%. Il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -1,4%, il Kospi di Seul -1%. BSE Sensex di Mumbai -1%.

La Banca del Giappone, nel comunicato, conferma i tassi di interesse a -0,1% ed anticipa per gennaio un aumento temporaneo degli acquisti di bond a 9.000 miliardi di yen. Ma a spiegare la necessità di cambiare rotta basti dire che più della metà dei bond appartengono alla stessa banca del Giappone.

Salgono i rendimenti negli Usa e in Australia, Btp al 4,36%

Data l’importanza del Giappone non stupisce che la mossa, per quanto modesta, abbia già suscitato una sensibile reazione sui tassi di tutte le obbligazioni: Il Treasury Note degli Stati Uniti si porta a 3,67%, da 3,51% di ieri mentre il bond del decennale dell’Australia si indebolisce a 3,71%, +18 punti base. 

L’onda ha investito anche l’Eurozona: il Bund riparte dal 2,20% (2,15 ieri) . Il Btp scambia in inizio di giornata a 4,36% (da 4,25%) in soffio sopra il rendimento dei titoli di Stato della Grecia (4,06%).

Gas ai minimi dopo l’accordo Ue, oggi l’indice della fiducia

I listini del Vecchio Continente sono però chiamati a giudicare l’accordo raggiunto ieri, a mercati chiusi, sul price cap sul gas naturale. Dal 15 febbraio il tetto massimo sarà 180 euro a megawattora, contro i 275 euro della proposta iniziale. Il gas naturale europeo ha perso ieri il -6% a 108 euro per mwh, minimo da un mese.

Dura la reazione di Mosca, che parla di violazione delle regole di mercato. Il rublo è sui minimi degli ultimi sette mesi contro euro e dollaro. La valuta comincia a risentire delle sanzioni contro la Russia e dei price cap imposti sul prezzo del petrolio. 

Oggi sarà reso noto l’indice di fiducia consumatori preliminare di dicembre.

Nel terzo trimestre del 2022, il costo orario del lavoro è aumentato del 2,9% nell’area dell’euro e del 3,4% nell’Ue, rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Oggi sarà reso noto l’indice di fiducia consumatori preliminare di dicembre.

Guru pessimisti negli Usa: “Caro Musk, lontano da Twitter”

Anche il future del Nasdaq segna stamane una perdita di circa l’1%. Ieri l’S&P 500 ha ceduto lo 0,9%, Dow Jones -0,5%. Peggio di tutti il Nasdaq -1,5%. I mercati si avviano, salvo correzioni di rotta, a chiudere dicembre in rosso: dal 1928 l’S&P ha chiuso in terreno positivo il 73% delle volte. 

A diffondere ulteriore pessimismo contribuisce Michael Wilson di Morgan Stanley: nel 2023, scrive, gli utili societari scenderanno come nel 2008/09 facendo così precipitare i mercati a nuovi minimi “molto peggiori di quanto gli operatori si attendano”. 

Elon Musk ha perso il sondaggio in cui chiedeva agli utenti di Twitter di esprimersi sulle sue eventuali dimissioni dal ruolo di amministratore delegato, con il 57,5% dei votanti favorevoli alla sua uscita

I gestori scaricano azioni e comprano obbligazioni

Bloomberg Intelligence segnala che i più grandi gestori di fondi del mondo starebbero scaricando fino a 100 miliardi di dollari in azioni nelle ultime settimane del 2022 per ribilanciare i portafogli, in modo da raggiungere un mix di azioni e obbligazioni di 60%-40%. Ciò dovrebbe aggiungersi al recente sell off, con le obbligazioni i probabili beneficiari, secondo JPMorgan e StoneX. Alcuni gestori obbligazionari avvertono opportunità di affari nei bond dopo l’anno peggiore degli ultimi dieci anni.

Criptovalute: tracolla la piattaforma Coinbase

Bitcoin +1% a 16.810 dollari. Il prezzo continua a stazionare sotto la soglia dei 17mila dollari e tutto il comparto legato alle cripto soffre. Coinbase Global Inc., la più grande piattaforma di trading sulle risorse digitali negli Stati Uniti, ha segnato ieri il nuovo minimo storico a Wall Street. Ormai il suo valore di mercato, 8 miliardi di dollari, è stato superato da quello del meme Dogecoin, arrivato a 9 miliardi.

TIm, Governo e azionisti a confronto

Si terrà oggi pomeriggio il secondo incontro del tavolo tecnico che riunirà il governo e i maggiori azionisti di Tim, Vivendi e Cdp, per discutere della rete nazionale di telecomunicazione. Durante il secondo faccia a faccia al Ministero delle Imprese e del made in Italy si discuterà degli strumenti di politica industriale. In settimana dovrebbe esserci un nuovo incontro in agenda con l’obiettivo di trovare una soluzione entro la fine dell’anno. Il fondo Global Infrastructure Partners potrebbe affiancare i fondi KKR e Macquarie nella cordata di fondi di private equity che lavora alla preparazione di un’offerta per la società della rete.

Altri tre titoli sotto i riflettori:

  • Banco Bpm: oggi il board dovrebbe dire sì all’accordo con Crédit Agricole sul bancassurance.
  • Stellantis: si è registrato il terzo decesso quest’anno dovuto al gonfiaggio di un airbag Takata in un veicolo richiamato e la società ha nuovamente avvertito i proprietari di 274.000 veicoli statunitensi più vecchi di provvedere con urgenza alle riparazioni necessarie.
  • Poste italiane: l’Antitrust ha dato il via libera all’acquisizione, attraverso un’Opa totalitaria, di Net Insurance da parte di Poste Vita.
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