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Borse, l’Ucraina pesa ancora sull’Asia

Dopo aver perso lo 0,7% la settimana scorsa, l’indice regionale MSCI Asia Pacific ha comiciato male questa settimana, cedendo, all’inizio del pomeriggio asiatico, un altro 0,4%.

L’indice di Tokyo a più alta capitalizzazione, il Topix, ha perso l’1,1%, malgrado lo scatto delle vendite al dettaglio giapponesi, che a marzo sono cresciute – nel dato destagionalizzato – del 6,3% su febbraio; uno scatto che tuttavia deve molto allo sforzo di anticipare gli acquisti per ‘battere’ l’aumento di 3 punti percentuali dell’Iva giapponese, in vigore dal primo aprile.

La causa principale della debolezza è certamente nell’aggravarsi delle tensioni sull’Ucraina: Stati Uniti e Unione Europea si accingono a introdurre nuove sanzioni, mentre in Ucraina si va dispiegando quella che è ormai quasi una guerra civile. 

L’euro è stabile a 1,382 contro dollaro e lo yen si è leggermente rafforzato, a 102,2. Il forte deprezzamento dello yen dal novembre scorso non sembra aver avuto molto impatto sull’export giapponese. 

Come suggerisce l’analisi del secondo link, l’export sudcoreano, malgrado il won si sia apprezzato sensibilmente sulla moneta rivale, è cresciuto ben di più di quello nipponico. A riprova del fatto che le variazioni dei cambi, che influiscono solo sulla competitività-prezzo, sono meno importanti di quanto si creda.

L’oro ha passato nuovamente la soglia dei 1300 $/oncia e quota 1304, mentre il petrolio Wti nero registra 191 $/b, 109,8 il Brent.


Allegati: Bloomberghttp://www.bloomberg.com/news/2014-04-27/japan-loses-to-south-korea-even-with-yen-slide-chart-of-the-day.html

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