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Borse incerte ma Milano recupera: +0,12%

Borse incerte all’indomani degli annunci di Draghi. I mercati, che per alcuni hanno reagito ieri con delusione eccessiva, cercano oggi di trovare una direzione ma chiudono contrastati in attesa del nuovo intervento di Mario Draghi in programma nel pomeriggio all’Economic Club di New York, e slittato a dopo le 18 ore italiane.

Il Ftse Mib dopo una seduta altalenante strappa un rialzo dello 0,12% mentre Londra cede lo 0,59%, Francoforte lo 0,34% e Parigi lo 0,33%. A Wall Street gli indici sono invece in netto rialzo con il Dow Jones che guadagna l’1,37% e l’S&P500 +1,13%. L’accelerazione è arrivata con i dati macroeconomici del pomeriggio in attesa della riunione della Fed del 16 dicembre. In particolare il dato sull’occupazione di novembre ha sorpreso gli analisti attestandosi a 211mila posti creati contro i 200mila previsti. Allo stesso tempo il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 5% a novembre ai livelli più bassi dall’aprile 2008. Il mercato, ormai persuaso dell’imminente rialzo dei tassi da parte di Janet Yellen, si focalizza sulla solidità della ripresa americana.

D’altra parte, oggi il governatore della Federal Reserve di Philadelphia, Patrick Harker, si è detto favorevole a un rialzo dei tassi nella riunione della banca centrale Usa del 15 e 16 dicembre prossimi. “Alzare i tassi manterrà l’economia sulla strada della crescita e della stabilità dei prezzi”, ha dichiarato dicendo che una stretta “permetterà anche di ridurre l’incertezza” sulla politica monetaria. Secondo Harker, un aumento del costo del denaro adesso garantisce un rialzo graduale dei tassi in futuro”. Posticipare una simile mossa “lederebbe la credibilità della Fed aumentando l’incertezza”. Il cambio euro dollaro si attesta a 1,0887 (-0,48%).

Sul fronte macroeconomico, oggi negli Usa è stata anche diffuso il deficit della bilancia commerciale di ottobre che si allarga, complice il calo delle esportazioni. Il disavanzo si è attestato a 43,9 miliardi di dollari a fronte dei 40,5 miliardi attesi dagli analisti.  L’export è sceso dell’1,4%, l’import dello 0,6%.

Le vendite colpiscono ancora i petroliferi in scia al calo del prezzo del Wti sceso in giornata brevemente sotto la soglia dei 40 dollari al barile dopo la decisione dell’Opec, in linea con quanto pronosticato dagli esperti, di mantenere il tetto produttivo a 30 milioni di barili al giorno. A fine seduta il petrolio Wti scambia a 40,18 dollari al barile (-2,19%). 

In Italia l’Istat ha pubblicato le stime sul Pil del quarto trimestre visto in crescita dello 0,2% e dello 0,7% nell’intero 2015. Per l’Istat permangono invece difficoltà nella ripresa del ciclo degli investimenti. Lo spread Btp-bund si mantiene subito sotto i 100 punti base con rendimento a 1,66%. 

A Piazza Affari le vendite colpiscono Mps, peggior titolo del Ftse Mib, che cede il 2,67%, e i petroliferi Tenaris -2,17%, Saipem -1,71% ed Eni -1,42%. Tra le peggiori blue chip anche Ferragamo -1,07%. Gli acquisti premiano invece in ordine sparso Yoox +3,01%, Unipol +2,92%, Mediaset +1,82%, Finmeccanica +1,59% su cui gli analisti di Deutsche Bank hanno alzato il prezzo obiettivo a 13,5 euro, e A2A +1,52%.

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