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Borse in tensione, a Milano crolla Mps. Attesa per l’asta dei Btp di domani

Il conto alla rovescia per le elezioni greche è iniziato: la Grecia uscirà dall’Euro? Ad Atene i prelievi di famiglie e imprese sono arrivati a 500 milioni al giorno mentre la stampa greca lancia l’allarme: la Grecia ha circa 2 miliardi di euro per pagare stipendi e pensioni fino al prossimo 20 luglio. Per la stampa tedesca (Die Zeit) la Grecia avrà probabilmente bisogno di un terzo pacchetto di aiuti che però potrà arrivare solo se il governo che uscirà dalle elezioni del 17 giugno sarà a favore delle riforme. In Grecia i sondaggi però indicano che il 70% della popolazione non vuole uscire dall’euro. Antonis Samaras, numero uno del partito di centro destra Nuova Democrazia, in caso di vittoria vede margini per Atene per rinegoziare il pacchetto di aiuti concordato con Fmi e Ue dopo i cambiamenti in corso in Europa con la manovra di finanziamento delle banche spagnole.

Ma dopo la Spagna, sotto l’occhio del ciclone è finita Roma (il Wsj ha parlato di economia italiana moribonda): il Governo ha puntualmente respinto ogni ipotesi di ricorso ad aiuti europei e Monti si prepara a portare in consiglio dei Ministri di venerdì le misure per la crescita per rilanciare infrastrutture e sviluppo. Oggi l’asta bot 12 mesi ha registrato tassi in rialzo al 4% ma anche una buona domanda che ha allentato le tensioni sui mercati. Domani è attesa l’asta Btp per 4,5 miliardi. Lo spread Btp-bund ha chiuso a ridosso di 472 punti base, in calo rispetto ai 474 della chiusura di ieri. In tensione il differenziale Bono-bund che ha chiuso a 526 punti base.

Sul fronte dei titoli di Stato attira l’attenzione la decisione di Pimco, il primo investitore mondiale in bond, che ha ridotto al minimo i titoli di Stato tedeschi nel suo portafoglio per i timori legati alla crisi del debito: con l’aumento dei rischi la Germania perde in qualità, è la tesi di Pimco, il bilancio federale dello Stato tedesco rischia di rimanere pesantemente danneggiato per il rilevante impegno nei fondi di salvataggio europeo.

Le Borse europee, dopo una giornata volatile, chiudono con cali contenuti rispetto ai minimi di giornata: Milano è la peggiore tra le principali piazze europee e chiude in calo dello 0,65%, Francoforte -0,14%, Parigi -0,55% mentre Londra chiude in positivo a +0,18%. Madrid sale dell’1,42% ancora sotto l’effetto del salvataggio delle banche. Wall Street apre in calo condizionata dai deludenti dati macro sulle vendite al dettaglio e sui prezzi alla produzione, nonostante il balzo del 18% nell’ultima settimana del dato sulle richieste di mutui. Alla chiusura dei mercati europei il Dow Jones cedeva lo 0,08% mentre il Nasdaq sale dello 0,25%. L’euro recupera leggermente sul dollaro a 1,258.

A Piazza Affari resistono le banche: Bper + 1,85%, Ubi Banca +1,20%, Bpm +1,10% Unicredit +0,59% mentre chiude in rosso Intesa -0,10% e Mps a –4,01 a 0,1843 sui minimi storici dopo essere stato sospeso in asta di volatilità. L’istituto è alle prese con la necessità di recuperare risorse fresche per rafforzare i propri ratio patrimoniali per rispettare le richieste dell’Eba senza ricorrere a un aumento di capitale. Mps conta di vendere la quota in Biverbanca “in tempi brevi”, ha detto l’ad Fabrizio Viola. Ma è improbabile che si riesca ad arrivare ad altre cessioni (come per esempio sportelli Antonveneta, immobili, Consum.it) in tempi brevi e così è probabile che debba ricorrere all’emissione di Cocobond (obbligazioni ibride) su cui, ha detto Viola, la banca Viola sta ragionando. I Cocobond per gli analisti sarebbero diluitivi per l’utile per azione. Il 26 giugno verrà presentato il nuovo piano industriale.

In evidenza Generali che a un’ora dalla chiusura ingrana la marcia e chiude in rialzo del 3,01%, miglior titolo del Ftse Mib. Dopo il via libera della sofferta assemblea Premafin all’aumento di capitale riservato a Unipol, la holding balza in avvio del 5% con sospensione in asta di volatilità per poi chiudere a -0,43%, Fonsai sale del 2,84% e Milano dello 0,78%.

In calo gli industriali con Fiat Industrial che cede il 2,68%, Fiat il 2,46% e la holding Exor che segna – 5,03%. Ma anche Pirelli cede il 3,44% dopo che Morgan Stanley ha rilevato che i volumi non stanno migliorando. Tra i peggiori Prysmian -3,56%.

Peggior titolo sul Ftse Mib è però A2A -5,70%. Oggi il presidente di Iren, Roberto Bazzano, ha detto che non ci sono dossier aperti al momento sulla fusione con A2A, ipotesi rilanciata da Bruno Tabacci, assessore al bilancio del Comune di Milano, per la creazione di una grande utility del Nord. Male anche Parmalat –3,68%.

Vola invece Telecom Italia Media +6,84% sul via libera alla vendita di Telecom Italia e sulla scia di diversi pretendenti che starebbero studiando il dossier, dal gruppo L’Espresso a Cairo, ma anche realtà straniere come la Al Jazeera, emittente del Qatar, e Cctv (emittente Cinese).

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