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Borse in rosso nel giorno delle quattro streghe ma Enel vola

Pixabay

I nuovi lockdown in Europa e la volatilità di Wall Street, nel giorno delle quattro streghe, contribuiscono al calo dei listini continentali che chiudono l’ultimo giorno della settimana in rosso.

Piazza Affari è la migliore e limita i danni allo 0,66%, fermandosi a 24.199 punti, zavorrata da Telecom (-7,37%), che paga pegno alle perse di profitto e alla rinnovata incertezza sulle intenzioni del governo per la rete unica. Si sgonfia anche Bper (-3,98%), perché Carlo Cimbri, ad di Unipol (-1,45%) (compagnia azionista della banca modenese) non ritiene probabile un matrimonio con Banco Bpm (-1,78%) entro l’anno. Nel settore i realizzi mandano a tappeto anche Mediobanca (-3,06%) e Unicredit (-3,42%). Dopo i recenti rialzi si offusca la luce di Stellantis -3,52% e quella di Exor -2,18%. A compensare le vendite provvedono gli acquisti su un peso massimo come Enel, +3%, ben comprata dopo i risultati definitivi annunciati ieri e la cedola 2020, con utile e dividendo sopra le attese. Spunti anche su A2A (+0,64%) all’indomani dei conti 2020 che vedono un incremento della cedola e un utile netto sopra le attese del mercato, con la conferma della guidance per l’anno in corso.

Nel resto d’Europa: Francoforte -0,96%; Parigi -1,07%; Madrid -1,53%; Londra -1,08%. Nonostante l’agenzia europea del farmaco (Ema) abbia promosso il vaccino AstraZeneca e molti paesi abbiano deciso di ripartire con le immunizzazioni, comprese l’Italia, pesano le parole del ministro tedesco della salute Jens Spahn secondo il quale  “non c’è in Europa vaccino sufficiente per fermare una terza ondata solo con la vaccinazione”. La Francia ha messo di nuovo in clausura ampie aree del paese, compresa Parigi. I cugini d’Oltralpe per ora non vaccineranno con AstraZeneca gli under 55, mentre in Finlandia il medicinale resta sospeso. Nello Stivale 13 regioni sono ancora sopra la soglia critica di ricoveri nella terapie intensive.

Intanto procede contrastata la mattinata di scambi, a New York, nel giorno della scadenza di molti contratti future e opzioni su indici e azioni, un appuntamento tecnico che alimenta la volatilità dei mercati. Il Nasdaq rimbalza (+0,88%) e lo S&P500 dopo un avvio incerto si muove in territorio positivo, ma arretra leggermente il Dow Jones a causa della debolezza delle banche. A pesare sul settore è la decisione, resa nota dalla Fed, di lasciar scadere il 31 marzo l’allentamento dei requisiti, dopo che regole temporanee erano state annunciate lo scorso primo aprile per sostenere l’economia reale nel momento di emergenza. Nel mesi scorsi le banche hanno perciò potuto escludere Treasury e riserve dagli asset dal calcolo del leverage ratio (rapporto di leva finanziaria), mentre il ritorno alla normalità potrà mettere sotto pressione i titoli a Wall Street e il mercato dei bond, come sta già avvenendo. Al momento il rendimento del Treasury a 10 anni si mantiene oltre 1,71%

Sul mercato valutario l’euro-dollaro è stabile intorno a 1,19. 

Fra le materie prime rimbalza il petrolio, dopo una serie di sedute negative. Il Brent sale dell‘1,75% a 64,40 dollari al barile, mentre dall’Arabia Saudita giunge notizia di nuovo attacco incendiario a una raffineria, vicino a Riad, con un drone manovrato dai ribelli yemeniti Houthi.

In Piazza Affari chiudono però una seduta in rosso i titoli oil, in particolare Tenaris -2,26% ed Eni -1,59%. 

Fra i maggiori cali del giorno anche Interpump (-2,59%), che ha approvato il bilancio consolidato 2020 con vendite nette per 1,294 miliardi (-5,4%), un margine operativo lordo a quota 294 milioni (-7,5%) e un utile netto consolidato di 173,3 milioni (-4%). 

Bene Diasorin +2,14%; Snam +2,62%; Stm +1,35%.

Chiude una seduta volatile Poste Italiane (-1,1%) in scia all’annuncio del piano strategico al 2024 nonostante i giudizi positivi dei broker. “Valutiamo positivamente la conferma di una solida politica dei dividendi e la capacità di generare cash-flow sufficiente a sostenere i dividendi e il capex”, scrive Intesa Sanpaolo nel daily.

Fuori dal paniere principale brilla ancora l’editoria, con Cairo +10,78%.

Poco mosso il secondario, nel giorno del Cdm per il via libera al decreto Sostegni che distribuirà i 32 miliardi di extradeficit autorizzati dal parlamento. Previsti indennizzi in tempi rapidi: in media 3.700 euro ad attività, entro fine aprile. Lo spread sale a 96 punti base (+0,82%) e il rendimento del decennale italiano si ferma a +0,67%. 

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