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Borse in rialzo: a Milano occhi su Tim

Imagoeconomica

Le Borse europee iniziano la settimana con una buona intonazione. A metà mattina, Piazza Affari guadagna lo 0,9%. Bene anche Francoforte (+0,61%), Parigi (+0,73%) e Madrid (+0,26%). Fuori dall’Eurozona, Londra è chiusa per festività.

A spingere gli acquisti, oltre all’ennesimo record di Wall Street registrato venerdì scorso, è anche il rally di Tokyo, con l’indice Nikkei che ha chiuso in positivo dell’1,3%. Il rialzo della Borsa giapponese è dovuto principalmente a due fattori: gli investimenti di Berkshire Hathaway – il colosso finanziario guidato da Warren Buffet – in cinque società nipponiche di trading e la risalita oltre le previsioni delle attività dei servizi in Cina ad agosto. Shanghai e Shenzen fanno segnare rialzi più contenuti, rispettivamente pari a +0,14% e +0,1%. In territorio negativo invece Seoul, che ha chiuso in ribasso dell’1,17%, e Taiwan (-1%).

Per quanto riguarda i singoli titoli del Ftse Mib, a dominare la scena è ancora una volta Tim, che mette a segno uno dei migliori rialzi (+1,5%), dopo aver chiuso la settimana scorsa con la prestazione migliore del listino (+10%). Oggi il Consiglio d’amministrazione della società si riunisce per approvare la nascita di FiberCop, con l’ingresso del fondo KKR, e soprattutto l’intesa con Cdp per tracciare la strada verso la creazione della società della rete unica in cui confluiranno anche gli asset di Open Fiber (controllata al 50% dalla Cassa e da Enel).

Sull’indice principale della Borsa di Milano bene anche Diasorin (+3,5%), Mediobanca (+1,91%), Moncler (+1,88%) e Tenaris (+1,87%). In coda, invece, figurano A2a (-0,36%), Bper Banca (-0,34%), Unipol (-0,19%) e Banca Generali (-0,08%).

Mediobanca +1,91%: gli investitori guardano con attenzione le mosse della Delfin di Leonardo Del Vecchio, che ha ottenuto dalla Bce l’autorizzazione a salire fino al 19,9% di Piazzetta Cuccia.

Azimut +0,55% dopo l’annuncio di una nuova alleanza con l’americana Genesis Investment.

Sul versante del petrolio, le quotazioni sono in rialzo: tra gli operatori c’è preoccupazione per l’impatto che l’uragano Laura potrebbe avere sul Texas e sulla Louisiana. Il contratto sul Wti con scadenza a ottobre viaggia a 43,3 dollari il barile, mentre il Brent con consegna a novembre sale a 46,3 dollari.

Sul fronte valutario, il cambio euro/dollaro scende sotto quota 1,19, a 1,1897 (da 1,1903 di venerdì). Rallenta anche lo yen: dopo le dimissioni di Shinzo Abe, il mercato è in attesa di indicazioni sull’elezione del nuovo primo ministro, prevista ufficialmente per il 17 settembre. Il cambio dollaro/yen si attesta a 105,64 da 105,32, l’euro/yen a 125,75 da 125,30.

Infine, oro in leggero ribasso (-0,17%), a 1960.175 dollari l’oncia.

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