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Borse da record, da Btp e Bonos una scossa alle banche di Italia e Spagna. Milano stamani perde

Arretra la Borsa di Tokyo (-0,6%), dopo aver segnato un nuovo massimo nella seduta di lunedì. Ma le prese di beneficio sul Nikkei rappresentano l’eccezione in un’atmosfera dominata dal Toro un po’ su tutte le piazze dell’economia globale. I listini asiatici segnano i massimi da tre anni, grazie anche ai dati sull’inflazione cinese (+2,5%) in linea con le previsioni. Shanghai avanza dello 0,42%, Hong Kong +0,39%, Seul + 0,67%. Galoppano anche le Borse emergenti, dal Messico (taglio a sorpresa dei tassi) fino al Brasile, dove proseguono le operazioni sui cambi per frenare il real. Intanto il gestore Brown Brothers Harriman si spinge a prevedere che “in questa settimana dalle Borse dei Paesi emergenti si avranno poche novità: tutti sono concentrati sull’inizio della Coppa del Mondo”.

In questa cornice non stupisce l’ennesima giornata di record a Wall Street: il Dow Jones tocca per il terzo giorno di fila un primato assoluto (quota 16.957,8 punti) mentre l’S&P 500 +0,04, al quarto record consecutivo, prosegue la marcia di avvicinamento a quota 2000 (ieri chiusura a 1951,27). Il Nasdaq, infine, avannza dello 0,34%. Da notare che delle ultime 12 sedute, solo due sono state negative. Non è mancata un’emozione da Guinness dei primati: la farmaceutica Idenix (leader nei farmaci sull’epatite C) ha fatto un balzo del 229% dopo l’acquisto da parte di Merck.

Grande interesse attorno ad Apple + 1,5% a quota 93,60 dollari nella prima seduta dopo uno split azionario (sette nuove azioni contro una già posseduta). Inoltre, il giapponese Nikkei ha scritto che Apple si sta preparando a lanciare a ottobre il suo primo dispositivo indossabile, puntando a produrre da 3 a 5 milioni di smartwatch al mese. Più caute, in mezzo a tanta euforia, i mercati dell’Europa “core”, poco mossi per la festività della Pentecoste celebrata, tra l’altro, in Francia e Germania. Le Borse di Londra e Francoforte hanno messo a segno guadagni dello 0,2%, Parigi +0,1%. 

Ben altro clima nella cosiddetta periferia d’Europa (sempre meno periferia sul paino borsistico), ancora elettrizzato dalle mosse della Bce. A Piazza Affari l’indice FtseMib è salito dello 0,8%, ai massimi da tre anni. Stesso rialzo per l’indice Ibex madrileno. Secondo JP Morgan la ripresa dei mercati dell’eurozona farà ripartire presto gli utili aziendali: “La combinazione di politica monetaria accomodante, bassi tassi di interesse e graduale miglioramento dell’economia dovrebbe supportare la crescita degli utili aziendali”. Comincia, finalmente ad arretrate l’euro: il dollaro si rafforza nei confronti della moneta unica che scende a 1,358 da 1,364 della chiusura di venerdì.

SPREAD A 133 BP, IL TESORO OFFRE 8,5 MILIARDI 

Sul mercato dei titoli di Stato prosegue l’avanzata dei Btp, scambiati a un rendimento del 2,71%, nuovo minimo storico (dal 2,75% di venerdì). Lo spread con il Bund si è ridotto a quota 133 (-7 punti). Grande exploit del Bonos spagnolo che viene trattato ad un rendimento del 2,58% , meglio del T bond Usa (2,61%). In questa cornice positiva il Tesoro si appresta ad offrire in asta giovedì 12 da 6,5 a 8,5 miliardi di Btp a 3, 5 e 30 anni. Il giorno prima sarà la volta di 6,5 miliari di Bot.

MEDIASET IN SPAGNA LASCIA O RADDOPPIA

Grande protagonista della seduta è stata Mediaset , salita del 4%. La società del Biscione ha tempo fino al 20 giugno per decidere cosa fare della sua quota nella pay-tv spagnola Digital+: potrà esercitare il diritto di prelazione per pareggiare l’offerta di Telefonica e spartirsi il controllo di Digital+ o superarla con un rilancio. Oppure cedere le azioni ad un prezzo attorno ai 350 milioni. Altro driver del rialzo l’interesse di Al Jazeera per l’ingresso in Mediaset Premium. 

Grande rialzo anche per Mondadori +5,5%. Dopo un avvio baldanzoso, invece, è rientrato il rialzo di Telecom Italia che ha chiuso in progresso dello 0,2% dopo avere segnato + 2,5%, per la prima volta sopra 1 euro dal maggio 2011. Exane ha abbassato il giudizio sull’intero settore europeo delle telecomunicazioni a Underweight da Neutral.

MPS, VOLA L’AZIONE, FRANA IL DIRITTO

Nel primo giorno dell’aumento di capitale da 5 miliardi di euro, l’azione Monte dei Paschi di Siena chiude in rialzo del 20% a 1,848 euro dopo non essere riuscita a fare prezzo per tutta la seduta. I diritti hanno perso il 6,93% scendendo a 21,5 euro e le condizioni dell’aumento hanno portato gli investitori a vendere i diritti e ad acquistare le azioni. Sostenuti i volumi: sono passati di mano 3,3 milioni di pezzi che, dopo il raggruppamento delle azioni avvenuto lo scorso 5 maggio, ovvero quasi il 3% del capitale. 

L’andamento contrastante tra prezzo dell’azione e dei diritti dipende da fattori tecnici, legati alle caratteristiche iperdiluitive dell’aumento di capitale e con i derivati legati alla ricapitalizzazione. In particolare, chi ha venduto opzioni call sul titolo e’ costretto ad andare a comprare sul mercato perché dovrà riconsegnare al cliente molti più pezzi rispetto a prima. Gli operatori, perciò, hanno venduto i diritti dell’aumento. Di qui l’andamento opposto di diritti e azioni.

Giornata poco mossa per le altre banche: Intesa chiude invariata, Unicredit +0,3%, Ubi +0,1%, Banco Popolare +0,2%. B. Pop. Emilia Romagna perde lo 0,5%. Sabato l’assemblea degli azionisti ha approvato un aumento di capitale da 750 milioni di euro, che probabilmente sarà compiuto entro luglio. Vigilia drammatica per Carige (-2,5%), che soffre anche per le aspettative di cessione di un pacchetto del 10,9% circa dell’istituto genovese da parte della Fondazione entro domani. 

FIAT INGRANA LA SESTA, ENEL ELETTRICA 

Italcementi ha perso il 3%: il broker americano Bernstein è fiducioso sulla conclusione positiva dell’aumento di capitale in corso. La raccomandazione sul titolo è confermata Market Perform (si muoverà in linea con il resto del mercato), il target price è aggiornato a 7,3 euro. 

Giornata positiva per i titoli industriali guidati da Fiat +2,4%. Seguono Finmeccanica +1,3% e StM +0,4. Enel sale dell’1,55% a 4,334 euro, aggiornando i massimi dal luglio 2011 con un picco di giornata a 4,348 euro: l’ad del gruppo, Francesco Starace, starebbe pensando di allargare il perimetro degli asset in dismissione a tutta l’Europa dell’est e di rivedere l’organizzazione societaria con la definizione di 4 nuove aree operative. Eni +0,6%.

PARTENZA LENTA DELL’AUMENTO ITALCEMENTI

Italcementi ha perso il 3%: il broker americano Bernstein è fiducioso sulla conclusione positiva dell’aumento di capitale in corso. La raccomandazione sul titolo è confermata Market Perform (si muoverà in linea con il resto del mercato), il target price è stato però abbassato a 7,3 euro(da 8 euro). Autogrill +1,5%, Atlantia +1,1%. Tra i titoli più piccoli spicca il balzo di Tiscali (+6,6%) in attesa dell’accordo con le banche per rifinanziare il debito. “Il raggiungimento di un’intesa con le banche è essenziale per la continuità aziendale di Tiscali che entro luglio è chiamata al rimborso da 108 milioni di euro ( su 131 complessivi”, si legge in una nota di Ibpci.

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