La giornata sui mercati europei si chiude con un tono diffusamente positivo, ma con un colpo di scena finale: dopo essere stata per tutta la seduta la migliore piazza del Vecchio Continente, Milano cede il primato a Parigi sul filo di lana. Il Ftse Mib archivia comunque la giornata con un solido +1,33% a 40.697,49 punti. Parigi chiude con un +1,42%, Francoforte +0,73%, Madrid si muove più cautamente con un +0,1%. Fuori dall’area euro positiva anche Londra (+0,42%).
A sostenere il buonumore è stato soprattutto l’accordo commerciale siglato nella notte tra Stati Uniti e Giappone, che ha acceso le speranze degli investitori in vista di un’intesa simile con l’Unione europea. Nonostante i negoziati in corso, però, al momento non si registrano passi avanti significativi in vista della scadenza fissata per il 1° agosto. Intanto, il presidente statunitense Donald Trump ha ribadito su Truth Social la volontà di mantenere – o persino aumentare – i dazi finché i principali partner non apriranno completamente i loro mercati agli Stati Uniti.
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Intanto Bruxelles si prepara allo scontro: la Commissione europea ha annunciato che sottoporrà agli Stati membri un pacchetto di controdazi su beni statunitensi per un valore complessivo di 93 miliardi di euro. Maros Sefcovic, commissario europeo per il Commercio, ha avviato colloqui con il segretario al Commercio Usa Howard Lutnick nella speranza di raggiungere un accordo che eviti la guerra commerciale. Parallelamente, la Ue sta unificando due possibili liste di dazi (da 21 e 72 miliardi) in un unico elenco che verrà sottoposto all’approvazione degli Stati membri. Nessuna misura entrerà in vigore prima del 7 agosto, lasciando così aperta una finestra temporale per una possibile intesa.
Wall Street in cauto rialzo in attesa delle trimestrali di Google e Tesla
Oltreoceano, Wall Street viaggia in moderato rialzo, sostenuta dal nuovo accordo Usa-Giappone e in attesa delle trimestrali di due pesi massimi tech: Alphabet e Tesla. Le attese su Google sono molto elevate, con margini ridotti per delusioni, mentre per Tesla si prevede un calo di fatturato di oltre il 10% e un utile per azione in flessione del 20%, secondo Visible Alpha.
Finora, oltre l’86% delle società dell’S&P 500 che hanno già pubblicato i conti ha superato le attese sugli utili, secondo FactSet.
Nel frattempo, negli Stati Uniti, le richieste di mutui residenziali sono aumentate dello 0,8% nella settimana del 18 luglio, dopo il calo del 10% precedente. Tuttavia, i tassi a 30 anni sono saliti al 6,84%, il massimo da un mese. Le vendite di case esistenti a giugno sono scese del 2,7%, oltre le stime. Attesa domani per i dati settimanali sulla disoccupazione e gli indici Pmi preliminari di S&P Global.
Nel frattempo, l’amministrazione Trump torna a criticare la Federal Reserve e Jerome Powell per non aver tagliato i tassi. Secondo il Tesoro, servirebbe una riduzione di tre punti per rilanciare il settore immobiliare. Il segretario al Tesoro, Bessent, ha dichiarato che non c’è fretta di sostituire Powell (il cui mandato scade nel 2026), ma non ha escluso un possibile addio anticipato.
A Piazza Affari svettano Stellantis e Iveco, ma il tech frena
A Piazza Affari, il Ftse Mib ha brillato per gran parte della giornata, toccando un guadagno intraday vicino ai due punti percentuali. A trainare il listino sono stati soprattutto il comparto bancario e quello automobilistico. Unicredit in grande spolvero (+3,46%) dopo un utile record di 6,1 miliardi di euro nel primo semestre e la decisione di ritirare l’Ops su Banco Bpm, quest’ultimo però ha pagato il prezzo cedendo terreno in borsa (-2,57%). Bene anche Mps (+3,55%), sostenuta dalla notizia dell’ingresso nel capitale di Giorgio Girondi (Ufi Filters) con una quota del 3%. Rialzi anche per Mediobanca (+1,67%), Bper (+1,75%), Intesa Sanpaolo (+1,95%) e Fineco (+2,48%).
Ma la vera protagonista della giornata è Stellantis (+9,06%), favorita dal nuovo accordo Usa-Giappone che promette di alleggerire i dazi sulle esportazioni e dai buoni dati di Renault (+2,57% a Parigi). Non da meno Iveco, che ha guadagnato il 7,47%: il balzo è stato alimentato sia dai rumor su una possibile cessione a Tata Motors, sia dai risultati sopra le attese di Paccar, produttore americano di camion. Sullo sfondo, restano i colloqui per lo scorporo della divisione Difesa in vista di un’eventuale operazione.
In flessione invece il tech: Stm ha perso il 4,34%, zavorrata dall’outlook prudente di Texas Instruments (-11,88% a Wall Street) e dalla delusione per i conti di Asm International, in calo ad Amsterdam con ordini inferiori del 17% alle attese. Domani sarà il turno dei conti di Stm, con attese di ricavi in calo del 14,4% e utile netto in netta contrazione (stime Banca Akros). Attesi anche i risultati di Saipem e Moncler.
Vendite diffuse sul comparto utility: Terna -2,29%, Hera -2,06%, Italgas -1,86%, A2a -1,81%. Vendite anche per Tim (-1,28%).
Altri titoli in evidenza a Milano sono stati Prysmian (+2,19%), grazie a un investimento strategico nelle fibre ottiche di nuova generazione, e Leonardo (+0,7%), sostenuta dal via libera della Germania all’acquisto di Eurofighter da parte della Turchia.
Gli altri mercati
Sul fronte energetico, i prezzi del petrolio flettono leggermente: il Brent tratta a 68,22 dollari al barile, il Wti a 64,97. A Istanbul si tengono nuovi colloqui tra Russia e Ucraina, mentre il Cremlino ha avviato esercitazioni navali nel Baltico e nel Pacifico con oltre 40 unità militari. Il gas naturale scende a 32,77 euro al megawattora (-1,01%).
Giù anche l’oro: -0,44% a 2.413,99 dollari l’oncia (spot). L’euro resta stabile contro il dollaro a quota 1,1725.
Infine, lo spread Btp-Bund si mantiene ai minimi da oltre 15 anni, fermo a 87 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,46%. I mercati guardano ora al meeting della Bce di giovedì 24 luglio, da cui si attendono toni cauti e nessuna sorpresa sui tassi.