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BORSE CHIUSURA 22 FEBBRAIO: banche in ribasso a Piazza Affari e listini azionari in rosso

Imagoeconomica

Le banche sono anche oggi il punto debole di Piazza Affari, che chiude la seduta in calo dell’1,12% a 27.101 punti base, in maglia nera in Europa, tra prese di beneficio (dopo un guadagno del 15% circa da inizio anno) e la concorrenza dei rendimenti dei titoli di Stato. Sul principale listino milanese sono però tornati gli acquisti su Telecom, +2,79%. Brilla inoltre Stellantis, +2,21%, con risultati record nel 2022.

Nel resto d’Europa il freddo è meno pungente a Francoforte (incolore), Parigi -0,13%, Amsterdam -0,14%. Sono leggermente più intensi i cali a Madrid -0,83% e Londra -0,6%.

Wall Street ingessata in attesa dei verbali della Fed

Oltreoceano Wall Street stenta a staccarsi dalla parità in attesa delle minute dell’ultima riunione della Fed, da cui si prenderà ispirazione per fare scommesse sulle future scelte della banca centrale americana. Il tentativo di rimbalzo, dopo la seduta peggiore del 2023, per ora non decolla. Ieri si è fatto sentire il forte dato sul Pmi, servizi, che lascia ipotizzare una Federal Reserve ancora falco. Secondo il presidente della Fed di St. Louis James Bullard la banca centrale degli Stati Uniti deve riportare l’inflazione verso il suo obiettivo del 2% quest’anno per evitare il ripetersi degli anni ’70, quando i tassi dovevano essere ripetutamente aumentati.

Gli operatori del mercato monetario, sostiene Reuters, prevedono che i tassi raggiungeranno il picco del 5,35% entro luglio e rimarranno intorno a questi livelli fino alla fine del 2023.

Oggi, intanto, il cambio euro-dollaro risulta poco mosso attorno a 1,063. Tra le materie arretra il petrolio, con i future di Brent e Wti in ribasso del 2% circa.

L’inflazione resta forte in Europa

I dati sull’inflazione di gennaio in alcuni paesi della zona euro sono in linea con le attese, ma dimostrano che la corsa dei prezzi non sta esattamente frenando.

In Germania il rialzo dei prezzi, armonizzato alla Ue, è del 9,2% anno su anno e +0,5% rispetto a dicembre. 

In Italia l’Istat stima che a gennaio il balzo sarà del 10% su base annua (da +11,6% di dicembre). Si tratta, come sottolinea il centro statistico, di “un netto rallentamento”.

In Germania sale intanto la fiducia delle imprese (l’indice Ifo è al 91,1), ma un po’ meno delle attese (91,2).

Spread in rialzo, rendimento record per Btp short-term

L’azionario stenta anche a fronte di un obbligazionario che offre rendimenti appetitosi. Oggi in asta il Tesoro ha assegnato la prima tranche dei Btp short term, scadenza 28-03-2025, per 3,75 miliardi, pari all’importo massimo offerto, a fronte di una richiesta di 5,65 miliardi (rapporto di copertura 1,51). Il è balzato al 3,67%, facendo segnare il record dalla nascita di questo titolo (scadenza 2021).

Il Tesoro ha assegnato inoltre Btp-i a 10 anni, scadenza 15-05-2033, per 1,5 miliardi, a fronte di una richiesta di 2,149 miliardi (rapporto di copertura 1,43), con un rendimento che sale di 16 punti base al 2,19 per cento.

Per quanto riguarda il secondario lo spread sale a 186 punti base (+1,28%). In chiusura il tasso del Btp decennale è indicato a +4,33% e quello del Bund di pari durata a +2,47%.

Piazza Affari limita i danni con gli industriali, tornano gli acquisti su Telecom

Telecom è tornata sotto i riflettori e in vetta al Ftse Mib, anche perché le nebbie potrebbero diradarsi dopo che il Fondo americano Kkr ha chiesto la proroga al 24 marzo della sua offerta per la rete per poter mettere in piedi un’offerta congiunta con il Governo che probabilmente non comprenderà Cdp.

Stellantis festeggia invece i risultati 2022 oltre le attese e l’annuncio del buyback sulle azioni.

È in luce Interpump, +1,67%, che ha annunciato nei giorni scorsi l’acquisizione dell’85% del capitale della società Indoshell Automotive System India (Isas), per un valore di 8 milioni di euro circa.

Bene Amplifon +1,59%. Centra il rimbalzo Campari, +1,34%, dopo le perdite della vigilia e la presentazione dei risultati trimestrali.

Chiudono una seduta pesante i titoli finanziari: Finecobank -4,77%, Bper -4,39%, Intesa -3%, Unicredit -2,67%%. In controtendenza Banca Mediolanum +0,42%, Tra le mid cap, Banca Monte Paschi perde il 4,84%.

Sono in rosso i titoli petroliferi a partire da Tenaris -3,14%. Soffre anche Eni, -1,08%, attesa domani alla prova della trimestrale e delle strategie future.

Si conferma in calo Recordati -2,56%, che ha mostrato conti 2022 e previsioni al di sotto delle attese per quanto riguarda i margini. 

Debolezza per le utility. 

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