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Borsa: Tim sprofonda e le utilities recuperano

Wikimedia - Paolobon140

Piazza Affari viaggia in calo, in linea con le altre borse europee, a causa dei timori sulla crescita ribaditi dal Fmi che già ieri hanno interrotto una serie di quattro sedute positive. Milano perde un punto circa sotto quota 19.500 punti. Perdite inferiori, attorno allo 0,5%, per Parigi, Francoforte e Madrid. 

Londra cede lo 0,65%. La sterlina tratta a 1,284 su dollaro, -0,2%. Stanotte il partito laburista britannico ha presentato una nuova serie di proposte sulla Brexit, una di queste, prevede in modo esplicito, un nuovo referendum sulla permanenza della Gran Bretagna nell’Unione Europea. Fino a poche ore fa, il principale partito di opposizione, aveva una posizione molto sfumata sulla Brexit.

Alla City EasyJet guadagna quasi il 5% nonostante abbia perso 15 milioni di sterline nel caos scatenato dai droni all’aeroporto di Londra-Gatwick a dicembre. Gli analisti di RBC hanno detto di aver ridotto le previsioni di utili ma hanno mantenuto il rating “outperform”.

L’indice Zew sull’economic sentiment si è attestato a -15,0 da -17,5 di dicembre. L’euro è poco mosso a 1,135 su dollaro. Poco mosso il mercato obbligazionario: il tasso del Btp decennale si attesta a 2,757%, in linea alla chiusura di ieri; lo spread con l’analoga scadenza del Bund si attesta a 250 punti base.

Il petrolio Brent è in calo dell’1,1% a 62 dollari al barile% sull’onda dei timori sulla frenata dell’economia cinese. Saipem -1,7%. Eni -0,8%.

Arriva dal mondo del credito un nuovo allarme recessione. La banca svizzera Ubs perde il 4% dopo che gli utili del quarto trimestre prima delle tasse sono risultati inferiore alle aspettative, mentre i deflussi totali sono stati 13 miliardi di dollari. Oltre a questo, la banca ha detto di aspettarsi un inizio d’anno difficile.

 Il comparto bancario è il peggiore in Europa: Deutsche Bank -2,9%, Julius Baer -2,5% e Société Générale -1,7%. Deboli anche gli istituti italiani: alle 12 Unicredit -2,2%, Intesa -1,3%, Banco Bpm – 2,69%.  Ubi -2,35% dopo la smentita sull’interesse per Carige. Secondo uno studio di Mediobanca-Sole 24 Ore la Banca genovese ha bisogno di 200 milioni di euro di nuovo capitale, in aggiunta al prestito, sottoscritto da Fitd, da 320 milioni al tasso del 16% che andrà rinegoziato. L’alternativa sarebbe la nazionalizzazione, aggiunge il quotidiano, “che brucerebbe buona parte dei capitali privati”.

Generali -0,4%. E’ stato prezzato alla pari il nuovo bond Tier2 decennale da 500 milioni di euro lanciato da Generali con rendimento a 3,875%. Gli ordini per l’emissione ‘no-grow’, che ha scadenza 29 gennaio 2029, hanno superato i 4,25 miliardi di euro.

Non si ferma la frana di Tim –6,5% a 0,445 centesimi, nuovo minimo storico. Ieri il fondo Elliott ha chiesto al consiglio di procedere senza indugio alla separazione della rete fissa, alla cessione del controllo e alla costituzione di una rete unica con Open Fiber. 

Poco mosso il lusso che non trae beneficio dal balzo a Francoforte di Hugo Boss +5,3%, che ha rivisto al rialzo le stime di vendita per il 2019. A Piazza Affari Moncler -0, 8%, Ferragamo -1%. 

Invariata Ferrari. Il marchio dovrebbe valere circa 8,3 miliardi di euro, secondo Brand Finance che l’ha classificata al primo posto nella graduatoria dei brand.

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Categories: Finanza e Mercati