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Borsa: riflettori accesi su Telecom, Fca, Mps e Saipem

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“La Cina, invece di porre rimedio alle sue scorrettezze, ha deciso di danneggiare le nostre imprese ed i nostri agricoltori. Perciò aumenteremo i nostri dazi di altri 100 miliardi”. Con queste parole Donald Trump ha gelato l’entusiasmo dei mercati reduci da una seduta euforica, nella convinzione di un accordo sui commerci.

La reazione è stata immediata: i futures sul Dow Jones hanno perso l’1,4%, quello sull’indice S&P 500 l’1,7%. Ieri sera, proprio le aspettative di una ricomposizione dei dissidi commerciali tra Cina e Stati Uniti, avevano favorito il rialzo di Wall Street. Dow Jones +1%. S&P500 +0,7%.

FRENA L’ASIA, MA SHANGHAI E’ CHIUSA

Le nuove tensioni hanno raffreddato stamane i listini asiatici, che registrano ribassi inferiori all’1%. Tokyo -0,1%. L’ammontare delle azioni giapponesi in mano alla Banca centrale ha superato lo stock dei titoli acquistati dagli operatori internazionali.

Kospi di Seoul in calo dello 0,5%. BSE Sensex di Mumbai i-0,1. Sono chiuse le Borse di Shanghai e Taipei. Hong Kong ha riaperto e sale dell’1%, ma è un semplice recupero del guadagno messo a segno ieri dagli altri listini asiatici.

Salgono i beni rifugio, come lo yen, in rafforzamento su dollaro a 107,3 dopo tre giorni filati di discesa. Si muove poco il cross euro dollaro, a 1,223.

Inversione dirotta anche per il petrolio. Stamattina il Brent è in calo dello 0,5% a 68 dollari il barile, da +0,5% di stanotte in chiusura.

In attesa della prossima campagna delle trimestrali e dell’audizione di Mark Zuckerberg al Congresso di martedì, l’attenzione di Wall Street sarà concentrata oggi sul dato dell’occupazione negli Stati Uniti. Il consenso si aspetta 193.000 nuovi posti di lavoro in marzo, da 313.000 di febbraio. 

Sono salite più del previsto le nuove richieste di sussidio di disoccupazione; la scorsa settimana hanno registrato un incremento circa 30.000 unità a 242.000. Si è allargato, più delle aspettative, il deficit commerciale degli Stati Uniti.

BRASILE AI MASSIMI, OGGI LULA RISCHIA IL CARCERE

Ha chiuso in rialzo anche la Borsa del Brasile (Bovespa +1,6%), tornata con questo guadagno, in prossimità dei massimi della storia. Ma la valuta, il real, si è indebolito stanotte su dollaro, a 3,34, sulla notizia dell’ordine di arresto recapitato all’ex presidente Lula da Silva. Il giudice Sergio Moro ha concesso a Lula un giorno, per presentarsi al carcere dove dovrà scontare 12 anni di galera. Lula si è asserragliato nella sede del sindacato dei lavoratori metalmeccanici. L’ultimatum scade alle 17 di oggi. Moro ha prescritto alla polizia, di non ammanettare Lula. Il cross dollaro real è sui minimi da giugno 2017.

EUROSTOXX, LA MIGLIOR SEDUTA DALLA VITTORIA DI MACRON

Frenano stamane anche i futures europei dopo l’ultimo affondo di Trump. Si profila una correzione iniziale dopo la seduta memorabile di ieri, per le Borse europee. Per l’Eurostoxx si è trattato della miglior seduta dell’azionario dal giorno dell’elezione di Macron. 

  • Piazza Affari, grazie ad un balzo del 2,35% è tornata a sfiora quota 23mila (indice Ftse Mib a 22.970 punti) ai livelli di due mesi fa.
  • A guidare la carica è stato Francoforte +2,9% il mercato più colpito dal timore di uno scontro sui commerci.
  • Il rialzo è stato corale: Parigi +2,62%, Madrid +2,34, Londra +2,35%. 

INDICI PMI IN CALO, MA ANCORA ROBUSTI

L’euforia non è stata ostacolata dai nuovi, del resto modesti, segnali di frenata della congiuntura dell’Eurozona, L’attività economica nella zona euro ha chiuso il primo trimestre con l’espansione più modesta da inizio 2017, condizionata da un tempo meteorologico poco clemente e da un euro forte. La crescita resta comunque solida e diffusa, con la produzione in aumento in ogni Paese, ma anche i segnali di rallentamento sono presenti sull’intera regione, comprese le quattro maggiori economie del blocco. L’indice Pmi finale a cura di IHS Markit composito, che accorpa servizi e manifattura, è sceso a 55,2 in marzo da 57,1 di febbraio. E’ il più deciso calo mensile da quasi sei anni, benché resti solidamente sopra i 50 punti che separano contrazione da crescita.

BTP IN RALLY, OGGI I NUMERI DELL’ASTA BOT

  • Il ritorno della propensione al rischio, assieme alla ricca offerta sul primario (oltre 12 miliardi) di carta francese e spagnola ha penalizzato l’obbligazionario europeo.
  • In apertura, prima che le vendite prendessero il sopravvento, lo spread Btp/Bund è sceso a quota 122 punti base, minimo dal settembre 2016, per poi chiudere a 125,50.
  • Il tasso decennale italiano è sceso fino a 1,73%, sui livelli di metà dicembre scorso, risalendo in chiusura a 1,78%.
  • Lo spread di rendimento tra Btp e Bonos decennali si è riduce  di 2 punti base a 57, ai minimi dal 2 marzo, ultima seduta prima delle elezioni italiane.
  • Stasera, a mercati chiusi, il Tesoro comunica i dettagli dell’asta di Bot annuali di mercoledì 11, primo appuntamento della tornata di metà aprile. Unicredit prevede un’offerta di 6 miliardi di euro, analoga all’ammontare dei buoni in scadenza.

LA CASSA IN CAMPO SU TELECOM, IL TITOLO VOLA

Due cavalli di razza e un jolly hanno vivacizzato il rally di Piazza Affari:

Al centro delle attenzioni per tutta la giornata di giovedì Telecom Italia +5,22 a 0,80 euro (+5,92% le risparmio). In serata la Cassa depositi e prestiti ha confermato la notizia già anticipata: Cdp acquisirà una partecipazione fino al 5% nell’ex monopolista delle tlc. L’operazione “rientra nella missione istituzionale a supporto delle infrastrutture strategiche nazionali… ed è coerente con i criteri di sostenibilità di tutte le iniziative della Cassa”. Favorevole buona parte del mondo politico: Stefano Buffagni, Movimento 5 Stelle, rileva che “E’ fondamentale riprendere, da mano straniera, la nostra infrastruttura tecnologica e di telecomunicazioni”.

In cifre l’investimento, effettuato a blocchi, comporterà un esborso attorno ai 550 milioni e consentirà a Cdp di appoggiare nell’ assemblea del 24 aprile la lista di consiglieri presentata dal fondo Elliott e che avrà l’appoggio di una parte consistente dei fondi. Ma non di tutti, vista l’opposizione di Unicredit e Generali (entrambe capitanate da manager francesi), e il ruolo di Goldman Sachs, consulente del piano dell’ad Amos Genish. In serata Vivendi, azionista al 23%, ha presentato la sua lista: confermati Genish, de Puyfontaine e Franco Bernabé quale vice con delega alla sicurezza. Presenti anche gli “indipendenti” che si sono dimessi su richiesta di Vivendi azzerando il consiglio.   

Mediaset +1%. Ubs alza la raccomandazione a Buy.

LO SPIN OFF DI MAGNETI LANCIA FCA IN ORBITA

Anche Fiat Chrysler + 4,85% a 18,47 euro ha infiammato il listino con l’annuncio dello scorporo delle attività di Magneti Marelli dalla casa madre.  Le azioni della società saranno distribuite pro quota tra gli azionisti Fca senza alcun collocamento secondo lo schema adottato nel 2010 in occasione della separazione tra Fiat Auto e Industrial (poi confluita in Cnh). La società sarà quotata tra dicembre ed il prossimo gennaio alla Borsa di Milano. 

La notizia ha trascinato al rialzo Exor +4%.  Forte rimbalzo anche per Cnh +4,2% zavorrata alla vigilia dai dazi cinesi sull’import agricolo americano.

MPS, TERZO GIORNO DI RISCOSSA

Il jolly del listino è stata Banca Monte Paschi +8,73 a 2,78 euro. Continua l’effetto benefico della missione a Londra dell’ad Marco Morelli. E’ piaciuto il tono del manager e sono state ritenute credibili le sue indicazioni: la banca non prevede aumenti di capitale o maggiori richieste da parte della Bce. Procede il piano di riduzione delle sofferenze.

Brillante il resto del comparto: Unicredit +2,3%. Ubi Banca +2,7%. Bper Banca +3,5%, Banco Bpm +4,4%.

CAIO & CAO, UNA NUOVA COPPIA PER SAIPEM

Il consiglio della Cdp non si è limitato a date il via libera all’ingresso in Telecom Italia. In serata è stato comunicato che Eni e CDP Equity proporranno all’assemblea Saipem del prossimo 3 maggio 2018, la nomina di Francesco Caio alla presidenza e la conferma di Stefano Cao quale amministratore delegato in quanto ”in  possesso delle competenze professionali”.

Vivaci i petroliferi: Eni +2,2%, Tenaris +4,8%, Saipem +2,5%

RECUPERA STM, OPZIONE DI ATLANTIA SU TUTTA ABERTIS

In grande evidenza nel paniere principale:

  • Recuperano Stm + 2,8% e Buzzi Unicem + 4,3%.
  • Positive le utilities: Italgas +2,3%. Atlantia +3%. Il quotidiano El Confidential ha rivelato che la partnership per il controllo congiunto di Abertis attraverso una newco in cui Atlantia, Acs e Hochtief sono tutti azionisti scadrà nel 2028. Per Imi l’accordo prevede opzioni put e call, consentendo a una delle parti di esercitare il diritto di prelazione che potrebbe essere nelle mani di Atlantia.
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