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Borsa oggi 7 agosto: D-Day dei dazi, l’Europa affronta il nuovo test. A Milano scivolano Leonardo e Stm

Imagoeconomica

Le Borse europee affrontano con prudenza ma ottimismo il primo giorno di applicazione dei nuovi dazi americani, fissati al 15% sui prodotti europei, anche se le trattative sulle esenzioni restano intense. Milano sale dello 0,09% superando quota 41mila punti, Parigi e Francoforte si muovono oltre lo 0,15%, in un clima di prudente ottimismo. Anche l’Asia sorride: la Cina sorprende con un balzo dell’export nonostante l’ombra dei dazi Usa.

Le dichiarazioni notturne di Trump, con dazi raddoppiati al 50% su India e Brasile e al 100% sui semiconduttori importati, non spaventano troppo i mercati, anzi, l’annuncio di Apple di investire altri 100 miliardi negli Stati Uniti alimenta l’entusiasmo a Wall Street: i future Usa sono in verde (Dow Jones +0,1%, S&P 500 e Nasdaq +0,33%).

I mercati sembrano quindi guardare oltre le tensioni tariffarie, nutrendo speranze di una possibile distensione geopolitica dopo l’annuncio del presidente Usa su un possibile faccia a faccia con Putin, seguito da un trilaterale con Zelensky, che potrebbe favorire un accordo di pace sull’Ucraina. Nel frattempo, in Medio Oriente, il premier israeliano Netanyahu è chiamato a decidere il destino di Gaza.

Germania: produzione industriale a sorpresa in frenata

Sul fronte macro, la Germania registra a giugno una brusca contrazione della produzione industriale, con un calo del 1,9%, ben più marcato delle previsioni (-0,5%). Occhi puntati anche sul bollettino Bce e sulla riunione della Bank of England, attesa a un possibile taglio dei tassi di 25 punti base, portando a cinque i tagli nell’ultimo anno.

A Piazza Affari prosegue il rally di Interpump, balzo di Dovalue

A Milano, Interpump vola a +3,65% dopo la promozione a “Outperform” da parte di Mediobanca. L’azienda ha registrato un trimestre positivo in vendite ed Ebitda margin, ma resta prudente sulle stime annuali a causa dell’incertezza generale. Seguono Prysmian a +2,09%, Unipol +1,49% e Banca Mediolanum+1,44%.

Generali (+0,51%) tiene alta l’attenzione degli investitori, dopo l’annuncio di Mediobanca (+0,14%) di voler proseguire la valutazione dell’Ops su Banca Generali (+0,68%) e una possibile partnership industriale legata all’operazione. Piazzetta Cuccia ha nel frattempo convocato l’assemblea ordinaria degli azionisti per il 21 agosto 2025.

Tra gli altri titoli in evidenza, Buzzi (+0,9%) resiste nonostante il taglio del target price da parte di JP Morgan, sceso da 50 a 42 euro. In calo Enel (-0,81%), penalizzata dal giudizio ridimensionato a “Neutral” da Bank of America, mentre Ferrari (+1,5%) registra un rialzo moderato malgrado Hsbc abbia abbassato il target price da 445 a 413 euro.

Poco mosso il titolo di Iveco dopo la dichiarazione del governo italiano che monitorerà la vendita al gruppo indiano Tata Motors, per tutelare produzione e know-how sul territorio nazionale. Scende Leonardo (-1,91%).

Le borse tengono la possibile stangata sui chip colpisce Stm, che cede oltre l’1,8%.

Fuori dal paniere principale, spicca Dovalue (+12,53%), che ha rivisto al rialzo il target 2025 per i nuovi mandati, portandolo da 8 a oltre 12 miliardi. Il gruppo ha chiuso il primo semestre con una crescita del 12% dell’utile netto depurato degli elementi non ricorrenti, promettendo il ritorno al dividendo nel 2026. Brilla Webuild (+4,16%), dopo il via libera definitivo del governo alla costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, affidato al consorzio Eurolink guidato dal general contractor italiano.

Infine, Juventus (+0,48%) ha ufficializzato un accordo con la squadra francese dell’Olympique Marsiglia per la cessione a titolo temporaneo del calciatore Timothy Tarpeh Weah fino al 30 giugno 2026, con un corrispettivo di 1 milione di euro.

Cambi, euro/dollaro in rialzo

Sul mercato valutario, l’euro si rafforza a 1,1673 contro il dollaro, mentre la sterlina resta stabile in attesa della decisione della BoE. Il petrolio Brent si consolida intorno a quota 67 dollari al barile. In calo il gas ad Amsterdam, sotto i 33 euro al MWh (-0,8% a 32,9).

Spread Btp/Bund stabile a 83 punti

Il mercato del reddito fisso risente delle tensioni sui dazi, con Trump che rilancia sulle tariffe per i chip. Lo spread tra Btp e Bund decennali si conferma stabile a 83 punti base, mentre il rendimento del Btp a 10 anni scadenza 2035 sale al 3,48%.

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