I mercati europei chiudono in rosso (si salva solo Madrid), con gli investitori impegnati a digerire una raffica di trimestrali su entrambe le sponde dell’Atlantico: da Meta a Microsoft, entrambe oltre le attese, alle grandi banche europee (Crédit Agricole, Bbva e Société Générale).
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Sullo sfondo restala decisione della Federal Reserve di mantenere invariati i tassi d’interesse. L’approccio cauto del presidente Jerome Powell ha raffreddato le attese per un taglio dei tassi già a settembre, frenando Wall Street nel finale. La Fed ha riconosciuto segnali di rallentamento della crescita, pur evidenziando la solidità del mercato del lavoro e un’inflazione ancora elevata. I riflettori sono ora puntati sul dato Pce, termometro chiave per la politica monetaria americana.
A Milano, sotto i riflettori Iveco, penalizzata dal taglio delle stime e dall’annuncio della cessione dei veicoli commerciali a Tata Motors (valore 3,8 miliardi) e della divisione Defense a Leonardo (1,7 miliardi), che ha rivisto al rialzo la guidance dopo risultati semestrali solidi. In fondo al Ftse Mib c’è però Ferrari, -11,65% in profondo rosso dopo i conti, nonostante utili e ricavi in rialzo.
Corre anche Prysmian, spinta da una semestrale sopra le attese e da un miglioramento delle previsioni 2025. Amplifon tenta un rimbalzo dopo il crollo della vigilia.
In positivo anche Fineco e le banche, guidate da Banco Bpm. Più debole Intesa (all’indomani dei conti) e Mediobanca, nonostante utili record e conferma degli obiettivi al 2026. L’istituto di Piazzetta Cuccia, al centro dell’Ops di Mps, accelera sul dossier Banca Generali e punta ad anticipare di un mese l’assemblea per approvare l’operazione.
Tra le note negative, Nexi soffre nonostante la crescita a doppia cifra dell’utile normalizzato. Tenaris perde terreno a causa del calo dei volumi e dei prezzi dei tubi nel semestre. Sottotono anche Stellantis, penalizzata dalle accuse nei Paesi Bassi sull’utilizzo di software per eludere i test sulle emissioni.
Spread Btp-Bund stabile a 84 punti, con il rendimento del decennale italiano a +3,53%.
Sul valutario, prosegue la debolezza dell’euro, che scambia a 1,145 dollari. Sul fronte energetico, il petrolio è poco mosso: Brent a 73,1 dollari al barile, Wti sopra i 70 dollari. In calo il gas europeo che scambia a 35 euro/MWh sul Ttf di Amsterdam.