Le Borse europee partono caute, ma poi scelgono di imboccare la strada dei ribassi in attesa di possibili novità dagli Usa sui dazi e della resa dei conti sul governo in Francia. Nel frattempo lo sguardo si sposta sui prossimi giorni, quando nel Vecchio Vontinente saranno pubblicati i dati sull’inflazione e negli Usa quelli sull’occupazione.
A Milano gli occhi dei mercati sono concentrati sulle banche dopo il rilancio da 750 milioni annunciato questa mattina da Mps su Mediobanca. Entrambi i titoli viaggiano in rosso, così come le azioni della Popolare di Sondrio. Male anche Leonardo dopo i rialzi delle sedute precedenti. Va giù Telecom Italia in attesa del parere dell’Antitrust sull’operazione con Poste. Le vendite colpiscono anche le utility, con Terna, Hera e A2a in ribasso.
In cima al listino si piazzano invece i titoli del lusso trainati anche dal balzo di Lvmh a Parigi: il migliore è Brunello Cucinelli, seguito da Ferrari, che beneficia della promozione di Deutsche Bank a “Buy” con target price a 520 euro, e Moncler.
Aspettando la riapertura di Wall Street dopo lo stop di ieri per il Labor Day, in Europa dominano le vendite: Francoforte è la piazza peggiore, seguita a ruota da Amsterdam, Milano e Madrid. Prova a tenere Parigi dopo i ribassi dei giorni scorso, mentre fuori dall’Ue scende Londra. Senza una direzione invece i mercati asiatici, con il Nikkei di Tokyo che ha chiuso in rialzo dello 0,35% e lo Shenzhen cinese in calo del 2% zavorrato dai tecnologici.
Ma se l’azionario resta in ombra è l’oro a prendersi tutta la scena. Spinto dall’’indebolimento del dollaro e dalla crescente aspettativa su un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a settembre, il bene rifugio per eccellenza è volato a nuovo record, sfondando per la prima volta la soglia dei 3.500 dollari l’oncia. Il contratto spot ha toccato 3.508,50 dollari e poi ha rallentato agli attuali 3.492 dollari, il future ha toccato 3.563,40 dollari e vale ora 3.520 dollari. “Gli investitori aumentano l’asset allocation in oro, soprattutto in vista dei tagli dei tassi da parte della Fed, stanno spingendo i prezzi al rialzo”, spiegano gli analisti di Ubs, il cui scenario di base “è che l’oro continuerà a raggiungere nuovi massimi nei prossimi trimestri”. Alcuni esperti ritengono che potrà salire anche oltre 3.600 dollari.
Spostando lo sguardo sul valutario, il cambio euro/dollaro scende a 1,1676, mentre tra le materie prime il petrolio è in deciso rialzo, trainato dal dollaro debole e dal timore che l’intensificarsi degli scioperi russi in Ucraina possa portare a interruzioni dell’approvvigionamento.
Infine lo spread, che in avvio di seduta sale da 89 a 90 punti base. In rialzo il rendimento del BTp decennale benchmark, che si attesta al 3,66%, rispetto al 3,64% della vigilia. In vista del voto di fiducia in Francia, gli occhi sono puntati anche sullo spread tra Italia e Francia in rapporto al Bund sulla scadenza decennale indicato a 10 punti base, con il rendimento dell’OaT al 3,57%, in rialzo sul closing della vigilia.