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Borsa: Milano frena, Unicredit cresce

Andamento contrastato per le Borse europee in sintonia con l’andamento di Wall Street condizionata da dati economici contrastanti: sale +6,5% il numero dei nuovi cantieri, ma rallenta la richiesta dei permessi di costruzione. Indici poco mossi, ma pesa il tonfo di Ibm -5,1% dopo la trimestrale deludente.

A Milano l’indice Ftse Mib chiude in ribasso dello 0,67% a quota 22.270 punti. Analogo l’andamento di Parigi, mentre Francoforte e Londra chiudono vicini alla parità.

Sui listini del Vecchio Continente ha pesato l’incertezza sull’esito della prossima riunione della Bce. Dopo l’ottimismo dei giorni scorsi per nuove mosse espansive, prevale la cautela: Mario Draghi non svelerà così presto i suoi propositi. Salgono così, seppur di poco, i rendimenti dei titoli di Stato dell’Eurozona: Bund 0,61%, Btp all’1,64% con lo spread in contrazione a 103 punti base. L’euro è poco mosso nei confronti del dollaro a 1,1362, comunque si allontana dal minimo degli ultimi 10 giorni.

In una giornata negativa spicca l’avanzata di Unicredit +3,10% sull’onda delle anticipazioni della stampa austriaca secondo cui la banca sta valutando lo scorporo e la vendita delle attività retail banking per privati e piccole e medie imprese di Bank Austria a Bawag, società austriaca controllata al 52% dal fondo americano Cerberus per un importo nell’ordine di circa 800 milioni. 

In rosso Monte Paschi -2,63% e Banco Popolare -1,8%. In calo anche i titoli del gestito: Azimut -1,5%, Mediolanum -2,4%.

A giugno, secondo Nomisma, è avvenuto un sorpasso storico nei portafogli delle famiglie: i fondi (11,3% del totale) superano i titoli di Stato (10,3%).

Clamoroso il tonfo di Saras -12% dopo la vendita del 9% da parte di Rosneft che resta il secondo azionista con il 12%. Giù gli altri petroliferi: Eni-1,2%, Saipem e Tenaris -2%.

Vendite insistite anche su Luxottica – 3,13% che esaminerà i conti del trimestre lunedì prossimo. JP Morgan ha rivisto al ribasso le previsioni per i prossimi trimestri alla luce dell’andamento dei cambi. Confermato il giudizio neutral, target price a 58 euro.

Prese di beneficio su FiatChrysler -2% a poche ore dall’annuncio del prezzo delle azioni Ferrari. Pesa la multa (massimo 200 milioni) in arrivo dalla Comunità Europea.

Telecom Italia –2,2%. Da segnalare anche il pesante ribasso di Fincantieri -7,3%.

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