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Borsa, Mediobanca e Bpm in affanno. La Germania torna a pagare il debito pubblico

LA GERMANIA TORNA A PAGARE IL DEBITO PUBBLICO

IN FORTE CALO MEDIOBANCA, POPOLARE E BPM

Milano recupera dai minimi della mattinata ma rimane in terreno negativo: l’indice FtseMib è passato da un rialzo iniziale dello 0,7% sull’ondea del rally di Tokyo a un calo dello 0,21% a quota 16.041.

In Europa Parigi e Francoforte si muovono poco sotto la parità: Parigi -0,11%, Francoforte -0,05%. Londra +0,05%.

Il rendimento del Btp decennale oscilla intorno al 5%, lo spread è a quota 339, in calo di 5 punti base.

Berlino torna a pagare, seppur poco, il denaro in prestito. Si è conclusa l’asta di titoli di Stato a due anni della Germania che ha visto fissare un rendimento dello 0,06%, superiore allo “zero” per la prima volta da giugno e in linea con il mercato secondario. Le richieste del mercato sono ammontate a 4,084 miliardi sui 5 miliardi offerti.

Il Portogallo è riuscito a collocare 1,291 miliardi di titoli a 18 mesi più 700 milioni di semestrali.

A Piazza Affari le banche restano deboli, seppure in ripresa: Unicredit perde l’1,56%, Banco Popolare perde il 3,2%, Popolare Milano -2,2%, Monte Paschi -2,76%. In ribasso anche Mediobanca -2,55% alla vigilia del cda sui conti.

In controtendenza Intesa +1.23%.

Male anche Generali, in calo dell’1%.

Tra i titoli positivi troviamo Atlantia +1%, Lottomatica +0,7%, Snam +0,7% e Terna +0,8%.

Ansaldo +2,03% e Luxottica +2,02% si contendono la palma di miglior blue chip. Per la consociata Finmeccanica conta l’effetto Hitachi, vicina all’acquisto. Per la società guidata da Andrea Guerra conta l’avvio della copertura di Berenberg con un Buy e un target di 31 euro.

Continua il volo di Rcs Mediagroup +12,64% dopo che Diego della Valle ha confermato di aver superato l’8% del capitale. A seguito delle violente oscillazioni del titolo e dell’esiguità del flottante, la Consob ha vietato da oggi l’immissione di ordini al meglio In forte ribasso Mediaset -3,39%.

Ancora debole Fiat -0,09%. Il Lingotto ha avviato lunedì scorso la costruzione della nuova fabbrica a Goiana, nella Zona de Mata Nord di Pernambuco, in Brasile.

Monito di Standard & Poor’s a Peugeot (BB/Negativo/B), Fiat (BB-/Stabile/B) e Renault (BB+/Stabile/B): la contrazione della domanda per il quinto anno consecutivo (- 7% nel 2012). è un serio ostacolo per i tre gruppi automobilistici che hanno merito di credito speculativo.

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“La domanda debole, insieme ad una elevata leva operativa e ad una forte competizione nei segmenti delle auto piccole, può mettere il freno ai risultati e indebolire la generazione di cassa operativa”, scrive l’analista di Standard & Poor’s Eric Tanguy in una nota pubblicata oggi.

La performance e il rating di Fiat, Peugeot e Renault quest’anno e il prossimo dipenderanno dalla loro abilità nel trovare utili fuori dai mercati dell’Europa occidentale, ovviare alla sottoutilizzazione degli impianti dell’area europea gestendo una base di costi ancora elevata ma allo stesso tempo difendendo quote di mercato dall’avanzata di concorrenti non europei e raggiungere un sostenibile pareggio in termini di generazione di cassa operativa.

Categories: Finanza e Mercati