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Borsa: manifattura e Nasdaq fanno correre Milano

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Si rianima l’economia della zona euro nel mese di giugno, mentre Donald Trump rassicura i mercati e dice che l’accordo commerciale con la Cina è pienamente in vigore. Sono due segnali positivi, che mettono in ombra le preoccupazioni da pandemia e che spingono oggi gli acquisti in Borsa. Wall Street si muove su livelli record, mentre le piazze europee chiudono in forte rialzo, guidate da Milano, +1,86% e Francoforte +2,16%, che riparte insieme a Wirecard, +18%, dopo l’arresto dell’ex amministratore delegato Markus Braun.

Bene Parigi +1,45%, Madrid +1,38%, Londra +1,2%.Piazza Affari riprende la scalata verso i 20 mila punti salendo a 19.841, trascinata da Fca +5,79%, regina del listino con il settore auto ben comprato in tutta Europa. In scia Exor, +3,24%. Brillano Buzzi +3,18% e Diasorin +2,99%.  

Si mantiene tonico l’obbligazionario nella parte dieci anni, con lo spread con il Bund in discesa a 171 punti (-3,07%), mentre il rendimento del titolo italiano arretra a 1,27%. Una tendenza che favorisce gli acquisti sulle banche, soprattutto Ubi +2,89% e Banco Bpm +2,84%, mentre fuori da Ftse Mib il Monte dei Paschi s’impenna del 7,43%, A incoraggiare gli acquisti è la prospettiva di una nuova stagione di consolidamento nel settore, dopo le parole del presidente del Consiglio di vigilanza della Bce, Andrea Enria, secondo cui l’emergenza sanitaria determinata dal Covid-19 sta riducendo i margini di redditività delle banche europee e sarebbe quindi utile che gli istituti valutassero operazioni di M&A sia a livello domestico che transfrontaliero. 

Non si ferma nemmeno la corsa di Interpump, +1,86%, dopo il debutto di ieri fra le big cap, mentre prende fiato l’altra matricola, Inwit, -0,32%.

Rimbalza Atlantia, +2,55%, a seguito di una comunicazione con Aspi al ministero dei trasporti, in cui si ribadisce “la volontà della società di proseguire – anche successivamente al 30 giugno 2020 – le interlocuzioni per la definizione della procedura di contestazioni avviata dal concedente il 16 agosto 2018”. Di conseguenza, Aspi “continuerà anche dopo il 30 giugno 2020 a dare esecuzione ai propri obblighi di concessionario”.

Cali frazionali per Telecom -0,24%; Snam – 0,39%; Italgas -0,19%.

Oltreoceano corre Wall Street, dove il Nasdaq aggiorna il suo record ancora la traino dei titoli delle grandi aziende tecnologiche, come Apple, Microsoft, Amazon, Facebook.

A scatenare questo ottimismo sono stati in primo luogo i dati migliori delle attese del Pmi Flash del mese di giugno nella zona euro. Il dato composito (manifatturiero più servizi) è passato da 31,9 di maggio a 47,5 punti a giugno ed è il valore più alto registrato negli ultimi 4 mesi, benché non raggiunga i 50 punti, che è il confine fra contrazione ed espansione. L’indice dei servizi è salito a 47,3 mentre l’indice manifatturiero è salito da 39,4 a 43 punti. “Grazie all’ulteriore allentamento delle misure restrittive adottate per contenere il contagio da Covid-19, la contrazione economica dell’eurozona – commenta Ihs Markit – segna a giugno un forte rallentamento per il secondo mese consecutivo. Peraltro, l’indagine di giugno ha registrato un nuovo forte miglioramento delle aspettative economiche per il prossimo anno”. In sostanza non si tratta di ripresa, ma di un recupero che fa ben sperare per il futuro. L’Unione Europea e in particolare l’Italia si giocheranno molte delle loro possibilità di ripresa nella riunione di Bruxelles, la prima da vivo dopo il lockdown, quando si affronterà nuovamente il tema spinoso del Recovery Fund. L’appuntamento è fissato per il 17 e il 18 luglio, subito dopo il meeting della Bce, quando i leader dei 27 pesi si ritroveranno per trattare i termini degli stanziamenti. Se non si metteranno d’accordo, i tempi si allungheranno ulteriormente, con gravi danni per le economie più provate dalla pandemia e dal blocco delle attività come quella italiana.

Sul fronte nordamericano molte nubi sono state spazzate da un tweet di Donald Trump che ribadendo l’esistenza dell’accordo commerciale con la Cina ha smentito clamorosamente il consigliere al commercio della Casa Bianca, Peter Navarro, che ieri, a Fox, aveva detto il contrario.

Sul mercato valutario l’euro si muove in progresso sul dollaro, a 1,132. Fra le materie prime restano beni intonati oro e petrolio.

Il primo dà la caccia ai 1800 dollari l’oncia e tratta in rialzo oltre i 1782 dollari. Il petrolio, tipo Brent, scambia in progresso dello 0,9% a 43,45 dollari al barile.

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