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Borsa: la Super-Popolare sull’ottovolante

FIRSTonline

Alla Borsa di Milano domina la volatilità. Nella prima parte della giornata il Ftse Mib ha cambiato più volte direzione e a metà mattina fa segnare un ribasso dello 0,7%. Male anche le altre piazze europee: Francoforte -1%, Parigi -1,3%, Londra -1%.

Sotto i riflettori a Piazza Affari, in particolare, i titoli di Bpm e Banco Popolare, dopo che ieri è arrivato il via libera alla fusione. Dal matrimonio nascerà il terzo gruppo bancario italiano, un colosso da 170 miliardi, con la necessità di un aumento di capitale per l’istituto veronese. L’andamento delle azioni è oggi ad altissima volatilità, con forti volumi: il Banco Popolare prima è stato fermato in asta a -3,98%, poi a +5,9% e ora cede l’1,5%. Bpm, prima in rialzo del 3%, perde ora l’1,6%.

Bper, invece, viene premiata con un +2,73% sulla scommessa di operazioni straordinarie in arrivo. Positive anche Unicredit (+0,9%) e Intesa (+0,3%).

Fuori dal listino principale, sale del 2,36% Mondadori dopo il via libera dell’Antitrust alla fusione con Rcs Libri, che prevede la cessione di Bompiani e Marsilio. Rcs sale del 3,35%, segnando la performance migliore di tutto il listino.

In coda al listino Cnh (-2,6%), Exor (-1,95%) e Fca (-1,6%). Pesanti i petroliferi con Saipem che cede un punto e mezzo. Eni -1,41% dopo il taglio di rating da parte di Standard & Poor’s a BBB+ da A-. Tenaris -1,3%.

In calo dell’1,34% anche Mediaset mentre Telecom cede lo 0,5%. Oggi Il Sole 24 Ore scrive che Mediaset e Vivendi sono al lavoro per un’intesa sulla pay tv e uno scambio azionario intorno al 3%. In più, oggi si riunisce il comitato nomine di Telecom e il nome di Flavio Cattaneo appare sempre più in pole position.

Intanto, il tono in Europa resta negativo, con il dollaro sostenuto e il greggio in calo. Il biglietto verde ha spinto ieri l’euro sotto la soglia di 1,12, favorito dalle parole del numero uno della Fed di St. Louis James Bullard che ieri, dopo altri due banchieri Usa, ha auspicato un rialzo dei tassi da parte della Fed in aprile. Il calo del greggio sta pesando sul comparto petrolifero, con l’Eurostoxx delle materie prime in flessione del 3,2%.

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