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Borsa in altalena: il FtseMib balla attorno a quota 17mila

Riscossa delle Borse europee in  recupero dopo i dati dell’indice sulla fiducia tedesca: lo Zew sale dello 0,5 dopo il catastrofico calo del mese precedente (-6,8%). A Milano l’indice FtseMib guadagna ora lo 0,21% (contro l’iniziale -0,7%), la Borsa di Parigi riduce le perdite a -0,04% (contro -0,8%) Francoforte -0,11% (da -0.90%). La settimana scorsa l’indice complessivo europeo Stoxx 600 è tornato sui livelli di prima del referendum sulla Brexit.

Avvio tonico per i Btp. Il tasso del decennale scende in avvio a 1,054% dall’1,065% della seduta festiva di ieri, mentre venerdì aveva chiuso a 1,050%. Il differenziale fra i titoli decennali di riferimento italiano e tedesco segna 114 punti base in avvio, ai minimi dallo scorso 5 aprile.

Si sono fatti sentire in avvio di seduta sui titoli finanziari gli effetti del calo dei rendimenti. Perdono quota le assicurazioni: Generali ora -0,66% ma è scesa fino al 2%, Unipol -2%, UnipolSai -2%. A Parigi Axa perde l’1,7%, Allianz -1,3%. In ribasso anche le banche (Stoxx di settore -1%). Unicredit perde l’1,5%, Intesa -1,6%. Arretrano Mediobanca -1,3% e Ubi -1,6%.

Monte Paschi + 0,16%. Il consorzio di garanzia dell’aumento di capitale è arrivato a 11 banche: alle capofila Mediobanca e JP Morgan, già affiancate da Santander, BofA-Merrill Lynch, Citi, Credit Suisse, Deutsche Banck e Goldman Sachs, si sono aggiunte Commerzbank, Bbva e Jefferies. Male in avvio il gestito: Banca Mediolanum -1,32% (da un minimo di .2,7%) e Azimut -2,4% (poi -0,95%).

I rialzi del greggio sostengono i petroliferi: Tenaris +3%, bene Saipem +1,22% nonostante lo stop dell’antitrust polacco al gasdotto North Stream. Barclays ha confermato il rating overweight e il target price a 0,54 euro. Enel scivola in calo dell’1,3%, Telecom Italia è 1,27%%. Fra i titoli industriali, StM guadagna l’1.57%. Fiat Chrysler +0,41%%, in ribasso la controllante Exor -1,2%. Invariata Leonardo.

Il governo libico sostenuto dalle Nazioni Unite ha nominato un comitato di cinque alla guida del fondo sovrano del Paese (Libyan investment authority) che possiede asset per 67 miliardi di dollari. Il comitato, precisa una nota, non dovrà vendere gli asset del fondo e dovrà difenderne gli interessi, seguendo le cause legali in cui è coinvolto. In Italia Lia detiene partecipazioni inferiori al 2% in UniCredit, Eni, Leonardo Finmeccanica, Enel e Fiat Chrysler.

Invariata Recordati, dopo un avvio in lieve rialzo. Stamattina la società ha annunciato la morte del presidente e amministratore delegato Giovanni Recordati. Il consiglio di amministrazione si riunisce oggi per deliberare in merito all’attribuzione delle nuove cariche e deleghe. Il direttore generale Andrea Recordati ha già ribadito la proprietà ed il management andranno avanti con la strategia delineata. 

DiaSorin scende del 3% a 58,7 euro. Morgan Stanley ha abbassato la raccomandazione a Equalweight da Overweight. Il titolo guadagna da inizio anno il 25%, ha chiuso il 2015 con un rialzo del 45%. Giovedì Diasorin ha toccato il massimo della storia a 62 euro, venerdì ha chiuso a 60,6 euro, un prezzo che corrisponde ad una capitalizzazione di 3,39 miliardi di euro.

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