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Borsa di nuovo in calo dopo l’impennata dei rendimenti all’asta Btp, record di oro e franco svizzero

DOPO L’ASTA DEI BTP MILANO IN CADUTA (-1,28%)
FORTE AUMENTO DEI RENDIMENTI, SPREAD OLTRE I 300 PB

La Borsa di Milano, che dopo l’iniziale nervosismo aveva invertito la rotta, torna indietro dopo l’asta dei Btp, il primo banco di prova del rischio Italia dopo le massicce vendite di venerdì e lunedì. L’indice FtseMib, già in territorio positivo, ha superato il punto percentuale di perdite: alle 12 e 15 Ftse/Mib perde oltre l’1%, a quota 18.601. Nel frattempo il Cac perde l’1,09, -0,72 il Dax di Francoforte. Il Tesoro ha collocato titoli per un controvalore di 2,965 miliardi di euro rispetto ad un obiettivo massimo di 3 miliardi di euro.

Il Btp con scadenza 5 anni è stato piazzato con un rendimento del 4,93%, quello con scadenza 15 anni al 5,90% (da 5,34% dell’ultima asta). L’asta si è conclusa con una richiesta (bid to cover) pari a 1,93 volte l’offerta per l’emissione 2016 e bid to cover di 1,48 per l’emissione 2026. A caldo, a pochi minuti dall’esito dell’operazione, Nomura e Morgan Stanley commentano che l’asta è andata bene. Ma dopo i risultati l’euro è sceso sotto quota 1,42 dollari attestandosi a 1,4178. Intanto l’oro ha fissato un nuovo massimo a Londra a quota 1.594 dollari l’oncia. Lo spread tra Bund e Btp, infine, è tornato sopra i 300 punti base.

ORO E FRANCO SVIZZERO NUOVI RECORD PER IL WARNING DI MOODY’S SUGLI USA

L’asta, del resto, si inscrive in un clima di rinnovata inquietudine. L’annuncio, a Borsa di Wall Street chiusa, che Moody’s potrebbe tagliare la tripla A agli Stati Uniti (che detengono questo rating dal 1917), qualora la Casa Bianca e il Congresso non trovassero un’intesa per alzare il tetto massimo del debito pubblico, sta mettendo sotto pressione tutti i mercati finanziari. La notizia, in particolare, provoca la fuga dei capitali verso quelli che sono considerati “porti sicuri”, franco svizzero e oro, nonostante Ben Bernanke abbia obiettato, a proposito del metallo giallo, che “it’s not money”, destinato ad influire sulle attività economica, bensì una sorta di rifugio per collezionisti ansiosi.

A tener alta la temperatura contribuisce la diagnosi in arrivo dal bollettino di luglio della Bce: la ripresa globale stenta a decollare, intanto “i rischi al ribasso connessi alla persistenti tensioni in alcuni segmenti di mercato si potrebbero propagare all’economia reale”. Ovvero la crisi greca, dove il rapporto debito/Pil schizzerà al 161 % prima di tornare su valori più “italiani”, rischia di contagiare l’intera eurozona.

DOPO L’ASTA TORNANO A SCENDERE LE BANCHE
SOTTO TIRO INTESA. I VERTICI BPM IN BANKITALIA

Prosegue in Piazza Affari il saliscendi delle banche. Prima discreti rialzi, poi è arrivato il brusco risveglio dopo l’asta dei titoli di Stato: Unicredit, che saliva dell’1,6%, perde l’1,3%. Intesa cade del 3,28% , Ubi -2,27%. Banco Popolare -0,14%, Montepaschi -1,83%. In calo anche le Generali (-2,72%). Pesanti perdite anche per Bpm (-2,56%), in attesa dell’incontro dei vertici dell’istituto con la Banca d’Italia per anticipare i contenuti del piano industriale che sarà presentato agli analisti il prossimo 20 luglio in cui punti principale dovrebbero essere: rafforzamento patrimoniale, bilanciamento tra impieghi e raccolta, semplificazione societaria. Oltre al nodo dolente della governance.

GROUPAMA RINUNCIA AD ENTRARE IN FONSAI
MALUMORI TRA I SOCI ITALIANI DI EDISON

Si ritira un pretendente per Fondiaria Sai (-0,10%). Groupama, infatti, ha ritirato la richiesta all’Isvap per poter salire ad una quota tra il 10 e il 20% nella compagnia del gruppo Ligresti, nel frattempo soccorsa da Unicredit. La stessa Groupama ha notificato alla Cob francese l’intenzione di procedere ad una ricapitalizzazione da 500 milioni, probabilmente resa necessaria dal deterioramento degli assets in questi mesi di crisi.

Per Groupama, insomma, l’obbligo d’Opa imposto dalla Consob per l’ingresso in Premafin si è rivelato nel tempo una buona notizia. Slitta a lunedì, invece, il consiglio di A2A (-2,045) per definire la posizione italiana da tenere nei confronti di Edf sul dossier Edison. Il rinvio è probabilmente dovuto alle proteste degli altri partner italiani di Delmi che lamentano, a partire da Iren, di essere stati finora tagliati fuori dalle trattative .

GOLDMAN SPINGE AL RIALZO FIAT INDUSTRIAL
UBS PROMUOVE DA NEUTRAL A BUY LUXOTTICA

La raccomandazione buy di Goldman Sachs (target price di 13,8 euro) spinge al rialzo Fiat Industrial +2,01%. Sale anche Fiat (+0,228%) mentre Exor avanza dello 0,33%%. Il report di Ubs (da neutral a buy), invece, spinge all’insù il titolo Luxottica +1,62% mentre Safilo guadagna il 2,6%. Fra le società di medie dimensioni, spicca il balzo di Poltrona Frau +6%.

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