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Borsa 24 aprile, aria di rialzi. Wall Street punta su Tesla. Occhi su Eni dopo i conti e su Tim dopo la vittoria di Labriola

Imagoeconomica

Borse Europee attese in rialzo all’avvio delle contrattazioni sostenute ancora dall’euforia per la prospettiva di un primo taglio dei tassi a giugno a cui ne potrebbero seguire altri, due o forse tre, prima della fine dell’anno. Il future sull’Eurostoxx50 sale dello 0,40% e in rialzo sono anche i futures di Wall Street (+0,12% quello sul Dow Jones e +0,33% quello sull’S&P500). A Milano occhi a Eni dopo i dati

Wall Street ieri in rialzo. Occhi su Tesla che nel premarket fa +13%

Ieri i principali indici azionari statunitensi hanno chiuso in territorio positivo sulla scia di risultati trimestrali positivi. Ma l’attenzione è soprattutto per ciò che è accaduto dopo la chiusura, con Tesla che ha comunicato i dati finanziari ed Elon Musk che ha anticipato la produzione di auto elettriche a prezzi più bassi entro il 2025 e quasi 6.000 licenziamenti negli Usa. Il titolo Tesla ha chiuso con un rialzo del 1,80% prima delle comunicazioni e ora nel premarket balza del 13,3%. I futures sul Nasdaq sono positivi per lo 0,7%.

Tesla ha chiuso il primo trimestre con ricavi per 21,3 miliardi di dollari, in calo del 9% rispetto ai 23,33 miliardi del corrispondente periodo dell’esercizio precedente, mentre l’utile netto, di 1,13 miliardi di dollari, è in flessione del 55% e l’utile per azione è sceso da 0,73 dollari a 0,34 dollari. Escludendo le voci straordinarie, l’utile per azione è stato di 0,45 dollari. Le stime degli analisti indicavano un utile per azione adjusted di 0,5 dollari e ricavi per circa 22,2 miliardi di dollari. I vertici di Tesla hanno segnalato che il tasso di crescita di vendita dei veicoli nel 2024 sarà inferiore a quello registrato lo scorso anno, con i team del gruppo al lavoro per il lancio dei veicoli di nuova generazione e di nuovi prodotti.

In generale Wall Street ha chiuso con segni positivi. Il Dow Jones ha messo a segno un +0,69%, continuando la scia rialzista evidenziata da quattro guadagni consecutivi, innescata giovedì scorso. Sulla stessa linea, in rialzo l’S&P-500, arrivando a 5.071 punti. Ottima la prestazione del Nasdaq 100 (+1,51%) e l’S&P 100 (+1,31%). Nell’S&P 500, buona la performance dei comparti telecomunicazioni (+1,86%), informatica (+1,71%) e beni industriali (+1,40%). Il settore materiali, con il suo -0,83%, si attesta come peggiore del mercato. Tra i protagonisti del Dow Jones, Verizon Communication (+2,80%), American Express (+2,56%), Microsoft (+1,61%) e Goldman Sachs (+1,57%). Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Wal-Mart, che ha terminato le contrattazioni a -1,75%. Al top tra i colossi tecnologici di Wall Street, si posizionano MongoDB (+7,73%), Palo Alto Networks (+4,19%), Netflix (+4,18%) e Trade Desk (+4,15%). I più forti ribassi, invece, si sono verificati su PepsiCo, che ha archiviato la seduta a -3,00%.

Oggi negli Usa saranno da seguire i dati sul Pil trimestrale (atteso 2,5%; preced. 3,4%), mentre tra i titoli di borsa comunicheranno i dati del primo trimestre Biogen, Ford Motor, IBM e META Platforms

Borse asiatiche positive

Le piazze asiatiche sono ben intonate stamane. Alle ore 7:30 italiane il Nikkei corre del 2,33%, Hong Kong del 2%, mentre Shanghai sale dello 0,3%. Il nuovo veicolo elettrico del gruppo cinese di smartphone Xiaomi sta vendendo più delle attese, grazie anche al fatto che il prezzo è inferiore a Model 3 di Tesla. Xiaomi ha ricevuto oltre 70.000 ordini per la sua berlina elettrica SU7 a partire dal 20 aprile, vicino all’obiettivo originale della società per tutto il 2024, ha detto agli investitori il ceo Lei Jun. Xiaomi punta ora a consegnare 100.000 nuovi veicoli elettrici quest’anno, ha proseguito il manager. Xiaomi ha immesso sul mercato il modello SU7 a fine marzo con un prezzo inferiore di circa 4.000 dollari rispetto al Model 3 di Tesla e ha avviato le consegne. Il gruppo cinese ha annunciato un aggiornamento sul settore auto nella giornata di giovedì.

A Milano occhi su Eni dopo la trimestrale e su Tim dopo la vittoria di Labriola. Ancora molte assemblee e stacco dividendi

Eni ha chiuso i primi tre mesi del 2024 con un utile netto rettificato a 1,58 miliardi in flessione del 46% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e con un utile netto a 1,2 miliardi in calo del 49% rispetto ai primi tre mesi del 2023. Lo comunica il gruppo in una nota dopo il cda che ha approvato i conti spiegando che lo scenario del primo trimestre 2024 è stato caratterizzato dalla flessione dei prezzi del gas naturale (circa -50% rispetto al primo trimestre 2023 la flessione del prezzo spot ai principali hub europei), mentre il prezzo del greggio di riferimento Brent è stato stabile a 83 dollari al barile.Per quanto riguarda la remunerazione degli azionisti, il piano di acquisto di azioni proprie è adesso previsto in rialzo a 1,6 miliardi di euro con un incremento del 45% rispetto a 1,1 miliardi di euro comunicato nel Capital Market Update di marzo. L’Assemblea degli Azionisti è attesa approvare anche il dividendo 2024 di 1 euro per azione, che rappresenta un aumento del 6% rispetto al 2023, con pagamento in quattro tranche a partire da settembre 2024. Eni ha inoltre raggiunto un accordo per aggregare la quasi totalità dei propri asset di Esplorazione e Produzione situati in Uk, esclusi quelli situati nell’East Irish Sea e quelli legati ai progetti CCUS, agli asset di Ithaca Energy. L’accordo di aggregazione ha un valore di 754 milioni di sterline in base al valore delle azioni, secondo un comunicato di Ithaca. “Sulla base delle relative valutazioni patrimoniali nette di Ithaca Energy e del business Eni UK – si legge – Eni trasferira’ il business di Eni UK a Ithaca Energy in cambio dell’emissione di nuove azioni di Ithaca pari al 38,5% delle azioni emesse, con gli attuali azionisti di Ithaca Energy che detengono il restante 61,5%” e “basata sul prezzo di chiusura delle azioni di Itaca Energy del 23 aprile, le azioni di corrispettivo valgono circa 754 milioni di sterline” (877 milioni di euro).

Unicredit segna un punto a suo favore nella delicata partita russa. E lo fa contro un colosso dell’economia di Mosca, cioè il gigante del gas Gazprom. Lo scorso anno Ruskhimalyans, una controllata del gruppo di Mosca, ha intentato una maxi-causa alla banca italiana per ottenere 45,7 miliardi di rubli, ossia 430 milioni di euro. Al centro della contesa c’è una progetto nel porto baltico di Ust-Luga bloccato dalle sanzioni Ue varate in seguito all’invasione dell’Ucraina.

Cassa Depositi e Prestiti torna sul mercato obbligazionario con uno Yankee bond senior unsecured a 5 anni da 1,5 miliardi di dollari. A fronte di una domanda record con ordini oltre 9,9 miliardi di dollari, il rendimento è stato fissato a 145 punti base sul tasso del Treasury Usa. Le prime indicazioni erano in area 170 punti base, poi riviste a 155. L’ultima emissione in dollari risale al 28 aprile 2023

L’Assemblea Ordinaria degli Azionisti di ERG, che ha confermato Edoardo Garrone alla Presidenza, ha approvato il bilancio 2023 con un utile di 27,8 milioni e ha esaminato il bilancio consolidato che registra un risultato netto attività continue di Gruppo adjusted di 226 milioni di euro. E’ stato inoltre deliberato il pagamento di un dividendo di 1 Euro per azione che sarà messo in pagamento a partire dal 22 maggio 2024 (payment date), previo stacco della cedola (n. 27) a partire dal 20 maggio 2024 (ex date) e record date il 21 maggio 2024.

L’assemblea dei soci di Brunello Cucinelli ha approvato il bilancio dell’esercizio 2023, chiuso con un utile netto civilistico di 108,34 milioni di euro, e ha deliberato la distribuzione di un dividendo di 0,91 euro. La cedola sarà staccata lunedì 20 maggio 2024 e messa in pagamento dal 22 maggio.
Inoltre, l’assemblea degli azionisti ha approvato una nuova autorizzazione all’acquisto e alla disposizione di azioni ordinarie della società al servizio del “Piano di Stock Grant 2022-2024” e del “Piano di Stock Grant 2024-2026”.

Il gruppo francese del lusso Kering ha registrato un calo del 10% delle vendite nel primo trimestre, appesantito da un rallentamento del suo marchio di punta Gucci, che è stato penalizzato da una debole domanda in Asia mentre affrontava una revisione del design. Il gruppo ha detto che l’utile operativo del primo semestre sarà “nettamente inferiore” a causa del calo dei ricavi e dei continui investimenti nei brand. Le vendite per i tre mesi fino a marzo si sono attestate a 4,5 miliardi di euro, con un calo del 10% su base comparabile. Kering aveva anticipato il 19 marzo un probabile calo di circa il 10%, spegnendo le speranze di aver arginato la flessione delle vendite di Gucci, la centenaria casa di moda italiana che rappresenta la metà dei ricavi del gruppo e due terzi degli utili.

Focus poi su Tim all’indomani dell’assemblea degli azionisti che si sono espressi a favore di un secondo mandato per l’ad, Pietro Labriola, per portare avanti il rilancio del gruppo incentrato sulla vendita della rete al fondo Usa Kkr. Le liste Merlyn Partners e Bluebell Capital Partners, che sfidavano Labriola, hanno ottenuto complessivamente tre posti in consiglio.

Mps. Norges Bank, la banca centrale della Norvegia, ha una partecipazione pari al 2,973% in Banca Monte dei Paschi di Siena, secondo le comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 17 aprile 2024. In precedenza, al 17/04/2024, la quota era al 3,035%.

Enel ha dichiarato nella sua relazione sulla sostenibilità che l’anno scorso non ha raggiunto uno dei target inclusi in dieci emissioni sustainability-linked. Le cedole di queste emissioni potrebbe subire un aumento di oltre 100 milioni di euro in totale, facendo riferimento a dieci bond con scadenze dal 2025 al 2031.
In agenda oggi ancora una raffica di dati finanziari primo trimestre, tra cui Moncler, Maire, Gruppo Prada. Webuild.

Oggi si terranno alcune importanti assemblee di azionisti , tra cui Assicurazioni Generali, A2a, Intesa Sanpaolo, Unipol, Azimut Holding, DiaSorin, FinecoBank, Credem, Industrie De Nora, Tod’s
Sarà un’altra gioranta di stacco dividendi: Banca Mediolanum (0,42 euro – saldo); BancoBPM (0,56 euro); Campari (0,065 euro); Ferrari (2,443 euro); Iveco Group (0,22 euro); Prysmian (0,7 euro); Stellantis (1,55 euro); UniCredit (1,8029 euro).

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