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Bonus 200 euro e nuovo bonus 150 euro partita Iva: quando arrivano? Da mercoledì 12 ottobre i primi pagamenti

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Quando arriva il bonus da 200 e 150 euro per partite Iva? Da mercoledì 12 ottobre i primi pagamenti. Sono già oltre 450mila i professionisti che hanno chiesto i bonus da 200 euro e da 150 euro, dopo l’avvio delle richieste, lo scorso 26 settembre. Le Casse professionali hanno ricevuto oltre 234mila richieste, più di una su due per entrambi i bonus (opzione riservata a chi ha un reddito 2021 sotto i 20mila euro), mentre altre 217.874 domande sono state trasmesse dagli iscritti alla gestione separate dell’Inps.

Lavoratori autonomi e liberi professionisti hanno tribolato più di altri per ottenere il bonus una tantum varato dal Governo Draghi. Ma, contro ogni aspettativa, le risorse arriveranno in super anticipo rispetto le altre categorie, a meno di un mese dal via. Vediamo quando arriva e per chi il Bonus 200 euro partita Iva.

Bonus da 200 euro e da 150 euro: quando arriva?

Attenzione però, non tutti i lavoratori autonomi riceveranno il pagamento in anticipo. L’accredito riguarderà solamente i professionisti iscritti alle Casse previdenziali di categoria che hanno inoltrato per primi la domanda. Per questi arriveranno i 350 euro insieme (per chi ne ha diritto). Si tratta di un anticipo consistente se si pensa che i 150 euro sono ancora attesi dalla totalità dei percettori. Mentre chi è iscritto alla gestione separata Inps dovrà attendere ancora un pò.

Bonus 200 e nuovo bonus150 euro: basteranno le risorse?

Sebbene il boom di domande, l’esaurimento delle risorse non è motivo di preoccupazione, scrive il Sole 24 Ore. Perché i bonus in questione saranno versati in ordine cronologico di presentazione della domanda e fino esaurimento fondi. Per finanziarlo c’è una dote di 600 milioni di euro, di cui oltre 95mila riservati alle Casse professionali. Poi il decreto-legge Aiuti ter ha introdotto un ulteriore bonus da 150 euro per chi ha redditi inferiori ai 20mila euro, finanziato con altri 412 milioni di euro in condivisione tra Inps e Casse di previdenza di categoria. L’ondata delle richieste, come prevedibile, si è concentrata nei primi giorni, mentre attualmente il flusso si è ridotto. Si ricorda che c’è tempo fino al 30 novembre per fare domanda al bonus 200 euro e 150 euro per le partite Iva.

Bonus 200 e 150 euro: boom di domande dagli avvocati

L’ente che ha registrato più domande (una su tre) è la Cassa forense: nei primi sette giorni le domande registrate sono state oltre 75mila, dal 4 al 7 ottobre altre 5mila per un totale di 80.312mila richieste (di cui più della metà anche per i 150 euro). Al secondo posto ingegneri e architetti, che fino al 3 ottobre, sono circa 44mila (di cui 26,644 anche per il bonus da 150 euro). Mentre la Cassa che ha registrato meno richieste (appena 20, di cui la metà anche per i 150 euro) è quella Notariato.

Numero di domande

Al momento le somme richieste dalle Casse si attestano su un totale di 68,3 milioni di euro per entrambi i bonus. In realtà, potrebbero anche diminuire dal momento che non tutte le richieste saranno accolte. Perché non tutte probabilmente rispetteranno i vincoli per ottenerlo (come la doppia iscrizione all’Inps, l’iscrizione alla Cassa al 18 maggio scorso e una parziale regolarità contributiva).

Dei circa 68 milioni, 46,8 saranno destinati a chi ha richiesto il Bonus da 200 euro. Una volta pagate queste domande, resteranno più della metà dei 95,6 milioni a disposizione. Dunque, non dovrebbero esserci problemi neanche per i “ritardatari”, come aveva anche preventivato l’Adepp, l’associazione delle Casse.

Stime sui redditi 2020 anziché 2021

Ma perché? Gli stessi enti avevano stimato le richieste sulla scia dei bonus Covid da 600-1.000 euro, dunque sui redditi del 2020 (gli ultimi disponibili). Invece le domande dei nuovi bonus sono legate ai redditi del 2021, quindi per molte categorie questi probabilmente sono cresciuti nel giro di un anno. Ad esempio, i consulenti del lavoro hanno registrato un +10% di incremento sia del volume d’affari che del reddito medio.

Motivo per cui le Casse hanno comunicato al ministero del Lavoro l’intenzione di pagare da subito i 200 euro (più i 150 per chi ne ha diritto).

Come annullare la domanda per Bonus 200 e 150 euro?

In caso di errori, o di accorgersi di non aver diritto al bonus, si può annullare la domanda. Ad esempio, gli psicologi di Enpap possono farlo online mentre gli ingegneri e architetti di Inarcassa dovranno scaricare un modulo cartaceo da inviare via pec per chiedere la revoca.

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Categories: Economia e Imprese