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Bond Sure, seconda emissione da 13 miliardi a dicembre

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Dopo la valanga di richieste arrivate nella prima emissione, l’Ue si prepara al secondo collocamento dei bond comunitari necessari per finanziare Sure, il programma nato allo scopo di sostenere “le casse integrazioni” dei singoli Stati attraverso prestiti erogati direttamente da Bruxelles.

La prossima emissione, attesa per dicembre, dovrebbe essere di circa 13 miliardi di euro. Lo rivela Radiocor, spiegando che l’indicazione arriva (indirettamente) dalla Commissione Ue. Bruxelles ha infatti fatto sapere che, secondo le previsioni, “il totale del volume previsto per il 2020 è attorno a 30 miliardi di euro”. Tenendo conto che il primo lancio del 20 ottobre ha raccolto 17 miliardi di euro con 233 miliardi di ordini, più di tredici volte l’ammontare offerto, si evince che la seconda emissione prevista tra due mesi sarà pari a 13 miliardi.

Il commissario al bilancio Johannes Hahn ha indicato che “con questa operazione la Commissione europea ha compiuto un primo passo verso un ruolo da protagonista nei mercati mondiali dei capitali di debito. Il forte interesse degli investitori e le condizioni favorevoli di cui ha goduto il collocamento dell’obbligazione costituiscono un’ulteriore prova del grande interesse per le obbligazioni della Ue”. Secondo Hann, Bruxelles ha posto le basi per la nascita di un “safe asset” finanziario europeo che rafforzerà il ruolo internazionale dell’euro.

Ricordiamo che, nell’ambito delle due tranche che hanno caratterizzato l’emissione del 20 ottobre, il prezzo del bond decennale è stato fissato a 3 punti base al di sopra della media dei tassi swap all’acquisto e alla vendita (tasso mid-swap), mentre quello del bond con scadenza 2040 è stato fissato a 14 punti base al di sopra del tasso mid-swap. I premi per nuova emissione definitivi sono stati stimati rispettivamente a 1 e 2 punti base per la tranche da 10 e per quella da 20 anni; entrambi i valori sono molto modesti per i volumi immessi sul mercato.

Il commissario ha poi offerto ulteriori dettagli relativi alla platea degli investitori globali interessati ai bond Ue anticovid. Per entrambe le scadenze offerte martedì, la maggior parte delle richieste sono arrivate da gestori di fondi (rispettivamente 41% e 46%), seguiti da banche centrali ed entità pubbliche, fondi assicurativi e pensionistici. Dal punto di vista geografico, per il bond decennale il 20% delle richieste è arrivato da investitori britannici, il 17% tedeschi, il 15% del Benelux, il 12% francesi, il 9% asiatici, 8% nordici, 7% Europa del Sud. Per il bond a 20 anni 24% tedeschi, 19% francesi, 16% britannici e Benelux, 10% Europa del Sud, solo 1% asiatici.

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