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Bollette, mercato libero slitta al 2020. Scontro sui vaccini

Pixabay

Rinviati di un anno sia la liberalizzazione del mercato dell’energia che l’obbligo dei vaccini a scuola. E’ quanto è venuto fuori dal decreto Milleproroghe varato venerdì 3 agosto dal Governo. Si sposta dunque di un anno l’obbligo di vaccinazione per i bambini della scuola dell’infanzia, secondo quanto ha stabilito l’assemblea del Senato che ha dato l’ok ai due emendamenti di Lega e Cinque Stelle, già approvati in commissione: parte dall’anno scolastico 2019-2020 l’obbligo di presentazione del certificato vaccinale per l’accesso all’asilo. Il provvedimento dovrà avere l’ok definitivo della Camera, ma già fa discutere per una scelta che di fatto rischia di annullare la legge Lorenzin sull’obbligo vaccinale. E c’è uno scontro all’interno della stessa maggioranza, soprattutto sul fronte grillino. Tra i contrari infatti la senatrice Cinque Stelle Elena Fattori che in Aula ha ricordato i bambini immunodepressi definiti dall’Istituto superiore di sanità “a rischio di esclusione scolastica”: “Rispetto la scelta del mio gruppo, ma per la mia storia personale, professionale e dolorosamente di madre, non posso fare altro che dissociarmi ed esprimere un indignato voto contrario”.

Anche Giorgio Trizzino, deputato palermitano sempre del Movimento 5 Stelle, e direttore sanitario di un ospedale pediatrico si dissocia: “Ho visto bimbi morire”. Ma la compagna di partito e vicepresidente del Senato Paola Taverna spiega che la misura serve per “permettere alle famiglie di vaccinare i propri figli e di farlo in ambienti che siano in grado di accoglierli, non come i centri vaccinali di oggi, simili più a quelli dove si mandano le bestie”. La proroga è stata votata in attesa di un nuovo disegno di legge che verrà presentato dai 5 Stelle. Insorgono le opposizioni che invece definiscono il rinvio una “scelta irresponsabile” (Forza Italia), di una “gravità inaudita e che mette a repentaglio la salute degli italiani (Pd). E l’ex ministra della Salute Beatrice Lorenzin parla di “vittoria dei no Vax: di fatto la legge sull’obbligo è stata annullata, la conseguenza ora è il forte rischio di diminuzione delle coperture vaccinali e di nuove epidemie per varie malattie; continuano ad esempio i ricoveri per morbillo e l’epidemia non è finita”.

Rinvio anche, sempre in commissione Affari costituzionali, anche per lo stop definitivo al regime di maggior tutela dei mercati energetici che slitta dunque al luglio 2020 (anziché al luglio 2019 inizialmente previsto, cioè tra meno di un anno). La misura — ha spiegato il sottosegretario al Mise Davide Crippa — “si è resa indispensabile considerando che, visto il precedente termine di luglio 2019, non sussistono le necessarie garanzie di informazione per i consumatori, di mercato, di competitività e di trasparenza. Il governo lavorerà con operatori del settore e consumatori al fine di raggiungere l’obiettivo fondamentale di garantire alla collettività un mercato energetico efficiente, sostenibile e trasparente”. Alla fine del 2017, dei 30 milioni di famiglie che avevano un contratto di fornitura elettrica, circa il 60% erano “coperte” dal mercato tutelato elettrico. Nel settore del gas la percentuale è lievemente superiore: su 20 milioni di contratti il 63%, pari a circa 12,6 milioni, è sotto il regime di maggior tutela. Il decreto proroga poi al 30 giugno 2019 le richieste di immediata riparazione per gli edifici danneggiati nelle aree colpite dai terremoti.

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Categories: Politica