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Bio on crolla in Borsa dopo la semestrale

Bio-on di nuovo nell’occhio del ciclone. Dopo le accuse del fondo Quintessential che hanno fatto tremare, e non poco, il titolo, oggi a Piazza Affari le azioni della società non riescono a fare prezzo, segnando un ribasso teorico del 48%. Negli ultimi sei mesi l’azienda bolognese ha perso oltre il 65% del suo valore, mentre la capitalizzazione è scesa da 1 miliardo a 361 milioni. 

Alla base dell’ennesimo panic selling ci sono i risultati semestrali pubblicati il 30 settembre dalla società. Bio on ha archiviato i primi sei mesi del 2019 con ricavi pari a 917 mila euro, di cui 767 per conto terzi, a fronte dei 6,1 milioni registrati nello stesso periodo dell’anno prossimo. L’ebitda è negativo per 4,94 milioni di euro (-2,3 milioni al 30 giugno 2018), ma a preoccupare gli investitori è soprattutto la perdita record, arrivata a quota 10,142 milioni a fronte dei 2,9 milioni di rosso del primo semestre dello scorso anno. 

A fine giugno il patrimonio netto del gruppo ammonta a 47,5 milioni di euro, in calo di oltre 10 milioni rispetto ai 57,8 di 12 mesi prima. Nel frattempo è stato costruito lo stabilimento produttivo di Castel San Pietro. La posizione finanziaria netta complessiva è negativa per 41 milioni da -22,53 milioni di un anno fa. 

Rapida la reazione di Quintessential che affonda il coltello nella piaga: “I risultati non ci hanno stupito e confermano la correttezza della nostra analisi – spiega Gabriele Grego, fondatore e managing director del fondo – Inoltre, abbiamo appreso la notizia delle dimissioni del Nomad, organo preposto al controllo della corretta attività delle Società quotate all’Aim”.

Tornando ai conti Bio on ha fatto sapere che lo scorso 25 settembre ha stipulato un contratto trentennale per 10 milioni di euro (da pagare in due tranches), con un gruppo del beverage per realizzare prodotti sostenibili e 100% abbattibili, cui aggiungere il 2% di royalty sulla vendite che saranno realizzate.

La società informa inoltre di essere in trattativa anche con altri clienti, ma i negoziati sarebbero rallentati dalle durissime accuse fatte da Quintessential lo scorso luglio. Il fondo Usa ha accusato Bio On di aver realizzato la stragrande maggioranza del suo fatturato grazie a “scatole da essa controllate o affiliate” e di non aver prodotto praticamente nulla nel 2018.Per quanto riguarda la guidance 2019, il gruppo bolognese “confida di chiudere il 2019 con almeno 20 milioni di ricavi netti provenienti da terzi”, che si confrontano con 19 milioni di ricavi da terzi registrati nel 2018, un ebitda positivo di 8 milioni, contro 11,808 milioni del 2018.

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Categories: Finanza e Mercati