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Bce: tassi invariati ma occhio al cambio euro-dollaro

Imagoeconomica

La Banca Centrale Europea non sorprende i mercati. Il Consiglio direttivo ha deciso di lasciare invariati i tassi d’interesse e di proseguire i programmi di acquisto di titoli. Il Qe pandemico da 1.350 miliardi di euro, denominato Pepp, continuerà almeno fino a giugno 2021 o in generale “fino a quando la Bce considererà l’emergenza da coronavirus terminata”, mentre il vecchio quantitative easing da 20 miliardi al mese andrà avanti come da attese. Il Consiglio “non ha discusso un aumento della dotazione del Pepp”, ha precisato Christine Lagarde rispondendo alle domande dei giornalisti, ma ’Eurotower “resta pronta ad adeguare tutti i suoi strumenti, ove opportuno, per assicurare che l’inflazione continui ad avvicinarsi stabilmente al livello perseguito, in linea con il suo impegno alla simmetria”.

Per quanto riguarda il tema caldo del momento, ovvero l’andamento del cambio euro-dollaro dopo la rivoluzione stabilita dalla Federal Reserve sulla strategia di politica monetaria, Lagarde ha affermato: “Abbiamo preso atto del cambio di strategia della Fed. Noi abbiamo iniziato lo scorso anno la nostra revisione strategica che era stata sospesa a causa dell’emergenza  coronavirus. Ora stiamo per ripartire e il 23 settembre ci sarà un seminario. Questo periodo di Covid non ha fermato il nostro lavoro di analisi, stiamo lavorando alla nostra strategia” che avrà chiaramente “un focus sulla stabilità dei prezzi. Saremo estremamente attenti e focalizzati su questo”. Il direttivo ha affrontato la questione durante il board e il Consiglio “valuterà attentamente le informazioni in arrivo e in particolare le variazioni dei tassi di cambio per quanto riguarda le sue implicazioni sulle prospettive di inflazione a medio termine”, si legge nella nota della Bce. Da sottolineare che, durante la conferenza stampa della presidente Lagarde, l’euro si è ulteriormente rafforzato sul biglietto verde, salendo a 1,1889 dollari. 

La presidente della Bce ha poi spiegato che “i dati economici nell’Eurozona indicano un forte rimbalzo dell’attività economica anche se il livello è più basso rispetto al periodo pre-pandemico”, ma “le prospettive della ripresa continuano  ad essere circondate da incertezze a causa dell’emergenza coronavirus”.  

Passando alle stime, la Bce si mostra ottimista sul terzo trimestre: “Il pil dell’area dell’euro si è contratto dell’11,8%, trimestre su trimestre, nel secondo trimestre del 2020. Le informazioni in nostro possesso e i risultati delle indagini indicano  una continua ripresa dell’economia dell’area dell’euro e indicano un forte rimbalzo della crescita del pil nel terzo trimestre”. Per il 2020, la Bce ha migliorato le previsioni sul Pil dell’Eurozona, che dovrebbe registrare un calo dell’8%, quindi +5% nel 2021 e +3,2% nel 2022. A giugno le attese erano per un calo del 9,7% nel 2020, con ripresa al 5,2% nel 2021 e al 3,3% nel 2022. Sull’inflazione invece Francoforte prevede che “dovrebbe attestarsi a +0,3% nel 2020, a +1% nel 2021 e a +1,3% nel 2022”. “Rispetto alle proiezioni macroeconomiche di giugno 2020 – ha precisato Lagarde – la stima per l’inflazione per il 2020  resta invariata. Per il 2021 è stata rivista al rialzo. È invariata per il 2022”.

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Categories: Finanza e Mercati