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Bce non alza i tassi: Lagarde resta colomba, ma non nasconde i rischi

Imagoeconomica

La Bce rimane colomba e lascia i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali allo 0,00%, sulle quelle di rifinanziamento marginale allo 0,25% e sui depositi al -0,50%. Solo un’ora prima la Bank of England ha annunciato l’aumento dei tassi di riferimento di 0,25 punti percentuali allo 0,5%, dopo il primo rialzo stabilito a dicembre. 

L’Eurotower ha inoltre confermato che nei primi tre mesi del 2022 gli acquisti netti di attività effettuati nell’ambito del programma Pepp procederanno a un ritmo inferiore rispetto al trimestre precedente e che il piano sarà completato alla fine di marzo mentre i reinvestimenti continueranno almeno fino alla fine del 2024. 

Non cambia nulla nemmeno sulle altre decisioni annunciate a dicembre: nel secondo trimestre il programma App proseguirà al ritmo di 40 miliardi di euro al mese, mentre nel terzo si scenderà a 30 miliardi e nel quarto a 20 miliardi. Il Consiglio ha inoltre ribadito di essere pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti nel caso in cui ce ne fosse bisogno, allo scopo di assicurare che l’inflazione si stabilizzi sull’obiettivo del 2% a medio termine. 

Un atteggiamento ribadito da Christine Lagarde nel corso della conferenza stampa mensile a Francoforte. La presidente della Bce ha però preannunciato che l’Eurotower farà le valutazioni necessarie sul percorso della politica monetaria a marzo, quando arriveranno le nuove proiezioni macroeconomiche. In ogni caso, ha precisato, non ci sarà alcun aumento prima della fine degli acquisti netti di asset. “Siamo determinati a prendere le giuste decisioni al momento giusto e non fare passi affrettati senza avere i giusti dati a disposizione”, ha affermato Lagarde, aggiungendo che “Non assumo mai impegni senza elementi di condizionalità e questo è più importante ora che mai. Come ho detto faremo una valutazione attenta e saremo data-dependent nelle nostre decisioni”.

Inflazione e crescita

L’inflazione resterà elevata più a lungo del previsto ma l’economia dell’Eurozona è sempre meno colpita dgli effetti della pandemia.

Sui prezzi al consumo, che secondo le stime flash dell’Eurostat, dovrebbe essere del 5,1% a gennaio 2022, in aumento rispetto al 5% di dicembre, la Bce continua ad insistere sul carattere transitorio della fiammata. Secondo le attese, ha spiegato Lagarde, l’inflazione dovrebbe mantenersi su livelli elevati “più a lungo di quanto ci si aspettasse in precedenza, per poi attenuarsi nel corso dell’anno”. Rispetto a dicembre però, “i rischi per l’inflazione sono ora orientati al rialzo”, ha detto, spiegando che tuttavia questo è anche un fattore positivo perché ci si sta avvicinando all’obiettivo di inflazione di medio periodo. 

La numero uno dell’Eurotower ha inoltre ribadito che all’interno del consiglio direttivo “c’è stata una preoccupazione unanime sull’inflazione“, con i governatori che hanno avuto una discussione molto approfondita e si sono focalizzati sui dati più recenti e sulle previsioni di medio termine. 

Lagarde ha infine rassicurato sulla ripresa economica dell’area Euro, ammettendo però che “nel primo trimestre la crescita dell’economia rimarrà sottotono ma riprenderà con vigore nel corso dell’anno grazie alla riduzione dei colli di bottiglia delle forniture”. “L’economia è sempre meno colpita dalle ondate della pandemia e i fattori che frenano la produzione e i consumi dovrebbero gradualmente attenuarsi, consentendo all’economia di riprendersi con forza nel corso dell’anno”, ha concluso la presidente della Bce.

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