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Bce, il falco spagnolo de Guindos è il nuovo vice-Draghi

Imagoeconomica

Luis de Guindos è il nuovo vicepresidente della Banca Centrale europea. La decisione è arrivata nella giornata di lunedì, e il ministro delle finanze spagnolo prenderà il posto dell’uscente Vitor Constancio, in scadenza il 31 maggio. Si tratta del primo passo del percorso che porterà, ad ottobre 2019, alla successione di Mario Draghi. I ministri delle finanze della zona euro esprimeranno una raccomandazione e, dopo una consultazione non vincolante della Bce e del Parlamento Europeo, la nomina definitiva arriverà a marzo.

Fino a poche ore prima della riunione dell’Eurogruppo in corsa per la vicepresidenza erano il ministro delle finanze spagnolo Luis de Guindos appoggiato da Germania e Francia, e l’irlandese Philip Lane, economista apprezzato in ambito internazionale, che per molti potrebbe essere anche un potenziale candidato per il dopo-Draghi. L’Irlanda ha però deciso di ritirare la candidatura di Lane, spalancando le porte alla nomina di De Guindos. Il ministro irlandese dell’economia Paschal Donohoe ha annunciato: “E meglio che la decisione dell’Eurogruppo sia presa per consenso e non attraverso un voto. Abbiamo ricevuto un sostegno e riconoscimento molto ampio, ma non sufficiente per raggiungere il traguardo”.

Draghi ed i banchieri centrali dell’Eurozona si erano espressi nei giorni scorsi a favore della candidatura di Lane, rappresentante del Nord Europa e sulla stessa linea dell’attuale presidenti in relazione alle politiche monetarie accomodanti.

Berlino, dalla sua, ha appoggiato fin dall’inizio de Guindos per la vicepresidenza. Il nome dello spagnolo aveva però suscitato numerosi dubbi: avere un ministro “politico” in una posizione di vertice di un organo comunitario indipendente potrebbe rappresentare un vulnus. Inoltre, la nomina a vice di un uomo “del Sud” farebbe pensare alla logica nomina alla presidenza di un rappresentante dei paesi del Noord, con il capo della Bundesbank, il falso tedesco Weidmann candidato numero uno.

E’ dal 2012 che la Spagna non ha un rappresentante nel comitato esecutivo della Bce. Molti però criticano la negativa esperienza dello spagnolo de Guindos in Lehman Brothers, dal 2006 al 2008, anno del clamoroso fallimento della banca statunitense. Altri eccepiscono sulla sua collocazione super-austeriity e pro-Schaueble proprio quando la stessa Germania ha imboccato un’altra strada.

 

Manca ancora un anno alla fine dell’era Draghi, ma da Bruxelles arrivano già le prime indicazioni sul futuro. I due nomi più caldi sono quello del tedesco Jens Weidmann, attuale presidente della Bundesbank, da sempre schierato contro le misure straordinarie promosse da Draghi e sostenitore della linea di super austerità portata avanti dall’ex ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schauble, e quello del francese Villeroy de Galhau, nome proposto da Mario Draghi.

Le elezioni sono arrivate a pochi giorni dal caso Ilmars Rimsevics, governatore della Banca Centrale della Lettonia e membro del consiglio direttivo della Bce,  arrestato dall’ufficio anti-corruzione del Paese baltico dopo otto ore di interrogatorio e perquisizioni negli uffici e nella sua abitazione privata. A riportarlo è l’agenzia Bloomberg.

“La banca centrale della Lettonia adempierà pienamente e qualitativamente a tutti gli obblighi affidati all’istituzione”, ha dichiarato in una nota il primo ministro lettone Maris Kucinskis. “Non ci sono segnali di possibili rischi per il sistema finanziario della Lettonia”.

 

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